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- Watchman Nee - La vera vita cristiana - (libro) - Popolo di Dio in Italia

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dei nostri peccati, ma non può fare niente per un uomo che si trovi sotto<br />

accusa, f<strong>in</strong>o a che quest'uomo non mette la sua fiducia nel sangue <strong>di</strong> Cristo. Il<br />

sangue parla <strong>in</strong> suo favore, ma l'uomo <strong>in</strong>vece presta orecchio a Satana. Il Cristo<br />

è il nostro avvocato, ma noi, gli accusati, se<strong>di</strong>amo a fianco del nostro<br />

accusatore. Non abbiamo compreso che siamo degni soltanto della morte; che, come<br />

vedremo subito, possiamo solo essere crocifissi <strong>in</strong> ogni modo. Non abbiamo<br />

compreso che soltanto <strong>Dio</strong> può rispondere all'accusatore e che lo ha già fatto<br />

col sangue prezioso del suo Figliuolo. <strong>La</strong> nostra salvezza consiste nel volgere<br />

lo sguardo al Signore Gesù, e nel vedere che il sangue dell'Agnello ha<br />

affrontato tutta la situazione generata dal nostro peccato e l'ha risolta.<br />

Questo è il fondamento sicuro sul quale possiamo contare. Non dovremmo mai<br />

cercare <strong>di</strong> rispondere a Satana con la nostra buona condotta, ma sempre col<br />

sangue <strong>di</strong> Gesù. Sì, siamo peccatori - ma sia lodato Id<strong>di</strong>o! - il sangue ci<br />

purifica da ogni peccato. <strong>Dio</strong> guarda il sangue per il quale il Figlio suo ha<br />

risposto all'accusa, e Satana non ha più nessuna base per attaccarci. <strong>La</strong> nostra<br />

fede nel prezioso sangue ed il nostro rifiuto <strong>di</strong> abbandonare questa sicura<br />

posizione, possono da soli ridurre al silenzio le accuse <strong>di</strong> Satana e metterlo <strong>in</strong><br />

fuga.<br />

"Chi accuserà gli eletti <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>? Id<strong>di</strong>o è quel che li giustifica. Chi sarà quel<br />

che li condanni? Cristo Gesù è quel ch'è morto; e più che questo è risuscitato;<br />

ed è alla destra <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, ed anche <strong>in</strong>tercede per noi" (Rom. 8:33-34).<br />

E sarà così s<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e: "Ma essi lo hanno v<strong>in</strong>to a cagione del sangue<br />

dell'Agnello e a cagione della parola della loro testimonianza; e non hanno<br />

amato la loro <strong>vita</strong>, anzi l'hanno esposta alla morte" (Apoc. 12:11). Quale<br />

liberazione sarebbe per noi <strong>di</strong>scernere meglio il valore che ha agli occhi <strong>di</strong> <strong>Dio</strong><br />

il sangue prezioso del suo Figliuolo <strong>di</strong>letto!<br />

CAP. II<br />

LA CROCE DEL CRISTO<br />

ABBIAMO visto che gli otto primi capitoli dell'epistola ai Romani si possono<br />

<strong>di</strong>videre <strong>in</strong> due parti.<br />

Ci è mostrato nella prima parte, che il sangue agisce a seconda <strong>di</strong> ciò che noi<br />

abbiamo fatto; mentre, nella seconda parte, vedremo che la Croce (1) agisce a<br />

seconda <strong>di</strong> ciò che siamo. Abbiamo bisogno del sangue <strong>di</strong> Gesù per il perdono; e<br />

abbiamo bisogno della Croce per essere liberati. Abbiamo trattato brevemente<br />

nelle pag<strong>in</strong>e precedenti il primo aspetto e ci fermeremo ora sul secondo; ma<br />

prima <strong>di</strong> farlo considereremo ancora qualche altro passo importante<br />

(1) L'autore qui, ed attraverso questo stu<strong>di</strong>o, usa il term<strong>in</strong>e « la Croce » <strong>in</strong> un<br />

senso particolare. Molti lettori conosceranno bene l’uso corrente della<br />

espressione « la Croce » per significare, <strong>in</strong> primo luogo, l’<strong>in</strong>tera opera<br />

redentrice compiuta storicamente nella morte, nella sepoltura, nella<br />

risurrezione e nell'ascensione del Signore Gesù stesso (Fil. 2:8-9); ed, <strong>in</strong><br />

secondo luogo, con un senso più vasto, l’unione dei credenti con lui attraverso<br />

la grazia (Romani 6:4) (Ef. 2:5-6). Dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, <strong>in</strong> questo uso del<br />

term<strong>in</strong>e, la funzione de « il sangue » <strong>in</strong> relazione al perdono dei peccati (come<br />

trattato nel capitolo precedente) è chiaramente <strong>in</strong>clusa (con tutto ciò che segue<br />

<strong>in</strong> questo stu<strong>di</strong>o) come una parte dell'opera della Croce.<br />

In questo e nei seguente capitoli, tuttavia, l’autore è stato costretto, per<br />

mancanza <strong>di</strong> un term<strong>in</strong>e <strong>di</strong> alternativa, ad usare a la Croce ~ <strong>in</strong> un senso<br />

dottr<strong>in</strong>ale molto più particolare e limitato, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> tracciare una utile<br />

<strong>di</strong>st<strong>in</strong>zione vale a <strong>di</strong>re. quella tra sostituzione ed identificazione, come<br />

essendo, da un punto <strong>di</strong> vista umano, due aspetti separati della dottr<strong>in</strong>a della<br />

redenzione.<br />

Perciò il nome dell'<strong>in</strong>tero è necessariamente usato per una delle sue parti. II<br />

lettore lo dovrà tenere presente <strong>in</strong> ciò che seguirà (Ed.).<br />

riguardante tutta questa sezione che sottol<strong>in</strong>ea la <strong>di</strong>fferenza fra il soggetto<br />

trattato e i pensieri seguiti <strong>in</strong> queste due parti.

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