01.06.2013 Views

Gds_2 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia

Gds_2 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia

Gds_2 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

nità per quel periodo. Inoltre analoghe considerazioni<br />

possono essere fatte per le stagioni successive.<br />

Se invece consideriamo l’ipotesi semplificativa che<br />

la variazione <strong>di</strong> resistività sia dovuta essenzialmente<br />

alla variazione <strong>di</strong> saturazione della roccia (ipotesi<br />

molto più realistica perché riguarda una zona dove<br />

l’intrusione marina è pressoché totale) allora considerando<br />

l’acquifero a marzo come completamente saturo<br />

possiamo stimare la frazione <strong>di</strong> pori totali satura,<br />

secondo Keller e Frischknecht (1966). Secondo questa<br />

ipotesi si vede come a giugno l’acquifero risulti fortemente<br />

desaturato, fino alla profon<strong>di</strong>tà delle argille sabbiose<br />

e la sua ricarica avvenga lentamente (fig. 14).<br />

8. Conclusioni<br />

L’approvvigionamento idrico <strong>dei</strong> comuni ricadenti<br />

all’interno dell’area stu<strong>di</strong>ata è compromesso, in relazione<br />

alla qualità delle acque emunte, dal fenomeno<br />

dell’ingressione marina che si è protratto a gran<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stanze dalla linea <strong>di</strong> costa. Tale fenomeno è stato causato<br />

da un sovrasfruttamento dell’acquifero per finalità<br />

agricole e industriali che ha comportato un notevole<br />

abbassamento della superficie piezometrica, con evidenti<br />

segni dati dalla sparizione <strong>di</strong> zone paludose note<br />

come Margi.<br />

La ricerca qui descritta ha previsto l’integrazione <strong>di</strong><br />

dati ottenuti tramite molteplici tecniche <strong>di</strong> analisi, sia<br />

<strong>di</strong> tipo geochimico sia geofisico, al fine <strong>di</strong> restituire un<br />

modello sufficientemente risolto dell’intero acquifero<br />

costiero e, nell’ottica <strong>di</strong> un monitoraggio a lungo termine<br />

dell’area, <strong>di</strong> conoscere le variazioni <strong>dei</strong> parametri<br />

del modello che meglio descrivono il fenomeno dell’intrusione<br />

marina, in modo da poterne pre<strong>di</strong>re l’evoluzione<br />

futura.<br />

g<strong>di</strong>S<br />

2 • <strong>2011</strong><br />

maggio-agosto<br />

Fig. 14. Andamento<br />

del fattore <strong>di</strong> saturazione S w<br />

per giugno, settembre<br />

e <strong>di</strong>cembre 2010,<br />

ricavato secondo Keller<br />

e Frishknecht (1966),<br />

ipotizzando la porzione<br />

<strong>di</strong> acquifero completamente<br />

satura (S w = 1) nel mese<br />

<strong>di</strong> marzo, fino al livello<br />

argilloso-sabbioso.<br />

Il processing <strong>dei</strong> dati elettromagnetici raccolti ha<br />

permesso <strong>di</strong> definire un modello tri<strong>di</strong>mensionale della<br />

<strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> resistività nell’acquifero, e un proficuo<br />

confronto con i risultati ottenuti attraverso altre metodologie<br />

d’indagine.<br />

La ricostruzione tri<strong>di</strong>mensionale della resistività<br />

elettrica nell’acquifero ha inoltre evidenziato delle<br />

geometrie <strong>di</strong> particolare interesse geologico, evidenziando<br />

una piega antiforme sepolta con asse parallelo<br />

agli assi delle strutture plicative note nelle vicinanze.<br />

In una fase successiva, il confronto del modello<br />

TDEM ottenuto, con i modelli relativi ai meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> analisi<br />

<strong>di</strong> onde <strong>di</strong> superficie e <strong>di</strong> tomografia elettrica, ha<br />

confermato l’esigenza <strong>di</strong> dover usufruire <strong>di</strong> dati <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>versa natura e acquisiti tramite tecniche <strong>di</strong>fferenti.<br />

Infatti, nel contesto dell’interpretazione congiunta<br />

<strong>di</strong> dati ottenuti con meto<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi, ma che indaghino il<br />

medesimo parametro fisico, il modello ottenuto da dati<br />

TDEM definisce certamente in modo esauriente le<br />

caratteristiche dell’acquifero a grande scala, ma, quando<br />

messo a confronto con la sezione tomografica elettrica<br />

mostra una risoluzione inferiore, specie nella definizione<br />

della porzione altamente resistiva superficiale,<br />

e nella definizione del limite inferiore dell’acquifero.<br />

Al contrario i dati geoelettrici forniscono un dettaglio<br />

superiore, ma la complessità nella realizzazione degli<br />

sten<strong>di</strong>menti e <strong>dei</strong> tempi <strong>di</strong> acquisizione, limita spazialmente<br />

le informazioni ottenibili con questa tecnica.<br />

I meto<strong>di</strong> che indagano la resistività, specialmente se<br />

applicati ad indagini in ambiente costiero, risentono<br />

molto della presenza <strong>di</strong> salamoie interstiziali, rendendo<br />

quin<strong>di</strong> incerto, in fase interpretativa, il riconoscimento<br />

<strong>di</strong> limiti geologici profon<strong>di</strong>. In tali situazioni <strong>di</strong> criticità,<br />

che determinano bassi contrasti <strong>di</strong> resistività, è fondamentale<br />

la scelta delle sequenze <strong>di</strong> acquisizione e<br />

29

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!