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- Watchman Nee - La vera vita cristiana - (libro) - Popolo di Dio in Italia

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accada al <strong>libro</strong>, accadrà anche al pezzo <strong>di</strong> carta, perché il pezzo <strong>di</strong> carta è nel<br />

<strong>libro</strong>. « Così, per mezzo <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, voi siete <strong>in</strong> Cristo Gesù ».<br />

Il Signore Id<strong>di</strong>o stesso ci ha messi nel Cristo, e ciò che ha fatto a Gesù<br />

Cristo, l’ha fatto all'umanità tutta. Il nostro dest<strong>in</strong>o è legato al suo. Ciò<br />

ch'Egli ha attraversato, noi l’abbiamo attraversato, perché « essere <strong>in</strong> Cristo »<br />

vuol <strong>di</strong>re essere identificati con lui nella sua morte e nella sua risurrezione.<br />

Egli è stato crocifisso: allora che cosa sarà <strong>di</strong> noi? Domanderemo a <strong>Dio</strong> <strong>di</strong><br />

crocifiggere anche noi? Mai! Allorché il Cristo è stato crocifisso, noi siamo<br />

stati crocifissi; e poiché la sua crocifissione è già avvenuta, la nostra non<br />

può essere ancora da avvenire. Dubito possiate trovare nel Nuovo Testamento un<br />

sol testo <strong>in</strong> cui si <strong>di</strong>ca che la nostra crocifissione deve ancora avvenire.<br />

Tutti i riferimenti ad essa sono nella forma « aoristo » del verbo greco che<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>ca quello che è successo « una volta per sempre » quello che è avvenuto «<br />

eternamente nel passato » (ve<strong>di</strong> Rom. 6: 6; Gal. 2: 20; 5: 24; 6: 14). E come<br />

nessuno può uccidersi per mezzo della Croce, perché è materialmente impossibile,<br />

così anche dal punto <strong>di</strong> vista spirituale, Id<strong>di</strong>o non ci chiede <strong>di</strong> crocifiggere<br />

noi stessi. Siamo stati crocifissi quando il Cristo è stato crocifisso, perché<br />

<strong>Dio</strong> ci ha posti <strong>in</strong> lui. Il fatto che siamo morti <strong>in</strong> Cristo non è semplicemente<br />

una posizione dottr<strong>in</strong>ale, ma una realtà eterna ed <strong>in</strong>negabile.<br />

QUELLO CHE LA SUA MORTE E LA SUA RISURREZIONE RAPPRESENTANO E COMPRENDONO<br />

Il Signore Gesù, quando morì sulla Croce, versò il suo sangue; donava così la<br />

sua <strong>vita</strong> senza peccato per espiare<br />

i nostri peccati e sod<strong>di</strong>sfare la giustizia e la santità <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>. Soltanto il<br />

Figlio <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> poteva compiere quest'opera. Nessun uomo può aver parte <strong>in</strong> essa.<br />

Le Scritture non ci hanno mai detto che noi abbiamo versato il nostro sangue col<br />

Cristo. Nella sua opera espiatoria davanti a <strong>Dio</strong>, fu solo; nessun altro poté<br />

parteciparvi. Ma il Signore non è morto soltanto per versare il suo sangue; Egli<br />

è morto aff<strong>in</strong>ché noi potessimo morire. Egli è morto come nostro rappresentante.<br />

Nella sua morte ci abbraccia tutti, voi e me.<br />

Adoperiamo spesso i term<strong>in</strong>i: « giustificazione » e « identificazione » per<br />

descrivere questi due aspetti della morte del Cristo.<br />

Nella maggior parte dei casi la parola « identificazione » è esatta. Ma «<br />

identificazione » potrebbe far pensare che l’<strong>in</strong>iziativa sia nostra: che sia io<br />

che mi sforzo <strong>di</strong> identificarmi col Signore. Riconosco che il term<strong>in</strong>e è<br />

appropriato, ma dovrebbe essere adoperato più <strong>in</strong>nanzi. È meglio <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciare dal<br />

fatto che il Signore ha <strong>in</strong>cluso me nella sua morte. È la morte <strong>in</strong>clusiva del<br />

Signore che mi dà modo <strong>di</strong> identificarmi; non sono io che mi identifico per<br />

essere <strong>in</strong>cluso nella sua morte. Ciò che importa è che <strong>Dio</strong> mi ha <strong>in</strong>cluso nel<br />

Cristo. È qualcosa ché <strong>Dio</strong> ha compiuto. Per questa ragione quelle due parole del<br />

Nuovo Testamento « <strong>in</strong> Cristo », sono sempre tanto preziose al mio cuore. <strong>La</strong><br />

morte del Signore Gesù ci abbraccia, ci lega. <strong>La</strong> risurrezione del Signore Gesù è<br />

ugualmente <strong>in</strong>clusiva. Noi ci siamo fermati al primo capitolo della prima<br />

epistola ai Cor<strong>in</strong>zi, per stabilire il fatto che siamo « <strong>in</strong> Gesù Cristo ». Adesso<br />

andremo alla f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> questa stessa epistola, per vedere più profondamente che<br />

cosa significa questo. In 1 Cor<strong>in</strong>zi 15:45-47, due nomi o titoli <strong>in</strong>teressanti<br />

sono adoperati per <strong>in</strong><strong>di</strong>care il Signore Gesù. Egli è chiamato « l’ultimo Adamo »<br />

e ancora « il secondo uomo ». Le Scritture non parlano <strong>di</strong> lui come del secondo<br />

Adamo, ma come: « dell'Ultimo Adamo » ; esse non parlano mai <strong>di</strong> lui come<br />

dell'ultimo uomo, ma come del « secondo uomo ». Bisogna sottol<strong>in</strong>eare questa<br />

<strong>di</strong>st<strong>in</strong>zione, perché essa conferma una verità <strong>di</strong> gran valore. Come ultimo Adamo,<br />

il Cristo riassume <strong>in</strong> sé tutta l’umanità; come secondo uomo <strong>di</strong>viene il<br />

capostipite <strong>di</strong> una nuova razza. Troviamo qui dunque, una doppia unione, una<br />

relativa alla sua morte e l’altra alla sua risurrezione. In primo luogo la sua<br />

unione con la razza come « l’ultimo Adamo » <strong>in</strong>iziò storicamente a Betlemme per<br />

term<strong>in</strong>are sulla Croce e nella tomba. Per essa Egli ha raccolto <strong>in</strong> sé stesso<br />

tutto ciò che era <strong>in</strong> Adamo per portarlo al giu<strong>di</strong>zio e alla morte. In secondo<br />

luogo la nostra unione con lui come « secondo uomo » <strong>in</strong>izia dalla risurrezione<br />

per term<strong>in</strong>are nell'eternità - cioè per non term<strong>in</strong>are mai - perché avendo nella<br />

sua morte messo da parte il primo uomo, <strong>in</strong> cui il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> non fu<br />

compiuto, Egli risorse come Capo <strong>di</strong> una nuova razza d'uom<strong>in</strong>i, nella quale quel<br />

<strong>di</strong>segno sarà alf<strong>in</strong>e pienamente realizzato. Così, allorché il Signore Gesù fu<br />

crocifisso sulla Croce, fu crocifisso come l’ultimo Adamo. Tutto ciò che era nel

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