vatiche (rucola, cicoria), sono presenti le varietà moderne di verdure che più si avvicinano, negli aspetti morfologici, alle loro simili medievali. La ricerca di Edoardo Santoro è comunque continua e ad ogni stagione appaiono, recuperate in ogni angolo del mondo, altre varietà antiche che si credevano perse. La strutturazione di questo orto non è troppo distante dalle nostre attuali e ricorda molto la disposizione a cassoni dell’agricoltura sinergica. Le aiuole si alternano parallelamente, in una pianta che ha preso spunto dalla cartografia dell’Abbazia di San Gallo in Svizzera, e variano di stagione in stagione e di anno in anno per le frequenti rotazioni. I precursori dei cassoni dell’agricoltura sinergica sono aiuole rialzate circondate da assi di legno e da terrapieni con contenimenti in rami intrecciati e recinzioni di vario genere. Ecco cosa contengono le tredici aiuole dell’orto medievale nei mesi di maggiore sviluppo, maggio e giugno. L’elenco è per aiuola, se qualcuno volesse cimentarsi in un orto medievale in proprio. Alcune varietà sono ripetute per ragioni di consociazione e rotazione: 1) Acetosa, borragine, coriandolo, cerfoglio. 2) Grano saraceno, lino, sedano, carota, cavolo. 3) Cavolo verde, aneto, coriandolo, finocchietto, spinacio. 4) Cavolo rosso, raperonzolo, melanzana turca, sedano, porro. 5) Senape e lino, cavolo nero e rosso, melanzane, lattuga. 6) Porro, cipolla, carota, camomilla tintoria, rucola. 7) Rapa, sedano rapa, bieta da taglio, carota, barbabietola. 8) Sedano, costina, insalate miste, prezzemolo, luppolo, cetriolo, melone. 9) Pesco, melo, ribes, cardo, melograno, cotogno, zucca. 10) Lupino, cicerchia, fagiolo, lenticchia, fieno greco. 11) Fico, lamponi, fragole, iris. 12) Nocciolo, giaggioli. 13) Alloro, menta, prugnolo. In fondo all’orto è stato costruito un capanno in rami di salice e paglia di segale, al cui interno si trovano strumenti di lavoro, cesteria, erbe essiccate e sementi. Il laboratorio del contadino! La tecnica costruttiva del capanno è filologicamente corretta, con l’intelaiatura che regge e contemporaneamente si mantiene stabile con l’intreccio di paglia di segale. Decisamente da andare a vedere dal vivo, per chi intendesse costruirne uno simile nel proprio orto: a costo bassissimo visti i materiali impiegati e con una tecnica di intreccio alla portata dei neofiti. Grazia Cacciola Speciale Biodiversità Educare in giardino Nel Giardino Medievale si svolgono inoltre ogni anno lezioni e conferenze allo scopo di approfondire i temi legati alla conoscenza e riconoscimento delle specie botaniche, alla coltivazione di piante ornamentali e aromatiche e all’impiego di queste ultime in discipline quali erboristeria, cosmetica e alimentazione. Inoltre scuole di ogni grado possono partecipare ad attività e laboratori. Mentre eravamo in visita noi, era in corso una mostra sulle piante del Nuovo Mondo in cui veniva spiegata l’introduzione delle nuove piante quali pomodori, patate, peperoni e mais dopo la scoperta dell’America. L’ingresso è di soli 2 euro e appena entrati, sulla destra, si trovano delle brochure esplicative che permettono di riconoscere tutte le piante presenti e la strutturazione dell’area in cui ci si trova. Infatti per lasciare il più possibile intatta l’atmosfera ricreata, si è giustamente evitato di mettere palette con i nomi delle piante ovunque. Brochure in mano, quindi, alla scoperta dei tesori biodiversi! Grazia Cacciola (www.erbaviola.com), esperta di agricivismo e ecosostenibilità, è autrice di articoli e saggi sugli stili di vita consapevoli, tra cui L’orto sul balcone. Coltivare naturale in spazi ristretti, Fag 2009 e Scappo dalla città. Manuale di downshifting, decrescita, autoproduzione, Fag 2010. Milanese di nascita, dopo anni di esperimenti sui balconi cittadini, ha lasciato la città per l’Appennino toscoemiliano, dove conduce un orto e un terrazzo con tecniche naturali. Da anni si interessa attivamente di autoproduzione, riciclaggio, biodiversità e agricoltura naturale. <strong>Consapevole</strong> 35
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