Gds_2 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia
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ETICA PROFESSIONALE: COMPETENZE,<br />
CODICE DEONTOLOGICO E LEGALITÀ<br />
Gian Vito Graziano - Presidente del Consiglio Nazionale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong><br />
Da <strong>di</strong>verso tempo si chiede sempre più insistentemente<br />
ai professionisti, ma anche ai docenti ed ai ricercatori,<br />
<strong>di</strong> svolgere un ruolo sociale a servizio della<br />
collettività.<br />
Al geologo viene attribuita una responsabilità<br />
sociale volta ad “... incoraggiare l’analisi critica dell’uso<br />
delle risorse naturali, la valorizzazione e la salvaguar<strong>di</strong>a<br />
della Geosfera, la corretta informazione sui<br />
rischi, il coinvolgimento della società nell’idea <strong>di</strong><br />
patrimonio geologico comune e con<strong>di</strong>viso, che favorisca<br />
una costruzione sociale del sapere” (Manifesto<br />
<strong>di</strong> Geoetica e Cultura geologica presentato a Geoitalia<br />
<strong>2011</strong> da S. Peppoloni e G. Di Capua).<br />
Favorire una costruzione sociale del sapere è una<br />
sfida importante alla quale siamo chiamati a rispondere,<br />
ma essa presuppone un rinnovamento culturale e<br />
sociale delle Scienze della Terra e <strong>di</strong> tutte le sue anime,<br />
queste ultime forse non sempre pienamente consapevoli<br />
delle enormi ricadute sociali <strong>dei</strong> propri stu<strong>di</strong>.<br />
Quale il ruolo degli Or<strong>di</strong>ni professionali nella <strong>di</strong>rezione<br />
<strong>di</strong> questo auspicato rinnovamento etico?<br />
Strategico per tantissime implicazioni, dalla <strong>di</strong>ffusione<br />
della cultura nei <strong>di</strong>versi strati della società civile,<br />
all’aggiornamento sotto il profilo scientifico e tecnico<br />
<strong>dei</strong> propri iscritti per consentire loro <strong>di</strong> meglio approcciarsi<br />
alle <strong>di</strong>fferenti istanze provenienti dalla collettività,<br />
ma del tutto marginale se dovessimo riferirci esclusivamente<br />
alle leggi istitutive degli Or<strong>di</strong>ni, peraltro<br />
datate, ed alle finalità istituzionali degli Or<strong>di</strong>ni stessi.<br />
Appare dunque subito evidente che anche in questo<br />
ambito vi è una forte necessità <strong>di</strong> riformare le professioni<br />
or<strong>di</strong>nistiche, auspicando una legge <strong>di</strong> riforma<br />
moderna, incisiva, coerente e con<strong>di</strong>visa.<br />
L’attività or<strong>di</strong>nistica, così come è attualmente strutturata,<br />
si basa su due pilastri fondamentali, che sono<br />
la deontologia ed il ruolo sociale delle professioni.<br />
Sul concetto <strong>di</strong> deontologia occorre subito soffermarsi,<br />
poiché, come si <strong>di</strong>rà più avanti, esso andrebbe<br />
esteso negli attuali co<strong>di</strong>ci a principi fondanti <strong>di</strong> legalità<br />
non sempre espressamente contemplati, co<strong>di</strong>ci che<br />
anche dopo Bersani, seppure abbiano subìto <strong>di</strong>verse<br />
mo<strong>di</strong>fiche, sono ancora legati ai nobili concetti <strong>di</strong><br />
“etica” e “decoro” della professione previsti dal nostro<br />
co<strong>di</strong>ce civile, ma unicamente legati all’entità delle prestazioni<br />
professionali piuttosto che agli aspetti più<br />
squisitamente comportamentali degli iscritti.<br />
Un ruolo attivo, non espressamente previsto, ma<br />
che si spera possa essere a breve inserito nel conte-<br />
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sto delle riforme imposte dalla recente manovra finanziaria,<br />
deve essere svolto anche nell’azione <strong>di</strong> contrasto<br />
alla <strong>di</strong>ffusione del sistema malavitoso.<br />
La pericolosità della criminalità organizzata ha<br />
coinvolto spesso nel passato, e purtroppo ancora coinvolge,<br />
professionisti iscritti agli Albi professionali.<br />
Esempi più o meno recenti hanno riguardato le aree<br />
del mezzogiorno d’Italia a maggiore <strong>di</strong>ffusione della<br />
criminalità organizzata, ma esempi più recenti hanno<br />
interessato anche le aree del Nord Italia, con casi eclatanti<br />
a Milano ed a Torino, dove il fenomeno mafioso<br />
si sta pericolosamente espandendo. Se è vero che<br />
ogni soggetto sociale ha l’obbligo <strong>di</strong> svolgere un ruolo<br />
attivo nel contrastare il fenomeno, il sistema or<strong>di</strong>nistico<br />
non può certo sottrarsi a questo compito.<br />
Associazioni culturali ed antiracket, liberi citta<strong>di</strong>ni<br />
impegnati, ecc. hanno iniziato a pressare i vertici<br />
istituzionali degli Or<strong>di</strong>ni, a <strong>di</strong>re il vero non sempre<br />
attenti a questi temi, affinché vigilino maggiormente<br />
sulle attività e sul comportamento <strong>dei</strong> propri iscritti<br />
soprattutto, ma non soltanto, quando essi siano indagati<br />
in fatti <strong>di</strong> rilevanza penale.<br />
Ma in che modo il legislatore aveva voluto attribuire<br />
agli Or<strong>di</strong>ni questa funzione <strong>di</strong> garanti del corretto<br />
esercizio della professione <strong>dei</strong> propri iscritti?<br />
Rispondendo a delle precise sollecitazioni in tal<br />
senso, alcuni Or<strong>di</strong>ni professionali hanno ufficialmente<br />
affermato che “un Consiglio dell’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> non può<br />
avviare un proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>sciplinare a carico <strong>di</strong> un<br />
proprio iscritto, quando sia indagato per fatti <strong>di</strong> rilevanza<br />
penale, quin<strong>di</strong> anche per mafia, a prescindere<br />
dall’esito del proce<strong>di</strong>mento penale, perché non ci è<br />
consentito dall’or<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co e numerose sentenze<br />
della Cassazione lo confermano”.<br />
Non è proprio così, ma senza dubbio la questione<br />
pone delle evidenti <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> interpretazione. Ve<strong>di</strong>amo<br />
allora <strong>di</strong> esaminare, pur brevemente, come è regolamentata<br />
in tal senso l’attività degli Or<strong>di</strong>ni, prendendo<br />
spunto dalla legge istitutiva dell’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>dei</strong><br />
<strong>Geologi</strong>, la 112/1963, che essendo più recente rispetto<br />
a quella <strong>di</strong> altre categorie professionali, ne mutua<br />
alcuni <strong>dei</strong> principali aspetti regolamentari.<br />
L’art. 5 della legge, dal titolo “Requisiti per l’iscrizione<br />
all’Albo”, impone che per essere iscritto è<br />
necessario essere citta<strong>di</strong>no italiano, godere <strong>dei</strong> relativi<br />
<strong>di</strong>ritti civili, essere <strong>di</strong> specchiata condotta morale,<br />
essere abilitato all’esercizio della professione ed avere<br />
la residenza in Italia.<br />
2 • <strong>2011</strong><br />
maggio-agosto<br />
g<strong>di</strong>S