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30<br />
L’acqua nella società<br />
L’impianto di<br />
potabilizzazione<br />
di Ravenna<br />
i composti alogenati, contenendo anche i trialometani dentro i limiti di legge (valore guida<br />
= 1 mg/l, valore limite = 30 mg/l). Sulle particelle di carbone attivo avviene però anche l’eliminazione<br />
del cloro attivo, (rimanente dal dosaggio dell’ipoclorito), determinando una<br />
riduzione del potere disinfettante.<br />
Occorre quindi dosare una supplementare quantità di disinfettante in modo da garantire<br />
una presenza sufficientemente efficiente lungo tutta la rete di distribuzione. Viene quindi<br />
impiegato il biossido di cloro (ClO2), in modo da averne un tenore di 0,15-0,20 mg/l in uscita<br />
dall’impianto.<br />
Il biossido di cloro viene scelto in quanto:<br />
· è efficace come agente ossidante;<br />
· permane per molto tempo come ClO2 inalterato;<br />
· ha un potere disinfettante superiore a quello del cloro e dell’ipoclorito, presentando una<br />
gamma di azione più ampia comprendente oltre ai batteri anche virus, alghe e ogni altro<br />
inquinante biologico;<br />
· evita la formazione dei trialometani (conseguenza inevitabile se si impiegasse ipoclorito<br />
sodico);<br />
· viene dosato con un buon grado di purezza mentre l’ipoclorito presenta una discreta percentuale<br />
di clorato (ClO3 - ) già nel prodotto di partenza e quindi la quantità delle impurezze<br />
tende ad aumentare.<br />
Il biossido di cloro presenta anche alcuni svantaggi:<br />
· non abbatte l’ammoniaca, cosa che invece fa l’ipoclorito;<br />
· il suo costo è molto più alto rispetto a quello dell’ipoclorito; la maggior spesa è compensata<br />
da un risultato sempre superiore sotto ogni aspetto.<br />
Prima di essere messa in rete l’acqua, resa potabile, viene stoccata in cisterne da 10.000 mc.<br />
e 6.000 mc. che forniranno acqua per gli usi civili (7). Un’altra vasca da 6.000 mc, viene<br />
invece utilizzata per stoccare acqua che servirà la zona industriale (8).<br />
Qualità delle acque immesse in rete<br />
Prima che l’acqua arrivi all’utente occorre che sia di qualità, e cioè che venga controllata.<br />
Il D.P.R. 236/88 elenca i parametri da tenere in considerazione per le analisi sulla qualità