Nell - Consulenti del Lavoro

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Notizie dalla Fondazione Studi
La commissione
dei principi interpretativi delle norme
in materia di lavoro
Con l’evolversi della legislazione
in materia di lavoro e
previdenza sociale la nostra
professione, per le sempre più
incessanti richieste da parte del
mondo imprenditoriale, ha dovuto
inevitabilmente adeguare le proprie
conoscenze specifiche fino al
punto che, oggi, il consulente del
lavoro è forse l’unico esperto in
materia giuslavoristica e riferimento
essenziale per imprese, lavoratori e
pubblica amministrazione.
L’estensione delle nostre competenze
professionali in altri settori
(fiscale, tributario, societario ecc.),
peraltro necessaria per le immaginabili
esigenze di mercato, ha finito
in qualche modo per classificarci
esperti “a tutto campo”, con un
allargamento a 360 gradi del nostro
ruolo iniziale e fondamentale.
Anche la società in cui viviamo è in
continuo sviluppo: ne risulta che è
costantemente alla ricerca di figure
professionali specializzate, in
grado di fornire conoscenze all’altezza
delle evoluzioni del mercato e
delle scelte politiche nazionali e
comunitarie.
Vista dunque l’ampiezza dei nostri
orizzonti professionali da un lato e
dall’altro la richiesta di sempre
maggior specializzazione, si rende
necessario sviluppare una maggiore
propensione a svolgere la nostra
Giuseppe D’ANGELO - Presidente Vicario della Fondazione Studi del CNO
Un altro importante tassello per sostenere
gli orizzonti professionali della Categoria.
attività in maniera “collettiva”,
allontanandosi un po’ da quella
visione individualista che ha sempre
contraddistinto le professioni.
Certo non è facile, soprattutto per il
fatto che il rapporto con i nostri
clienti è inevitabilmente di tipo
strettamente individuale e fiduciario:
riteniamo peraltro che anche la
mentalità dei piccoli e medi
imprenditori possa dipendere dal
nostro modo di porci e dalle nostre
conoscenze.
Così pure riteniamo che, nel
mondo del lavoro in genere, le
nostre competenze professionali
potrebbero fornire un valido contributo
in ambiti che oggi, purtroppo,
per carenza di informazione
(e anche, forse, per un’atavica
ritrosia del Consulente del lavoro
a proporsi) sono alla mercé
delle organizzazioni sindacali e
di altri professionisti.
Basti pensare al settore del pubblico
impiego (dove, tra l’altro, per
effetto della riforma Bassanini le
competenze sono state spostate
dal TAR al Pretore ordinario); oppure
alla gestione dei rapporti di lavoro
parasubordinato, dove l’attuale
riforma del mercato del lavoro ci
potrà inserire con sempre maggior
forza.
Purtroppo, causa il breve periodo
trascorso dalla nascita ufficiale
della nostra professione, non si è
ancora prodotta una radicale consapevolezza
dell’importanza sociale
che essa riveste: ciò pare valido
sia negli ambienti politico-culturali
che ci circondano sia al nostro
stesso interno.
Si auspica che l’incisiva politica
istituzionale di Categoria
condotta dal Consiglio
nazionale dell’Ordine, con l’apporto
della Fondazione Studi, contribuisca
al rafforzamento ed alla tutela
della nostra professione, giornalmente
minata da interessi provenienti
da più parti per via del fondamentale
ruolo economico-sociale
che riveste.
In tale contesto è determinante la
collaborazione dei Consigli provinciali,
come altrettanto determinanti
sono la fiducia e l’ottimismo: continuando
ad intensificare, come stiamo
già facendo, i rapporti con le
Istituzioni, il nostro ruolo si sposterà
da meri interpreti delle norme a
coautori delle stesse, rendendoci a
tutti gli effetti, come di fatto già
siamo, riconosciuti protagonisti del
mondo del lavoro.
L’obiettivo di diventare interlocutori
credibili e propositivi nella stesura
delle norme è di grande rilievo,
affinché queste siano concretamente
finalizzate a produrre effetti