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01 Prel_trt:_v - Teatro del Giglio di Lucca

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Il tabarro – La vicenda<br />

Sul barcone Michele siede vicino al timone fumando la pipa e ammirando il tramonto.<br />

Gli scaricatori vuotano la stiva. Giorgetta, la giovane moglie <strong>di</strong> Michele, offre da bere a<br />

tutti: la giornata sta per finire e Michele scende nella stiva. Sul ponte gli scaricatori chiamano<br />

un suonatore d’organetto che sta passando sulla riva, e Giorgetta si mette a ballare,<br />

prima col Tinca, poi con Luigi, il suo amante. Michele riappare, il ballo si interrompe,<br />

e tutti tornano al lavoro. Inizia un <strong>di</strong>alogo pieno <strong>di</strong> tensione fra moglie e marito, e<br />

Michele annuncia a Giorgetta che alcuni lavoranti, fra cui Luigi, rimarranno a terra quando<br />

il barcone partirà. Sullo sfondo un ven<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> canzoni tenta <strong>di</strong> vendere la sua merce<br />

ad un gruppo <strong>di</strong> mi<strong>di</strong>nettes, cantando una <strong>del</strong>le sue canzoni.<br />

Entra la Frugola, moglie <strong>del</strong> Talpa, con una vecchia sacca, piena <strong>di</strong> ogni sorta <strong>di</strong> roba<br />

raccattata, sulle spalle; la mostra a Giorgetta, e intanto la intrattiene con chiacchiere sulla<br />

sua vita e sul suo gatto. Gli scaricatori hanno finito e stanno per andarsene. La Frugola<br />

rimprovera al Tinca <strong>di</strong> bere troppo, che risponde che l’alcool serve ad affogare gli istinti<br />

<strong>di</strong> ribellione; Luigi è d’accordo. La Frugola sogna una casetta in campagna, dove<br />

ritirarsi in tranquillità, mentre Giorgetta e Luigi, al contrario, magnificano la città, dove<br />

si può condurre una vita non così squallida come quella che offre il fiume. La Frugola si<br />

allontana insieme col Talpa.<br />

Luigi, stanco <strong>del</strong>la sua vita miserabile e incapace <strong>di</strong> sopportare il tormento <strong>di</strong> un amore<br />

clandestino, chiede a Michele <strong>di</strong> sbarcarlo a Rouen. Michele lo <strong>di</strong>ssuade e si ritira nella<br />

stiva. I due amanti restano soli e si danno appuntamento per la notte: Giorgetta accenderà<br />

come sempre un fiammifero per segnalare a Luigi il momento opportuno per<br />

salire sulla barca. Luigi se ne va.<br />

Dalla stiva sale Michele, che ricorda alla moglie i tempi felici <strong>del</strong> loro matrimonio, prima<br />

<strong>del</strong>la morte <strong>del</strong> loro bambino, quando egli l’avvolgeva nel proprio tabarro. Giorgetta<br />

<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> essere stanca e entra nella cabina. Michele, rimasto solo, esprime tutto il suo dolore<br />

e la volontà <strong>di</strong> scoprire chi sia, fra gli scaricatori, l’amante <strong>di</strong> Giorgetta. Accende la<br />

pipa con un fiammifero e Luigi, dalla riva, credendo che sia il segnale <strong>di</strong> Giorgetta, corre<br />

sul barcone. Michele lo afferra, lo costringe a confessare, e lo strangola nascondendo il<br />

cadavere nel tabarro. Giorgetta, allarmata dai rumori, sale sul ponte, ma si rassicura vedendo<br />

il marito solo. Per stornare i sospetti <strong>di</strong> Michele gli chiede <strong>di</strong> avvolgerla nel tabarro,<br />

come ai vecchi tempi; Michele acconsente, apre il tabarro e con violenza avvicina il<br />

viso <strong>del</strong>la moglie a quello <strong>del</strong>l’amante morto.<br />

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