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Effetto di diete ipoproteiche e della loro interazione con il genotipo ...

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Figura 3. Stazione <strong>di</strong> autoalimentazione, pannello <strong>di</strong> <strong>con</strong>trollo Figura 4. Stazione <strong>di</strong> autoalimentazione<br />

Come <strong>il</strong>lustrato nelle figure 3 e 4, ciascun box era dotato <strong>di</strong> una stazione <strong>di</strong> autoalimentazione<br />

(Schauer Agrotonic Gmbh, Prambachkirchen, Austria), in cui veniva inserito <strong>il</strong> mangime prescelto<br />

per <strong>il</strong> rispettivo gruppo <strong>di</strong> suini. Le stazioni <strong>di</strong> autolimentazione erano <strong>di</strong> tipo “protetto”<br />

permettendo, previa identificazione del soggetto, l’ingresso <strong>di</strong> un singolo suino per volta, e<br />

impedendo altri ingressi sino al termine del pasto dell’animale. La stazione era in grado <strong>di</strong> registrare<br />

l’orario <strong>di</strong> entrata in mangiatoia e tutti i dati relativi al pasto, ovvero la quantità <strong>di</strong> mangime<br />

<strong>con</strong>sumato, l’orario <strong>di</strong> fine pasto, e <strong>il</strong> peso del suino. I dati delle singole visite in mangiatoia<br />

venivano trasmessi a un computer dotato <strong>di</strong> un software <strong>di</strong> archiviazione specifico e registrati in un<br />

apposito database. Nella stazione l’alimento veniva posto dentro ad un trogolo, in quantità<br />

prefissata e mo<strong>di</strong>ficab<strong>il</strong>e dall’operatore. Una volta esaurita questa quota, l’animale poteva ottenere<br />

altro alimento azionando col muso una leva posta al <strong>di</strong> sopra del trogolo. Al raggiungimento <strong>di</strong><br />

un’ingestione pari alla quantità giornaliera prevista dal piano alimentare la stazione non<br />

somministrava all’animale ulteriori quantità <strong>di</strong> alimento. Le stazioni erano in funzione ventiquattro<br />

ore su ventiquattro. Pertanto gli animali potevano <strong>con</strong>sumare la razione giornaliera in un numero <strong>di</strong><br />

pasti variab<strong>il</strong>e da soggetto a soggetto. L’identificazione degli animali da parte delle stazioni era<br />

garantita da trasponder auricolari (figura 5), applicati all’arrivo degli animali presso le strutture<br />

sperimentali e, leggib<strong>il</strong>e, oltre che dalla stazione <strong>di</strong> alimentazione, anche me<strong>di</strong>ante apposito lettore<br />

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