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Indici P/E di MSCI World e MSCI Emerging Markets P/E 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 02.1995 08.1996 02.1998 08.1999 02.2001 08.2002 02.2004 08.2005 02.2007 08.2008 02.2010 MSCI World MSCI Emerging Markets Nessuna sopravvalutazione nel P/E Se si confronta il rapporto prezzo/utili dell’MSCI World degli Stati industrializzati e quello dell’MSCI Emerging Markets non si rileva alcuna sopravvalutazione dei Paesi Emergenti. Al contrario: I valori degli Emerging Markets, sulla base degli utili degli scorsi dodici mesi, attualmente sono valutati un po’ meno di quelli degli Stati industrializzati. Gli Emerging Markets e il Dollaro USA Rapporto tra performance Fonte: Bloomberg; 25/02/2010 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 125 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 62,5 0 0 04.1988 10.1993 04.1999 10.2004 04.2010 MSCI Emerging Markets diviso MSCI Developed World (base: inizio 1988 =1) Dollaro USA ponderato su base commerciale (scala dx) Andamento contrario Il diagramma mostra la performance dell’indice MSCI Emerging Markets a confronto con l’MSCI Developed World. Una linea ascendente indica che gli Emerging Markets hanno realizzato una outperformance sulle Borse dei Paesi industrializzati (e viceversa). È evidente che questo rapporto, negli anni dal 1997 al 2001, è stato particolarmente basso. In tale periodo si sono verificate varie crisi nei Paesi Emergenti, correlate a una rapida “fuga” di capitali este ri. Tali riflussi hanno rafforzato il Dollaro USA, come si evince dall’aumento dell’indice del Dollaro USA ponderato su base commerciale. La migliore performance dell’indice MSCI Emerging Markets registrata dal 2003 si ac- compagna invece a un calo del Dollaro. I tassi contenuti e la debolezza del Dollaro al momento favoriscono i Carry Trade, con cui si accendono crediti in Dollari USA e si investe il denaro nei Mercati Emergenti. 24 Punti Fonte: Bloomberg; 26/04/2010 MARKETS & CERTIFICATES | maggio 2010 vestment, detiene la maggior parte delle posizioni in Brasile, Cina e India, proprio in considerazione delle eccellenti prospettive di crescita economica. “Prediligiamo due settori: le materie prime e i beni di consumo. Preferibilmente ci impegniamo in aziende che hanno una forte presenza nella produzione di materie prime come petrolio, minerali di ferro, nichel e platino. Nel settore dei consumi siamo interessati alle aziende e alle banche che si rivolgono ai consumatori.” Il rialzo delle azioni potrebbe continuare. Le buone prospettive di crescita mettono le ali alle aspettative dei mercati azionari dei Paesi Emergenti. Mentre i Pae si industrializzati dovranno soffrire ancora per un bel po’ le conseguenze della crisi, gli esperti stimano che le chance dei Paesi Emergenti siano superiori. La rivista economica “Capital”, nelle sue anticipazioni sull’anno in corso, si appella a vari analisti e scrive “Le Borse dei Paesi Emergenti saranno le grandi vincitrici del 2010”. Questo dovrebbe valere soprattutto per Brasile, Cina, India e Indonesia. A questo trend credono anche gli analisti di RBS: “I Paesi Emergenti conti 120 nueranno anche ad essere destinazioni 108 interessanti per gli investimenti, sia finan 96 ziari che diretti”. 84 72 I Mercati Emergenti traggono van 60 taggio dai Carry Trade. Gli scettici del 48 boom degli Emergenti mettono in guardia 36 dal pericolo di una bolla speculativa che 24 potrebbe formarsi sui mercati per effetto 12 del “denaro caldo”. Il retroscena è costi 0 tuito dalla differenza dei tassi dei Paesi industrializzati ed Emergenti: gli investitori propensi al rischio (i cosiddetti Carry Trader) si indebitano in valute a basso tasso, come il Dollaro USA, e investono i loro capitali in altre valute con tassi superiori, oppure nei mercati azionari, immobiliari e delle materie prime dei Paesi Emergenti interessati dal boom. In questo modo aumenta il rischio di formazione di una bolla. È ciò che sta accadendo anche ora: gli afflussi di capitali provenienti dai Paesi industrializzati hanno generato una out I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
MARKETS & CERTIFICATES | maggio 2010 Reddito pro capite annuo a confronto USD 9.000 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 India Vietnam Filippine Indonesia Cina Malesia 2009 2010 2011 È stata raggiunta la soglia del consumo La soglia per lo sviluppo dei settori economici vicini ai consumatori si attesta su un PIL pro capite di circa 3000 USD. La Cina, con 1,3 miliardi di abitanti, ha già superato questa soglia. L’Indonesia dovrebbe seguirla nei prossimi anni. Facendo una media di tutti i Paesi Emergenti, il PIL pro capite è già oltre i 9400 USD. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I grandi progetti infrastrutturali spingono la crescita dei Paesi Emergenti. Fonte: IMF, januari 2010 Crescita economica a confronto Variazione reale del PIL rispetto all’anno precedente in % 20 15 10 5 0 -5 -10 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 Cina Germania India Giappone USA Una crescita forte e duratura Anche nei prossimi anni i grandi Paesi Emergenti come Cina e India registreranno una crescita superiore a quella dei Paesi industrializzati. I motivi principali sono l’impulso della domanda interna e la formazione di un grande ceto medio orientato al consumo. Fonte: IMF, januari 2010 Riserve valutarie e livello di indebitamento a confronto In % e importazioni mensili 40 35 30 25 20 15 10 5 0 2,6 23,9 5,7 33,5 6,5 23,5 22,9 Indonesia Russia Malesia Brasile India Cina 7,9 Riserve valutarie in importazioni mensili Debito estero in % del PIL 17,4 Indici 19,3 8,9 9,1 I Paesi Emergenti diventano economicamente più stabili L’eccesso di esportazioni di molti Paesi Emergenti ha portato a un aumento delle loro riserve in valuta. Con questo denaro possono difendere le loro rispettive valute. Contemporaneamente, negli ultimi anni si è ridotto il debito con l’estero in percentuale del PIL. Gli effetti degli adeguamenti del servizio del debito legati alle valute si sono pertanto ridotti. Anche questo contribuisce alla stabilità economica di questi Paesi. Fonte: Coface, 2009 25
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