Nell - Consulenti del Lavoro

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ne è conferma l’aumento considerevole
del numero degli iscritti ANCL negli ultimi
anni.
Esaminare il passato può essere, ed è,
un esercizio critico importante, ma,
come s’è detto, occorre privilegiare la
progettualità: il “Regionale” sindacale,
così come le “Consulte” dell’Ordine debbono
essere, nell’ambito delle proprie
competenze, il fulcro da cui far partire
tutte le iniziative, svolgendo quell’indispensabile
funzione di ponte fra le realtà
locali ed i rispettivi organi nazionali.
In ambito sindacale il Consiglio
Regionale è il luogo in cui deve nascere
il pensiero politico quale risultato degli
apporti dei singoli Consiglieri, a loro
volta portatori dei pensieri condivisi dalla
propria base, gli associati.
Le pulsioni che sono giunte al nostro
Regionale indicano come importante
obiettivo il pieno supporto alla Consilp-
Confprofessioni e ciò per molteplici
ragioni.
Se è vero, come è vero, che il sindacato
ha funzioni di difesa sia della Categoria,
sia di quanti ad essa si avvicinano, ne
consegue che è nostro dovere essere
parte attiva e determinante in un consesso
che, a sua volta, è stato riconosciuto
parte sociale.
Il riconoscimento però sarebbe vuoto se
non realmente esercitato e ciò anche in
ambito regionale.
Non si nasconde che l’interprofessionalità
potrà rendere difficile la determinazione
a rendere “pesante” il nostro
apporto ma, come sempre, siamo certi
che le buone idee possano trovare
comunque una buona considerazione.
Ad esempio cercheremo di essere presenti
ed efficaci nel rendere attivo il
fondo paritetico interprofessionale
per la formazione continua negli studi
professionali e nelle aziende ad essi
collegate: ottima possibilità per curare a
costi ridotti la formazione e l’aggiornamento
dei professionisti e dei loro collaboratori,
offrendo nel contempo al cliente
un servizio di pregio che ci potrà rendere
competitivi sul mercato formativo al
pari di altre strutture già operanti.
Dovrà essere valutata l'opportunità della
costituzione degli enti bilaterali tra
Consilp e sindacati dei lavoratori. Non si
deve dimenticare che gli organismi abilitati
alla certificazione dei contratti di
lavoro saranno istituiti anche presso gli
enti bilaterali costituiti in ambito territoriale
o nazionale: un’occasione dunque
per avvicinare il mondo professionale - e
la nostra Categoria in particolare - a
questa importante funzione.
Daremo forte impulso all’esigenza di
essere accreditati come parte sociale.
Prossimamente verrà fatta richiesta di
partecipare, quale parte sociale riconosciuta,
ai tavoli concertativi e di confronto
della nostra Regione, al fine di apportare
la collaborazione costruttiva ed il
contributo dell'esperienza professionale
di una Categoria che oggi rappresenta,
per sue funzioni e per sua distribuzione
sul territorio, un importante segmento
dell'economia regionale, potendo ben
contribuire ad affrontare le problemati-
Quali rapporti con la politica?
Presidente della settima Commissione
(Industria, Artigianato, Commercio,
Lavoro, Formazione professionale)
alla Regione Piemonte, Cesare Maurizio
Valvo è uno dei pochissimi Consulenti del
Lavoro entrati in politica e, qui, è promotore
di azioni concrete a favore della
Categoria.
Punta di diamante di questo suo impegno
è la proposta di legge regionale
per l’istituzione e la disciplina di una
Consulta delle attività professionali.
Sentiamo con Valvo a che punto è
l’iter della proposta e quali le filosofie,
le finalità, gli obiettivi dell’iniziativa.
“Eletto in Regione nel 2000 – precisa il
nostro interlocutore – ho verificato
come l’iter di approvazione delle
leggi comporti un passaggio in
Commissione competente e poi il
voto dell’aula: nella fase di esame
vengono svolte consultazioni cui sono
che economico-sociali così come i temi
dell’incremento occupazionale.
Si ritiene fondamentale poi costituire, in
ambito regionale, un Centro Studi.
Alcune province piemontesi hanno dei
propri gruppi di studio; altre, pur essendone
sfornite, hanno dei colleghi che,
individualmente, svolgono di fatto tale
attività risultando poi di estrema utilità
negli ambiti locali ed istituzionali.
Cercheremo di coinvolgere sempre di
più i gruppi di studio già esistenti e i
“ricercatori” isolati, al fine di ottenere un
proficuo coordinamento regionale.
Iniziative a tal proposito ci attendono già
dall’immediato futuro, senza dimenticare
la confluenza di interessi, ormai sempre
più marcata, tra la sfera professionale e
quella universitaria.
Sono molti i colleghi, anche giovani, che
hanno aderito per la prima volta all'
ANCL nel 2003, segno tangibile dell’evoluzione
in corso nella Categoria. I
primi segnali del 2004 sono confortanti
in quanto sembra proseguire questo
trend.
Nuovi iscritti non vuol dire solo maggiori
quote a sostegno dell’attività sindacale
ma anche e soprattutto, si spera, nuove
idee e nuovo impegno.
In un momento, come quello attuale, di
grandi cambiamenti abbiamo assoluta
necessità di idee per progettare il nostro
futuro.
Filippo Carrozzo
Presidente Consiglio Regionale ANCL
Piemonte
invitati, secondo il tipo di provvedimento,
gli enti locali, le associazioni di
categoria, le associazioni ambientaliste,
l’Università, le Province: mai ho però
visto convocati gli ordini professionali e
le associazioni delle libere professioni”.
Scattano a questo punto il progetto
e la proposta legislativa?
“Esattamente: ho suggerito al gruppo
di cui faccio parte, Alleanza Nazionale,