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Molecole d'acqua - Hera Ragazzi

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Nelle vasche di sedimentazione secondaria avvengono due processi fondamentali: produzione<br />

di materiale cellulare per ossidazione microbica della sostanza organica e assorbimento<br />

su questo materiale, che si aggrega in fiocchi, delle sostanze da rimuovere.<br />

È pertanto necessario che i fiocchi vengano mantenuti in sospensione tramite un appropriato<br />

grado di agitazione.<br />

L'aggregarsi delle particelle provoca un innalzamento del peso specifico dei fiocchi che<br />

quindi possono precipitare sul fondo sotto forma di fango "secondario".<br />

Una parte di questo fango attivo sedimentato, denominato “fango di ricircolo”, viene<br />

ripompata a monte della vasca di aerazione per facilitare il trattamento di altro liquame.<br />

Poiché la quantità di fango attivo aumenta considerevolmente è necessario allontanare la<br />

quantità di fango in eccesso (fango di supero) che, o viene reimmesso nel circuito, oppure<br />

viene inviato alla linea di depurazione dei fanghi. L'acqua in uscita dai sedimentatori<br />

secondari viene immessa nelle vasche per i trattamenti terziari.<br />

Trattamenti terziari<br />

Le operazioni di trattamento terziario, tutte a carattere chimico o chimico-fisico, sono<br />

deputate a rimuovere gli agenti inquinanti, che non sono stati adeguatamente rimossi con<br />

i trattamenti secondari convenzionali.<br />

I processi adoperati in questa fase sono molteplici.<br />

La disinfezione (10) è un’operazione mediante la quale si eliminano gli organismi patogeni<br />

tipo batteri o virus. Si impiegano per lo più sostanze a base di cloro (nell'impianto di<br />

Ravenna, l'ipoclorito di Na, meglio conosciuto come varichina). Non si ha una sterilizzazione<br />

delle acque, ma una disinfezione. L'aggiunta di ipoclorito avviene in una vasca a percorso<br />

sinuoso, a labirinto, in modo da mantenere un tempo di contatto acqua-cloro abbastanza<br />

elevato (il tempo di permanenza dipende dalla portata del flusso in ingresso).<br />

Alla disinfezione, segue una fase detta di chiariflocculazione (11) cioè operazione combinata<br />

di coagulazione, flocculazione e sedimentazione.<br />

Se i materiali in sospensione sono di tipo colloidale, non sedimentano sia a causa delle<br />

piccole dimensioni delle particelle, sia per la repulsione elettrica reciproca.<br />

La sedimentazione può avvenire solo a seguito della destabilizzazione delle cariche.<br />

Questo effetto è ottenibile attraverso l’aggiunta all’acqua di elettroliti, cioè composti chimici<br />

come il solfato di alluminio o di ferro, il cloruro di ferro o di alluminio, il cui scopo è<br />

quello di formare degli ioni metallici idrolizzabili. La destabilizzazione delle cariche è nota<br />

con il nome di coagulazione. Poiché normalmente i colloidi sono caricati negativamente,<br />

vengono impiegati coagulanti di tipo cationico che in acqua si caricano positivamente.<br />

Gli idrossidi metallici ed i polimeri organici, oltre a funzionare come coagulanti, favoriscono<br />

anche l’aggregazione delle particelle che così possono decantare. Tali aggregati, che<br />

possono raggiungere le dimensioni di qualche mm., sono detti fiocchi ed il meccanismo<br />

della loro formazione è detto flocculazione.<br />

La coagulazione e la flocculazione hanno esigenze contrastanti, perché la prima richiede<br />

una forte agitazione che favorisca la dispersione del coagulante, la seconda un’agitazione<br />

lenta tale da favorire l’incontro tra le particelle per la formazione del fiocco ma non tanta<br />

da favorire la rottura dello stesso. Le due operazioni vengono pertanto effettuate o in<br />

apparecchiature separate o in comparti differenti dello stesso apparecchio (nell'impianto<br />

di Ravenna, nello stesso apparecchio, l'accelator o chiariflocculatore).<br />

In una fase successiva i fiocchi devono essere sedimentati.<br />

Una volta che il liquame è stato depurato può venire immesso nel corpo idrico recettore<br />

cioè nel Canale Via Cupa. Nel caso che tale canale non fosse recettivo, viene impiegato lo<br />

L’acqua nella società 37

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