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2 Consapevole

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Trova il tuo albero e<br />

cambia il mondo<br />

Salire su un albero per protestare contro il taglio di una sequoia<br />

millenaria non è solo un atto ambientalista, è la prova evidente<br />

che salvando la Natura salviamo noi stessi<br />

«Noi siamo gli antenati del<br />

futuro. Come vuoi che sia la<br />

tua eredità? […] Ognuno di noi<br />

può fare la differenza. Ma non<br />

siamo soli. Siamo parte di una<br />

famiglia globale. E restando<br />

insieme nell’unità, nella solidarietà<br />

e nell’amore possiamo<br />

guarire le ferite della terra e di<br />

ognuno di noi. Possiamo fare<br />

una positiva differenza con le<br />

nostre azioni.»<br />

Julia Hill, tratto da<br />

www.juliabutterfly.com<br />

Nel 1997 Julia<br />

“Butterfly” Hill si<br />

arrampicò su una<br />

sequoia nella foresta<br />

di Headwaters<br />

nel Nord della California e vi<br />

rimase per 738 giorni per protestare<br />

contro la distruzione<br />

della foresta. Tredici anni dopo<br />

Julia ci spiega come la causa di<br />

tutti nostri mali sia una e solo<br />

una: la malattia della separazione.<br />

“Quando strappi le radici di<br />

una pianta dal suolo che le dà la<br />

Vita questa inizia a morire. Allo<br />

stesso modo il nostro mondo<br />

ha iniziato a morire da quando<br />

10 <strong>Consapevole</strong><br />

ci siamo staccati dalla Terra; da<br />

quando ci siamo separati da quella<br />

che è la nostra Grande Madre”.<br />

Julia, il mondo contemporaneo<br />

deve affrontare crisi<br />

multiple: il riscaldamento<br />

climatico, la progressiva<br />

distruzione degli ecosistemi,<br />

la finitezza delle risorse naturali.<br />

Per di più viviamo in<br />

una società dove la violenza<br />

regna sovrana, dove lo stress<br />

e l’infelicità hanno raggiunto<br />

livelli inimmaginabili fino a<br />

soli pochi anni addietro, e per<br />

finire il Terzo Mondo muore<br />

di fame. C’è una causa unica<br />

che accomuna tutte queste<br />

“disgrazie”?<br />

Dopo tanti anni di lavoro sono<br />

giunta alla conclusione che il<br />

problema è in realtà uno solo<br />

come dici tu. E questo problema<br />

è una mancanza di presa di<br />

coscienza da parte della gente.<br />

Io la chiamo “malattia della<br />

separazione”. Quando tu strappi<br />

le radici di una pianta, la pianta<br />

inizia a morire. Noi umani<br />

abbiamo strappato le nostre radici<br />

di consapevolezza del fatto<br />

Andrea Bizzocchi<br />

che siamo interconnessi ad ogni<br />

forma di vita, per cui la morte<br />

di tutte quelle forme di vita (che<br />

noi consideriamo “risorse”) è<br />

anche l’inizio della nostra morte.<br />

Non solo da un punto di vista<br />

fisico ma anche psicologico, di<br />

mancanza di gioia genuina nelle<br />

nostre vite. Io credo che la causa<br />

prima sia il distacco dalla Vita,<br />

cioè dalla Natura.<br />

La “malattia della separazione”.<br />

È così. Siamo sempre più lontani<br />

dalla Natura, sempre più<br />

divisi da essa e anche da noi<br />

stessi, da chi siamo veramente.<br />

Se tu sei lontano dalla Natura<br />

distruggi le foreste senza capire<br />

che stai distruggendo anche la<br />

tua vita. Se sei lontano dalla<br />

gente butti via cibo, lo sprechi,<br />

quando altri muoiono di fame.<br />

Butti le bombe e parli di statistiche<br />

quando quelli che muoiono<br />

sono esseri umani esattamente<br />

come te.<br />

Non è difficile da capire a<br />

livello razionale, il problema è<br />

a livello emozionale...<br />

Sì, perché è una cosa semplice

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