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nontriamo - Italia Circoscrizione Centrale

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Alberto Lorenzelli<br />

InContriamoCi - Notiziario Ispettoriale ICC - anno III - numero IV - NOVEMBRE 2011<br />

VERSO IL BICENTENARIO<br />

o qualche rigidità legata al "abbiamo fatto sempre così".<br />

Con sofferenza si riscontrano talvolta l'attivismo", la difficoltà per<br />

laborare un progetto comunitario, qualche disordinata gestione o divisione<br />

dei compiti.<br />

Non sempre abbiamo opportunamente sensibilizzato la Comunità<br />

Educativa Pastorale alla dimensione apostolica e vocazionale, né sempre<br />

riusciamo a valorizzare la corresponsabilità dei laici e la collaborazione<br />

dei gruppi della Famiglia salesiana. In altre occasioni non abbiamo saputo<br />

suscitare nei giovani il desiderio di farsi apostoli tra i compagni proponendo<br />

cammini spirituali ed impegni diversificati.<br />

- Prima di quest'anno 2011-2012 c'è stato un bel movimento di<br />

Salesiani da una Comunità ad un'altra. Immagino tanta disponibilità e<br />

anche qualche resistenza. Che commento puoi fare?<br />

Le numerose scadenze, il bisogno di dare un nuovo assetto e identità<br />

alla <strong>Circoscrizione</strong>, i nuovi progetti avviati dopo il Capitolo Ispettoriale,<br />

ha richiesto di chiedere la disponibilità dei confratelli ad entrare in questa<br />

fase nuova dell'Ispettoria. Questo ha richiesto un vasto trasferimento<br />

di confratelli, seguendo i criteri di governo che il Capitolo ispettoriale<br />

aveva indicato. Esprimo sincera gratitudine, riconoscenza e commozione<br />

per come i confratelli hanno saputo comprendere il momento che stavamo<br />

vivendo. Ciò che ho compreso non è stato una disponibilità nei<br />

confronti della mia persona, quanto un vero atteggiamento di fede e di<br />

risposta alla volontà di Dio. Questo è il "bello" e il"grande" della nostra<br />

Ispettoria. Confratelli che sono pienamente disponibili al Signore per compiere<br />

la missione salesiana e vivere fino in fondo la propria vocazione. Lo<br />

hanno capito i giovani e tante persone dei nostri ambienti, che, superato<br />

un primo momento di smarrimento, molti mi hanno scritto per ringraziare<br />

e per confidarmi che da questi spostamenti "voi salesiani ci avete dato<br />

una grande lezione di disponibilità, di amore per i giovani e di prospettiva<br />

di rinnovamento".<br />

E' chiaro che non sono mancate alcune resistenze.<br />

Poche. Ancora qualcuno fa fatica a comprendere che<br />

come salesiani siamo cittadini dei giovani. Per loro<br />

compiamo la nostra missione, per loro offriamo, come<br />

Abramo, "di lasciare la nostra terra" per mettere<br />

noi stessi a loro disposizione "fino all'ultimo respiro".<br />

"Lasciamo padre, madre, fratelli e campi" per l'educazione<br />

e l'evangelizzazione dei giovani ovunque essi<br />

si trovino.<br />

- E' in corso il primo anno di preparazione al<br />

bicentenario della nascita di Don Bosco. Secondo<br />

te, quale elemento delle Memorie oggi può risultare<br />

più significativo per la <strong>Circoscrizione</strong>?<br />

Il bicentenario della nascita di Don Bosco ci offre<br />

una grande opportunità per ritornare a lui, conoscere<br />

meglio la sua storia, il carisma e la pedagogia che lo<br />

ha animato e la sua profonda spiritualità che può dare<br />

risposte ai giovani dei nostri tempi.<br />

Secondo me l'elemento più significativo delle Memorie<br />

per la <strong>Circoscrizione</strong> è il fare memoria non nella<br />

modalità della nostalgia di un tempo passato, ma<br />

come intuizione di novità, apertura al nuovo e prospettiva<br />

di futuro, quindi come fedeltà dinamica.<br />

Cerco di spiegarmi. Quando don Bosco racconta il<br />

sogno dei 9 anni alla fine scrive: "il Papa mi comandò<br />

di scriverlo nel suo senso letterale minuto<br />

e di lasciarlo per incoraggiamento ai figli della<br />

Congregazione".<br />

Egli, scrivendo le Memorie, scrive la sua autobiografia<br />

e ripercorre le tappe degli innumerevoli<br />

doni di Dio.<br />

Questa modalità, che richiama lo zakar (ricordare)<br />

biblico, fa recuperare ad ogni confratello<br />

la gioia della presenza di Dio nella propria vita,<br />

e, se fatto a livello comunitario, diventa occasione<br />

per celebrare le meraviglie che il Padre<br />

compie nel cuore di noi Salesiani e dei giovani.<br />

Ricordando quanto Dio è presente, facendo<br />

memoria del suo amore, attualizzeremo per i<br />

nostri destinatari la sua azione creatrice nella<br />

storia, come ha fatto don Bosco.<br />

In effetti questo è il memoriale che ogni giorno<br />

celebriamo nell'Eucaristia.<br />

Tutto questo servirà come incoraggiamento<br />

a quanti, come "profeti di sventura", sono convinti<br />

che ormai le opere diminuiranno, i<br />

confratelli saranno sempre di meno e i giovani<br />

non sono più quelli di una volta.<br />

C'è più futuro che passato.<br />

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