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Molecole d'acqua - Hera Ragazzi

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36<br />

L’acqua nella società<br />

Il processo avviene in due fasi distinte, sotto descritte, ad opera di batteri autotrofi del<br />

genere Nitrosomonas e Nitrobacter, presenti comunemente nelle acque domestiche.<br />

2NH4 + + 3O2 NITROSOMONAS 2NO2 - + 4H + +2H2O (nitriti)<br />

2NO2 + O2 NITROBACTER 2NO3 - (nitrati)<br />

La velocità di nitrificazione che dipende dalla velocità di trasformazione dell’ammoniaca a<br />

nitriti è influenzata da una serie di parametri quali pH, concentrazione di ossigeno<br />

disciolto, temperatura. Nitrati e nitriti, in quanto nutrienti, non possono venire rilasciati<br />

nell'effluente. Occorre far seguire una fase di denitrificazione (8) finalizzato all’eliminazione<br />

della sostanza azotata presente sottoforma di nitrati attraverso la riduzione ad azoto<br />

molecolare gassoso che si allontana come gas dalla fase liquida.<br />

In altre parole, una volta prodotto, il nitrato deve venire ridotto (da batteri anaerobi) in<br />

N2 (gassoso).<br />

Per avvenire la denitrificazione ha bisogno di:<br />

· substrato batterico<br />

· azoto ossidato nella forma di nitrati<br />

· carbonio organico<br />

· assenza di ossigeno disciolto.<br />

Il substrato batterico è garantito dal flusso di fango di ricircolo proveniente dal sedimentatore<br />

secondario ed eliminato dall’ossidazione.<br />

I nitrati vengono immessi facendo ricircolare il liquame che viene prelevato dall’uscita dell’ossidazione/nitrificazione.<br />

L’assenza di ossigeno viene mantenuta non eccedendo nella fornitura di ossigeno libero in<br />

fase di ossidazione/nitrificazione.<br />

Dalla vasca di denitrificazione viene raccolto del fango di ricircolo che viene immesso nella<br />

vasca di predenitrificazione. In questo modo, si ha già un abbattimento della sostanza<br />

azotata. Una volta denitrificato, il materiale organico presente nel liquame deve venire<br />

depurato. Il trattamento prevede l'impiego del cosiddetto “fango attivo” e consiste nel<br />

mantenere in un bacino ben aerato una nutrita coltura di particolari specie batteriche già<br />

presenti in numero ridotto nel liquame da trattare. Il processo a fanghi attivi viene usato<br />

per convertire le sostanze non sedimentabili sia sospese che disciolte, in fanghi<br />

sedimentabili che poi verranno eliminati, ottenendo in questo modo un alto grado di<br />

depurazione. Il primo passaggio viene effettuato in vasche di aerazione, il secondo nelle<br />

vasche di sedimentazione secondaria (9).<br />

La depurazione di queste sostanze viene effettuata da microrganismi, in primo luogo<br />

batteri e protozoi che si nutrono di solidi contenuti nel liquame, agendo come fattore di<br />

depurazione. Questi organismi vengono mantenuti in un ambiente aerobico mediante<br />

l’introduzione di aria in una miscela di fango attivo e di liquame.<br />

Successivamente il fango attivo viene separato dal liquame con un processo di sedimentazione.<br />

Una volta separato il fango attivo può essere nuovamente impiegato per il trattamento<br />

di nuovo liquame.<br />

Quindi l’acqua che esce dal primo stadio (trattamento primario), chiarificata grazie alla<br />

eliminazione delle sostanze sospese o sedimentabili, subisce il secondo stadio, che mira<br />

principalmente ad eliminare le sostanze organiche (non sedimentabili) tramite l’aggiunta<br />

di fango attivo. La comunità di batteri presente nei fanghi attivi è principalmente costituita<br />

da batteri aerobici che richiedono sostanza organica per rifornirsi di carbonio ed<br />

energia (batteri eterotrofi). In questo modo, viene eliminata la frazione organica.

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