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ACHILLE SERRAO - Poeti del Parco

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CAPITOLO X<br />

Novecento-Duemila<br />

La poesia “neodialettale”: Pignatelli, Serrao,<br />

Sovente, Di Natale, Bàino<br />

TOMMASO PIGNATELLI<br />

Nel quarto di copertina <strong>del</strong> libro di poesie intitolato Pe cupià’’o chiarfo (Per copiare<br />

il temporale), Roma, Aide, 1994, si legge che “Tommaso Pignatelli è lo pseudonimo<br />

di una <strong>del</strong>le figure più eminenti <strong>del</strong> Parlamento Italiano”. Il libro ha suscitato subito<br />

molto interesse e Pignatelli è ormai largamente considerato uno dei migliori poeti neodialettali.<br />

Per Pignatelli, una <strong>del</strong>le scoperte più recenti <strong>del</strong>la poesia napoletana, il dialetto,<br />

che è un napoletano fortemente personalizzato, è lo strumento con cui viene esorcizzata<br />

una tradizione ormai logora e stanca, come nota Tullio De Mauro nella prefazione<br />

a Pe cupià’ ’o chiarfo: “Egli dichiara inoltre la sua distanza, la sua volontà di<br />

distanza da una napoletanità facilmente canora. Le scelte lessicali apparentemente<br />

divaricate tra neologismi e arcaismi colti, giustificati e quasi assaporati nelle note al<br />

testo convergono in realtà verso l’obbiettivo di esorcizzare una napoletanità di superficie<br />

e di facile maniera”.<br />

Tommaso Pignatelli, nota Vittoriano Esposito, “rompe con la tradizione melica d’ispirazione<br />

propriamente popolare e perfino con quella d’intonazione alta, per farsi<br />

interprete dei bisogni più riposti <strong>del</strong>l’anima, adottando moduli e accorgimenti tipici<br />

<strong>del</strong>la lirica moderna, dall’analogia alla trasparenza metaforica, dalla simbologia allusiva<br />

alla polivalenza <strong>del</strong>l’imagine, dal ‘brivido sonoro’ alle più arcane suggestioni<br />

musicali”. 1<br />

Nel 2003 Pignatelli pubblica il suo secondo libro di poesia dialettale, Palluttìa l’abbeccedario<br />

(Roma, Lepisma). “Poche poesie – commenta Lara Maffia nella prefazione<br />

– ma di una intensità rara” .<br />

1 “L’ignoto poeta <strong>del</strong> Parlamento italiano” in “Oggi e domani”, n. 5, maggio 1995, p. 25.<br />

BIBLIOGRAFIA CRITICA<br />

Franco Loi, in “Sole 24” ore (7 agosto, 1994).<br />

Tullio De Mauro, prefazione a Pe cupià’ ’o chiarfo, Roma, Aide, 1994.<br />

Storia <strong>del</strong>la letteratura italiana. Vol. 9: Il Novecento, a cura di E. Malato, nella sezione sulla<br />

letteratura dialettale, Roma, Salerno Editrice, 2000.<br />

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