Gds_2 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia
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Lo stesso Regolamento fornisce alcune in<strong>di</strong>cazioni<br />
per la definizione <strong>di</strong> “Modesti Interventi”. A) Interventi<br />
<strong>di</strong> adeguamento sismico (ad eccezione delle<br />
sopraelevazioni) in classe d’uso I e II, che comportino<br />
incrementi <strong>dei</strong> carichi globali in fondazioni superiori<br />
al 10 %, e ampliamenti fino a 150 m 3 , con altezza<br />
in gronda non superiore a 6 m; B) Nuove<br />
costruzioni e<strong>di</strong>lizie con volume fino a 1200 m 3 e altezza<br />
in gronda inferiore a 10 m, in classe d’uso I; C)<br />
Nuove costruzioni e<strong>di</strong>lizie con volume fino a 150 m 3<br />
e altezza in gronda non superiore ai 6 metri, in classe<br />
d’uso II; D) Opere Temporanee con altezze o profon<strong>di</strong>tà<br />
minori o uguali <strong>di</strong> 4 m; E) Muri <strong>di</strong> sostegno<br />
con altezze inferiori o uguali a 2 m.<br />
3. OPERE MINORI<br />
S’intendono “opere minori” tutte quelle che, per<br />
<strong>di</strong>mensioni e funzioni non comportano pericolo per la<br />
pubblica incolumità ai fini sismici, ovvero che interessano<br />
la pubblica incolumità in maniera non rilevante.<br />
Le cosiddette opere minori in quanto tali possono essere<br />
in generale esonerate dall’obbligo <strong>di</strong> deposito del<br />
progetto e del collaudo statico presso gli uffici del<br />
Genio Civile o uffici competenti, salvo l’obbligo da<br />
parte <strong>dei</strong> proprietari <strong>di</strong> far re<strong>di</strong>gere e conservare il progetto,<br />
o possono usufruire <strong>di</strong> una procedura semplificata,<br />
ad esempio sono soggetti al solo deposito, non dall’adempimento<br />
del collaudo statico. Viene da se che<br />
per le tipologie riportate negli elenchi regionali, validati<br />
da apposite deliberazioni, esonerate dal deposito del<br />
progetto si potranno omettere le verifiche geologiche,<br />
sismiche e geotecniche. Per le opere minori invece per<br />
le quali è prevista la procedura semplificata <strong>di</strong> deposito<br />
potranno essere richieste caso per caso verifiche <strong>di</strong><br />
fattibilità geologica e/o sismica o pareri (ad es. semplici<br />
opere <strong>di</strong> stabilizzazione o consolidamento <strong>dei</strong> versanti<br />
con iniezioni, drenaggi oppure opere minori che<br />
comportano incrementi <strong>di</strong> carico sul terreno >20% su<br />
e<strong>di</strong>fici esistenti).<br />
4. ELEMENTI NON STRUTTURALI<br />
E “SECONDARI” (7.2.3)<br />
Gli elementi costruttivi che non hanno funzione<br />
strutturale portante (Tab. 7.2.1) il cui danneggiamento<br />
può provocare danni a persone devono essere verificati<br />
agli stati limite SL per la corrispondente azione<br />
sismica (7.2.3 comma 3). Si rende necessario pertanto<br />
procedere alla valutazione dell’effetto della risposta<br />
sismica locale me<strong>di</strong>ante l’approccio semplificato delle<br />
categorie sismiche <strong>di</strong> sottosuolo. Le norme recitano<br />
che in mancanza <strong>di</strong> analisi più accurate il valore dell’accelerazione<br />
massima S a (a<strong>di</strong>mensionale) rispetto a<br />
quella <strong>di</strong> gravità, che l’elemento non strutturale subisce<br />
34<br />
durante il sisma, per lo stato limite in esame è dato<br />
dalla formula (7.2.2):<br />
S a = a max [ 3(1 + Z/H) / 1 + (1 – T a/T 1) -0,5 ]<br />
Dove: Sa = accelerazione a<strong>di</strong>mensionale; a max =a g/g<br />
S; a g = accelerazione <strong>di</strong> riferimento su profilo stratigrafico<br />
A; g = accelerazione <strong>di</strong> gravità; S = S SS T; T a = periodo<br />
<strong>di</strong> vibrazione proprio dell’elemento non strutturale;<br />
T 1 = Il periodo proprio della costruzione; Z = la quota del<br />
baricentro dell’elemento non strutturale dal piano <strong>di</strong> fondazione;<br />
H = l’altezza della costruzione dal piano <strong>di</strong> fondazione;<br />
q a = fattore <strong>di</strong> struttura dell’elemento. Si riportano<br />
in tabella 7.2.1 gli elementi non strutturali e i valori<br />
del fattore <strong>di</strong> struttura q a a cui fare riferimento:<br />
Tab. 7.2.1<br />
Elemento non strutturale q a<br />
Parapetti o decorazioni aggettanti<br />
Insegne e pannelli pubblicitari<br />
Ciminiere, antenne e serbatoi su supporti<br />
1.0<br />
funzionanti come mensole senza controventi<br />
per più <strong>di</strong> metà della loro altezza<br />
Pareti interne ed esterne<br />
Tramezzature e facciate<br />
Ciminiere, antenne e serbatoi su supporti<br />
funzionanti come mensole non controventate<br />
per meno per meno <strong>di</strong> metà dell’altezza<br />
o connesse alla struttura in corrispondenza<br />
o al <strong>di</strong> sopra del centro <strong>di</strong> massa 2.0<br />
Elementi <strong>di</strong> ancoraggio per arma<strong>di</strong> e<br />
librerie permanenti <strong>di</strong>rettamente poggianti<br />
sul pavimento<br />
Elementi <strong>di</strong> ancoraggio per controsoffitti<br />
e corpi illuminanti<br />
In applicazione della normativa sulla base delle previste<br />
verifiche <strong>di</strong> sicurezza degli elementi costruttivi<br />
non portanti (Tab. 7.2.1), nei limiti sopra riportati, si<br />
renderà <strong>di</strong> conseguenza necessaria la modellazione geologica<br />
e la valutazione della risposta sismica locale.<br />
5. OPERE PROVVISORIE, PROVVISIONALI<br />
E STRUTTURE IN FASE COSTRUTTIVA<br />
Per le costruzioni <strong>di</strong> tipo 1 (NTC 08, 2.4.1 – Tab.<br />
2.4.1) opere provvisorie, provvisionali e strutture in<br />
fase costruttiva (V N