Testo letterario e ipertesto - National University of Ireland, Galway
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interaction with the text, their predicting abilities, their emotional responses, as<br />
well as their forming and re-forming <strong>of</strong> hypotheses during the reading process,<br />
all <strong>of</strong> which are necessary to fill the text with meaning (Burwitz-Melzer, 2001:<br />
29).<br />
1.4. Il testo <strong>letterario</strong> come strumento di educazione linguistica L2<br />
The study <strong>of</strong> literature makes literature itself the content or subject <strong>of</strong> a language<br />
course, while the use <strong>of</strong> literature as a resource draws on literature as one source<br />
among many different kinds <strong>of</strong> texts for promoting interesting language<br />
activities (Lazar, 1993: 14).<br />
L’utilizzo della letteratura nelle lezioni L2 a fini di apprendimento linguistico ha delle<br />
potenzialità di sfruttamento notevoli. Nel caso del presente progetto di ricerca si è<br />
voluto adottare questo tipo di testo in un corso di grammatica per indagare quanto un<br />
lavoro principalmente interpretativo in L2, con attività che favorivano un’interazione<br />
attiva con esso, comportasse un rafforzamento della competenza linguistica. Trattandosi<br />
di un corso di grammatica, l’attenzione era fortemente concentrata sulle strutture<br />
linguistiche – spesso presenti nei testi letterari scelti – ma con le attività proposte si è<br />
anche cercato di stimolare gli studenti ad una produzione orale e scritta in cui<br />
l’elemento linguistico fosse inserito in contesti comunicativi a forte carattere<br />
pragmatico, così che la competenza comunicativa fosse costantemente coinvolta nelle<br />
sue diverse componenti.<br />
I testi letterari, secondo il loro grado di difficoltà, sono adattabili ai diversi<br />
livelli di competenza linguisitica 37 e permettono uno sviluppo armonico delle capacità<br />
che caratterizzano la competenza comunicativa e che Balboni individua nelle seguenti<br />
formule: ‘saper fare lingua’, ‘sapere la lingua’, ‘sapere integrare la lingua con i<br />
linguaggi non verbali’, ‘saper fare con la lingua’ 38 (Balboni, 2002: 73).<br />
37 Nel modello di competenza comunicativa riportato da Palermo, le competenze linguistica, insieme a<br />
quella extra-linguistica, è la componente principale di tale competenza; essa risulta essere caratterizzata<br />
dalla competenza grammaticale, socio-pragmatica, testuale (Palermo et al., 2009: 133).<br />
38 Queste quattro capacità vengono presentate da Balboni in uno schema in cui nessuna di esse assume una<br />
posizione gerarchica rispetto all’altra, al contrario, ognuna è rappresetata come una parte di un insieme<br />
che trova un punto di congiunzione con le altre. Saper fare lingua, secondo Balboni, è la capacità di<br />
‘padroneggiare le abilità linguistiche […]’ primarie e integrate, quindi: ‘(comprensione orale e scritta,<br />
produzione orale e scritta) […]: dialogo, riassunto, parafrasi, dettato, raccolta di appunti, traduzione.’;<br />
sapere la lingua è la ‘capacità di usare le grammatiche fonologica, grafemica, lessicale, morfo-sintattica,<br />
testuale’; sapere integrare la lingua con i linguaggi non verbali si riferisce a elementi extra-linguistici di<br />
tipo ‘gestuali, oggettuali, prossemici, vestemici ecc.’; con saper fare con la lingua si indica la capacità di<br />
utilizzare la lingua come strumento di azione: si tratta della competenza funzionale, pragmatica, che per<br />
realizzarsi ha bisogno anche di una competenza socio-culturale […].’ [corsivi dell’autore] (Balboni,<br />
2002: 73).<br />
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