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Gds_2 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia

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coinvolgono, nella loro <strong>di</strong>slocazione,<br />

anche i trubi del Pliocene inferiore,<br />

dovrebbero essere invece collegate<br />

alla fase transpressiva<br />

plio-quaternaria ben nota in letteratura<br />

(Oldow et al., 1990; Nigro<br />

et al., 2009; Avellone et al., 2010).<br />

Le scarpate e i versanti <strong>di</strong> linea <strong>di</strong><br />

faglia, associati a tali strutture,<br />

devono la loro origine all’erosione<br />

selettiva che ha comportato lo<br />

smantellamento <strong>dei</strong> depositi argillo-marnosi<br />

“teneri” e l’esumazione<br />

degli antichi piani <strong>di</strong> faglia impostati<br />

su rocce carbonatiche “resistenti”.<br />

Lo sviluppo <strong>dei</strong> processi <strong>di</strong><br />

erosione selettiva è stato comunque<br />

possibile grazie all’aumento progressivo<br />

delle energie del rilievo a<br />

seguito <strong>dei</strong> processi <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />

fluviale e <strong>dei</strong> fenomeni <strong>di</strong><br />

fagliazione a blocchi.<br />

Le elevate energie del rilievo<br />

prodottesi nel tempo, possono essere<br />

considerate le cause <strong>di</strong> sviluppo<br />

anche <strong>dei</strong> fenomeni <strong>di</strong> DGPV. Tali<br />

fenomeni sono qui testimoniati<br />

dalla presenza delle numerose<br />

forme del rilievo (depressioni, scarpate,<br />

fratture e trincee) che interessano<br />

i rilievi <strong>di</strong> Monte Speziale e<br />

Monte Scar<strong>di</strong>na e che possono essere<br />

ricondotte a processi gravitativi<br />

(Figg. 2 e 3). È infatti verosimile<br />

supporre che lenti e costanti processi<br />

<strong>di</strong> espan<strong>di</strong>mento laterale, <strong>di</strong>retti<br />

dalle zone più interne verso le aree<br />

periferiche <strong>dei</strong> rilievi, abbiano gradualmente<br />

prodotto sia l’apertura <strong>di</strong><br />

fratture da tensione e <strong>di</strong> trincee, sia<br />

il collasso delle aree più interne,<br />

con la formazione delle depressioni<br />

allungate (interpretabili quin<strong>di</strong><br />

come “depressioni <strong>di</strong> tipo graben”),<br />

delle doppie creste e delle scarpate<br />

contrarie e conformi all’andamento<br />

<strong>dei</strong> pen<strong>di</strong>i. In qualche caso, alcune<br />

<strong>di</strong> queste scarpate troncano inoltre<br />

le testate <strong>di</strong> piccole valli fluviali.<br />

Oltre che dalle elevate energie del<br />

rilievo, i processi <strong>di</strong> espan<strong>di</strong>mento<br />

laterale possono essere stati favoriti<br />

anche dall’instaurarsi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> rilascio tensionale; rilascio tensionale<br />

conseguente sia allo<br />

12<br />

Fig. 3 – Sezioni geologiche che attraversano l’area <strong>di</strong> Monte Speziale<br />

(a) e l’area <strong>di</strong> Rocca Busambra (b); per le tracce delle sezioni ve<strong>di</strong> Fig. 2.<br />

smantellamento delle antiche coperture<br />

che, originariamente, seppellivano<br />

e comprimevano le masse carbonatiche<br />

attualmente coinvolte in<br />

questi movimenti franosi; sia ai processi<br />

<strong>di</strong> fagliazione a blocchi e <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>mento/erosione selettiva,<br />

che hanno liberato queste stesse<br />

masse carbonatiche dai corpi rocciosi<br />

che prima le vincolavano lateralmente.<br />

Va infine segnalato che<br />

fratture da tensione, trincee, doppie<br />

creste, scarpate e depressioni <strong>di</strong> tipo<br />

graben sono comunque coincidenti<br />

con i principali lineamenti strutturali<br />

(piani <strong>di</strong> faglia o <strong>di</strong> frattura).<br />

L’evoluzione morfotettonica <strong>di</strong><br />

Rocca Busambra sembra essere<br />

stata controllata da processi <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>mento e dall’erosione<br />

selettiva. L’isolamento <strong>di</strong> questa<br />

dorsale appare infatti il risultato <strong>dei</strong><br />

processi <strong>di</strong> erosione <strong>di</strong> fondo che<br />

hanno prodotto le ampie vallate che<br />

la delimitano a Nord e a Sud.<br />

Queste vallate sono impostate in<br />

corrispondenza <strong>di</strong> termini argillosi<br />

facilmente ero<strong>di</strong>bili, che hanno<br />

facilitato i processi <strong>di</strong> incisione; al<br />

contrario, la presenza delle masse<br />

carbonatiche più resistenti che<br />

attualmente costituiscono Rocca<br />

Busambra, ha verosimilmente rallentato<br />

i processi erosivi e permesso<br />

la formazione <strong>di</strong> questa dorsale<br />

montuosa. Inoltre, gli attuali versanti<br />

settentrionali e meri<strong>di</strong>onali <strong>di</strong><br />

Rocca Busambra sono attualmente<br />

impostati in corrispondenza <strong>di</strong><br />

lineamenti tettonici E-W e costituiscono<br />

delle scarpate <strong>di</strong> faglia prodotte,<br />

quin<strong>di</strong>, dall’erosione selettiva.<br />

Naturalmente va considerato<br />

che l’erosione (intesa come denudazione<br />

e come spianamento, quest’ultimo<br />

responsabile della genesi<br />

delle superfici <strong>di</strong> erosione sub-pianeggianti<br />

che attualmente si rinvengono<br />

alla sommità della dorsale)<br />

ha comportato nel tempo non<br />

solo lo smantellamento delle rocce<br />

tenere che prima comprimevano<br />

lateralmente le attuali masse rocciose<br />

del rilievo in esame, ma<br />

anche la demolizione delle originarie<br />

coperture rocciose che rivestivano<br />

le successioni carbonatiche <strong>di</strong><br />

Rocca Busambra. L’insieme <strong>di</strong><br />

questi processi ha così contribuito<br />

a progressivi “alleggerimenti” e<br />

<strong>di</strong>minuzioni <strong>di</strong> carico litostatico.<br />

Complessivamente, i processi <strong>di</strong><br />

forte approfon<strong>di</strong>mento sembrano<br />

anche qui collegati ad un abbassamento<br />

progressivo del livello <strong>di</strong><br />

base dell’erosione, in conseguenza<br />

<strong>dei</strong> movimenti <strong>di</strong> sollevamento<br />

regionale. Erosione selettiva e<br />

fenomeni <strong>di</strong> intensa denudazione<br />

<strong>di</strong>pendono invece dalle aumentate<br />

2 • <strong>2011</strong><br />

maggio-agosto<br />

g<strong>di</strong>S

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