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Molecole d'acqua - Hera Ragazzi

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cadono per gravità sul fondo; le altre rimangono in sospensione (cioè fluttuano senza<br />

precipitare).<br />

Le particelle possono anche essere divise in due categorie:<br />

· granulose;<br />

· flocculose.<br />

Le particelle granulose, di cui la sabbia è un tipico esempio, sedimentano indipendentemente<br />

le une dalle altre a velocità costante, senza che si verifichino dei cambiamenti di<br />

forma, peso e dimensioni.<br />

Le particelle flocculose, quali le sostanze organiche, il fango attivo o i fiocchi formatisi a<br />

seguito della flocculazione chimica, tendono ad unirsi le une alle altre durante la<br />

sedimentazione, a formare dei conglomerati.<br />

Si definisce materiale sedimentabile l’insieme dei solidi, sia di natura granulosa che<br />

flocculosa che sedimentano in un tempo ragionevole (di norma viene fissato un limite di<br />

tempo pari a 1 ora).<br />

I solidi non sedimentabili presentano delle dimensioni talmente piccole da non poter essere<br />

eliminati per questa via.<br />

La sedimentazione del particolato avviene dentro a vasche chiamate “sedimentatori”<br />

Il tipo più comune di sedimentatore ha forma circolare e prevede l’immissione del liquame<br />

dal basso verso l'alto con movimento radiale dal centro alla periferia. Il materiale<br />

sedimentato, chiamato fango primario, viene raccolto sul fondo e verrà trattato anch'esso<br />

prima di venire smaltito. Una sedimentazione primaria è buona se si ha l’eliminazione del<br />

50-80% delle sostanze sospese.<br />

Con la sedimentazione, hanno termine i trattamenti primari.<br />

Trattamenti secondari: la depurazione biologica<br />

La depurazione biologica rappresenta il cuore di un impianto di depurazione.<br />

Gli impianti di depurazione delle acque di scarico provenienti da insediamenti civili sono<br />

una imitazione di ciò che spontaneamente accade in natura. I corsi d’acqua contengono in<br />

sé una serie di microrganismi che vivono e si riproducono utilizzando per nutrimento il<br />

materiale organico contenuto nell’acqua stessa e per respirare l’ossigeno disciolto che è<br />

tanto maggiore tanto più è accidentato il corso d’acqua.<br />

L'uomo, negli impianti di depurazione, non fa che riprodurre in vasche ciò che naturalmente<br />

avviene nei corsi <strong>d'acqua</strong>. I processi biologici rimuovono la sostanza organica secondo<br />

meccanismi analoghi a quelli di autodepurazione di un corso <strong>d'acqua</strong>.<br />

La differenza consiste nel fatto che il trattamento avviene in apparecchiature costruite<br />

appositamente e con concentrazioni molto più elevate, per cui le trasformazioni avvengono<br />

con velocità e rendimenti molto maggiori.<br />

I trattamenti secondari iniziano quando il liquame in uscita dai sedimentatori primari viene<br />

immesso in una serie di vasche, nelle quali avvengono dei trattamenti il cui scopo è quello<br />

di rimuovere l'azoto contenuto nelle acque, cosa che avviene in due distinti processi;<br />

la nitrificazione che, partendo da azoto ammoniacale giunge alla formazione di nitrati, e<br />

successivamente la denitrificazione che riduce i nitrati ad azoto molecolare gassoso che<br />

lascia spontaneamente il liquame. In taluni impianti, come in quello di Ravenna, è opportuno<br />

trattare i liquami con una predenitrificazione.<br />

Il liquame in uscita dai sedimentatori primari viene quindi immesso in vasche nelle quali<br />

avviene una predenitrificazione (6), il liquame in uscita dalla vasca di predenitrificazione<br />

viene immesso in una vasca di aerazione e nitrificazione (7). Scopo è quello di ossidare i<br />

composti azotati presenti sotto forma ammoniacale, a NO2 e NO3 (nitrificazione).<br />

L’acqua nella società 35

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