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L’acqua nella società<br />
Scolo Fagiolo. Il destino ultimo è in ogni caso, la pialassa Baiona. Le acque di scarico<br />
possono anche venire immesse nello scolo Tomba e impiegate per la fertirrigazione.<br />
LINEA DEI FANGHI<br />
Caratteristiche dei fanghi<br />
Con il termine di fango si intendono i solidi eliminati dai liquami con il processo di sedimentazione.<br />
A seconda della loro provenienza possono venire classificati come fanghi<br />
primari, secondari, di supero, o chimici. In base alle loro condizioni o ai processi subiti,<br />
possono distinguersi in grezzi, freschi, digeriti, lavati, disidratati, essiccati. Con il termine<br />
“trattamento dei fanghi” si intendono tutti quei metodi che intercorrono tra la rimozione<br />
del fango dai sedimentatori fino al loro smaltimento finale.<br />
In particolare nell'impianto di Ravenna si hanno i seguenti trattamenti:<br />
· pre-ispessimento<br />
· digestione<br />
· post-ispessimento<br />
· smaltimento finale.<br />
Il fango estratto dai sedimentatori primari è essenzialmente costituito dai solidi<br />
sedimentabili originariamente presenti nel liquame grezzo. Viene detto “fango fresco” e<br />
risulta instabile e putrescibile, di colore grigio-bruno e aspetto sgradevole, contenente<br />
particelle di materiale fecale, di rifiuti solidi, di piccoli detriti di varia natura. Il suo odore<br />
è cattivo. Il fango estratto dai sedimentatori secondari è composto da sostanze organiche<br />
parzialmente decomposte. Si presenta di colore marrone scuro, di natura fioccosa ed ha un<br />
aspetto più omogeneo. Il suo odore è meno intenso che non quello del fango fresco.<br />
Il fango attivo in eccesso è parzialmente decomposto, di colore nocciola e odore di<br />
terriccio; quando però comincia a setticizzarsi, sprigiona odori molto spiacevoli.<br />
Il fango dovuto a processi di sedimentazione chimica è generalmente scuro e meno odoroso<br />
rispetto ai fanghi primari.<br />
I fanghi hanno una altissima percentuale di umidità e non possono essere immessi direttamente<br />
nell’effluente o sul terreno. Devono venire trattati in modo da renderli inerti.<br />
La prima operazione che un fango subisce nel suo processo di depurazione è un preispessimento<br />
(12) cioè una diminuzione del suo contenuto in acqua. Questa operazione viene<br />
generalmente effettuata su un ispessitore (un accelator).<br />
L’acqua estrapolata dal fango viene rimessa in circolo nell'impianto, risegue cioè la linea<br />
acqua. Dopo un preispessimento occorre stabilizzare il fango tramite una digestione anaerobica<br />
(13). Il processo di digestione del fango è condotto in assenza di ossigeno libero da<br />
parte di organismi anaerobici. Avviene in tre fasi principali:<br />
1. fermentazione acida: i microrganismi aggrediscono i solidi disciolti, quali gli zuccheri,<br />
fino a formare acidi organici, idrogeno solforato, carbonati ed anidride carbonica.<br />
2. l’ambiente acido sviluppa la crescita di microrganismi che abbattono, anche se lentamente,<br />
proprio le sostanze acide.<br />
In questa fase si hanno processi di stabilizzazione e gasificazione dei fanghi (viene<br />
prodotto biogas, cioè anidride carbonica e metano che viene recuperato).<br />
3. Vengono poi attaccati i composti azotati quali le proteine e gli aminoacidi. Il pH si stabilizza<br />
attorno ai 6,8 e 7,4. Si ha una abbondante formazione di metano che trova spesso impiego<br />
come combustibile nell’impianto. I solidi rimasti nel fango sono relativamente stabili.<br />
Al processo di digestione seguono un postispessimento (14), mediante il quale viene tolta<br />
l’acqua interstiziale, una disidratazione spinta (15) eseguita mediante un nastro a pressa e