La cartella stampa sulla mostra a Villa Pacchiani - Gonews.it
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NICOLA MICIELI<br />
Una deriva della memoria lungo e attraverso il fiume<br />
<strong>La</strong> stanza dei barchini, <strong>La</strong> stanza dell’uomo del fiume, <strong>La</strong> stanza degli affetti:<br />
gli sfollati, <strong>La</strong> stanza degli ombrelli neri, <strong>La</strong> stanza degli ex voto, <strong>La</strong> stanza<br />
dell’acqua. Un percorso scand<strong>it</strong>o in sei stanze lungo il fiume, dalle sorgenti<br />
del monte Falterona al mare di Boccadarno, e attraverso il fiume laddove un<br />
luogo, e la sua gente, si specchia e si riconosce nello scorrere placido o<br />
tumultuoso, limpido o torbido delle sue acque, che segnano il senso profondo<br />
di un’appartenenza e il tempo di una storia.<br />
Storia e anche cronaca di v<strong>it</strong>e individuali e storia di lungo corso di una<br />
comun<strong>it</strong>à le cui vicende e intraprese e attiv<strong>it</strong>à, e poi i diporti e non pochi<br />
aspetti della cultura materiale, e lo stesso immaginario così sorgivamente<br />
sollec<strong>it</strong>ato dalle suggestioni dell’ambiente fluviale nella stagione fondativa<br />
dell’infanzia, erano una volta e per più versi legati alla via d’acqua, alle sue<br />
rive sempre animate e ai suoi portati non marginali per l’economia locale.<br />
I bagni e la pesca, i traffici e i commerci, le occupazioni temporanee per<br />
sbarcare il lunario e quelle f<strong>it</strong>tizie degli sfaccendati variamente affidate al<br />
fiume, i provvedimenti necessari a mantenergli la domestic<strong>it</strong>à, a scongiurarne<br />
i capricci e le intemperanze, sembrano appartenere a una remota età oggi<br />
che il corso dell’Arno, per la comun<strong>it</strong>à e le sue pratiche quotidiane, è quasi<br />
solo la componente principale del paesaggio. Un belvedere del terr<strong>it</strong>orio da<br />
conservare in quanto bene ambientale, peraltro portatore di un qualche<br />
disagio. Per esempio le complicazioni alla viabil<strong>it</strong>à, condizione ormai<br />
primaria per il funzionamento dell’economia locale e in defin<strong>it</strong>iva della<br />
nostra v<strong>it</strong>a. <strong>La</strong> quale sembra spalmarsi e annullarsi nella funzione<br />
economica, portatrice essa pure di non pochi guasti e disagi, tuttavia<br />
tollerabili in quanto r<strong>it</strong>enuti necessari.<br />
Con la presenza per lo più silenziosa ma sorniona del fiume, un tempo la<br />
gente aveva un rapporto di confidenza e insieme di timore, diciamo di<br />
rispettosa diffidenza. C’era una sorta di sottaciuta sacral<strong>it</strong>à in quel rapporto,<br />
pagano segno di riconoscimento dello spir<strong>it</strong>o della natura insieme benefica e<br />
terribile. Non a caso, una stazione del viaggio Masoni ha pensato di<br />
consacrarla riproponendo il tributo apotropaico degli ex voto. L’antica pratica<br />
popolare dell’ex voto, nel quale si configura un vero e proprio commercio<br />
con il sacro, è qui decisamente connotata in termini artistici, dunque dalla<br />
sfera delle credenze religiose il dono votivo introduce a quella semantica<br />
della dimensione estetica. Tuttavia si ripropone in forma simbolica una<br />
residuale concezione animistica della natura espressa nelle diverse