Dispensa Metallurgia 1 - Centro Documentazione Luserna
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LA VIA DEL RAME<br />
I minerali di rame venivano estratti nel distretto metallifero dell’Alta Valsugana, dove, in<br />
un primo momento (durante l’Eneolitico e l’antica età del bronzo) si praticava anche la<br />
fusione dei minerali.<br />
A partire dal bronzo recente e agli inizi del bronzo finale (XIII - XI sec a.C.) l’attività fusoria<br />
si concentra in aree montane, al di sopra di 1000 metri di quota s.l.m. (Val dei Mocheni,<br />
Tesino e Altipiani di <strong>Luserna</strong>, Vezzena e Lavarone). Questo spostamento sembra mirato,<br />
oltre che all’approvvigionamento di legname, anche al controllo di importanti nodi viari.<br />
Sugli Altipiani di Vezzena, <strong>Luserna</strong> e Lavarone i minerali subivano una prima fase di<br />
lavorazione, volta alla produzione di pani di rame, che venivano commerciati con gli<br />
abitanti delle regioni transalpine e con gli abitanti della pianura padano-veneta, in cambio<br />
di prodotti alimentari e oggetti di artigianato specializzato (in metallo, ambra, osso e pasta<br />
vitrea).<br />
All’interno del flusso di scambi riguardante la pianura, un ruolo importante di intermediario<br />
era svolto da alcuni siti, sull’Altopiano dei Sette Comuni Vicentini, ubicati in posizioni<br />
strategiche sul ciglio delle scarpate di raccordo con la pianura (il villaggio del Bostel a<br />
Rotzo, quello del Monte Corgnon a Lusiana).<br />
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