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Effetto di diete ipoproteiche e della loro interazione con il genotipo ...

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dell’escrezione azotata applicab<strong>il</strong>i dalle singole imprese (Xiccato et al., 2005). Presso <strong>il</strong> Comitato<br />

Nitrati <strong>della</strong> Commissione Europea è già stato aperto nel 2009 <strong>il</strong> negoziato per la richiesta <strong>di</strong> deroga<br />

che, se verrà autorizzata, sarà <strong>con</strong>cessa su richiesta alle singole aziende che ne potranno usufruire se<br />

<strong>con</strong>formi ai requisiti che verranno stab<strong>il</strong>iti dal Comitato.<br />

4.3 Le soluzioni proposte<br />

Nell’attesa <strong>di</strong> sapere se anche all’Italia verranno <strong>con</strong>cesse deroghe sull’uso dei reflui<br />

zootecnici, è comunque necessario agire nell’ottica <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppare un comparto zootecnico a sempre<br />

minor impatto ambientale, anche in funzione dell’eco-compatib<strong>il</strong>ità sempre più richiesta dal<br />

<strong>con</strong>sumatore e <strong>della</strong> Legislazione europea e non solo. È da ritenersi doveroso <strong>il</strong> pensare ai vincoli<br />

normativi imposti non solo come uno svantaggio e<strong>con</strong>omico, ma anche come occasione per puntare<br />

a uno sv<strong>il</strong>uppo tecnico-scientifico che permetta <strong>di</strong> trovare nuove soluzioni applicative volte a un<br />

maggior rispetto dell’ambiente. Le proposte emerse finora, e che hanno iniziato a trovare<br />

applicazione in campo pratico, riguardano in particolar modo la gestione dei reflui zootecnici, ma<br />

numerosi stu<strong>di</strong> partono anche dall’idea <strong>di</strong> agire alla ra<strong>di</strong>ce del problema, per ottenere deiezioni che<br />

già all’origine risultino meno ricche <strong>di</strong> sostanze azotate inquinanti. Per quanto riguarda le soluzioni<br />

nel campo <strong>della</strong> gestione del refluo, oltre all’acquisizione <strong>di</strong> nuovi terreni <strong>con</strong> i costi e le <strong>di</strong>fficoltà<br />

precedentemente evidenziati, sono stati proposti numerosi interventi per mo<strong>di</strong>ficare la<br />

composizione azotata ed inquinante nei liquami. Queste strategie sono caratterizzate da <strong>di</strong>verse fasi,<br />

che partono generalmente dalla separazione <strong>della</strong> sostanza solida da quella liquida, per ottenere due<br />

frazioni, una <strong>con</strong>centrata ed una chiarificata, le quali possono poi essere gestite in modo <strong>di</strong>verso,<br />

<strong>con</strong>siderando le <strong>di</strong>verse <strong>con</strong>centrazioni in sostanza secca e nutrienti, e la cui gestione risulta quin<strong>di</strong><br />

più razionale <strong>di</strong> quella del liquame tal quale. Ad entrambe le sostanze possono quin<strong>di</strong> essere<br />

applicati altri trattamenti fisico-chimici, quali <strong>il</strong> compostaggio, la gassificazione, l’evaporazione, la<br />

denitrificazione o la <strong>di</strong>gestione anaerobica (quest’ultima volta alla produzione <strong>di</strong> biogas, e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

energia <strong>con</strong>siderata pulita, da cui l’allevatore potrebbe anche ricavare un ritorno e<strong>con</strong>omico), per<br />

ridurre <strong>il</strong> carico d’azoto in esse <strong>con</strong>tenuto. Un’altra soluzione che appare percorrib<strong>il</strong>e, soprattutto<br />

per le aree più vulnerab<strong>il</strong>i e sensib<strong>il</strong>i alla <strong>di</strong>rettiva nitrati, è rappresentata dalla possib<strong>il</strong>ità d’inviare<br />

quote d’effluenti zootecnici (tal quali o precedentemente trattati <strong>con</strong> le meto<strong>di</strong>che sopraccitate) ai<br />

depuratori urbani, in particolare per l’alimentazione dei <strong>di</strong>gestori anaerobici che <strong>con</strong>sentono la<br />

produzione <strong>di</strong> biogas (Piccinini, Bonazzi, 2005). Per quanto <strong>con</strong>cerne invece le emissioni <strong>di</strong><br />

ammoniaca, regolamentate dalla <strong>di</strong>rettiva IPPC 96/61 CE, per <strong>il</strong> comparto suinicolo nello specifico,<br />

è stato <strong>con</strong>dotto uno stu<strong>di</strong>o dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo<br />

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