volume - Centro Documentazione Luserna
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<strong>Centro</strong> DoCumentazione <strong>Luserna</strong> o.n.L.u.s.<br />
Dokumentationszentrum Lusérn<br />
Biar Soin Cimbarn<br />
Storie degli Altipiani<br />
ALDO FORRER e ADOLFO NICOLUSSI ZATTA
INDICE<br />
Zboa börtar/Presentazione/Einleitung p. 5<br />
Parte A (As bia biar/cimbro/zimbrisch)<br />
1) Storja von ünsarn lentar - Storia degli Altipiani<br />
Geschichte von der Hochebene<br />
Ugo Pedrazza - Aldo Forrer - Nello Pecoraro<br />
p. 16<br />
2) Dar/il/der Torolü<br />
Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro<br />
p. 18<br />
3) Dar Långes - La primavera - Der Frühling<br />
Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro<br />
p. 20<br />
4) Di belt vo Lusérn - Il mondo di <strong>Luserna</strong><br />
Die Welt von Lusérn<br />
Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro<br />
p. 24<br />
5) Bia åmasan - Come formiche - Wie Ameisen<br />
Nello Pecoraro - Adolf Nicolussi Zatta<br />
p. 28<br />
6) Lusérn<br />
Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro<br />
p. 30<br />
Parte B<br />
1) Jodel Folgarait<br />
Bruno Frisanco - Giancarlo Targher<br />
Aldo Forrer - Nello Pecoraro<br />
p. 34<br />
2) La marcia degli Altipiani<br />
Ferruccio Carotta - Nello Pecoraro<br />
Fernando Tezzele<br />
p. 36<br />
3) Meraviglioso è il lago di Lavarone<br />
Aldo Forrer - Nello Pecoraro<br />
p. 38<br />
4) Al bait dela Leonila Stricker<br />
Aldo Forrer - Nello Pecoraro<br />
p. 40<br />
5) Se vi piace la neve<br />
Aldo Forrer - Franzl Lang<br />
p. 41<br />
6) Come formiche<br />
Musica di Nello Pecoraro<br />
p. 42<br />
Pubblicazioni <strong>Centro</strong> <strong>Documentazione</strong> <strong>Luserna</strong> p. 44<br />
Publikationen des Dokumentationszentrum Lusern<br />
3
© CENTRO DOCUMENTAZIONE LUSERNA O.N.L.U.S.<br />
DOKUMENTATIONSZENTRUM LUSÉRN<br />
I 38040 <strong>Luserna</strong>/Lusern (Tn) - Via Trento 6<br />
Tel. e fax 0464.789638<br />
Cell./Mobil 0338.3033802<br />
E-mail: info@lusern.it<br />
Agosto/August 1999<br />
1ª Ristampa Dicembre/Dezember 1999<br />
2ª Ristampa/2ª Auflage Dicembre/Dezember 2001<br />
3ª Ristampa/3ª Auflage Agosto/August 2004<br />
4ª Ristampa/4ª Auflage Marzo/March 2011<br />
Publistampa Arti grafiche - Pergine Valsugana (TN)<br />
ISBN 978-88-8197-3-33
ZBOA BÖRTAR AS BIA BIAR<br />
Bar håm gemacht dizza libarle un disa musikkassette zoa<br />
as da alle di <strong>Luserna</strong>r un cselln vo Lusern un von hoacha<br />
perng von Folgarait-Lavraun und Lusern, mang höarn un<br />
lesan gesinga as bia biar.<br />
Vil laüt bo da kemmen at ünsarne hoachan perng vo Folgarait<br />
fin in Vesan odar Slege, ben sa seng un höarn di<br />
nem von beldarn, bisan, ekkarn, haüsarn, Laüt vorstiansa<br />
ke da hat ma geredet alttaücs. Ben sa boln bissan mearar,<br />
kinten köt ke at dise perng hat ma geredet “zimbrisch”, di<br />
zung bo ma redet no herta ats Lusern.<br />
Fin est niamat hat gemag höarn ünsar alt zung vort vo Lusern.<br />
Est pit disar kassette a niagladar obarall in di belt mage<br />
höarn ünsar zung gesunk odar geredet. Disa guata idea<br />
hånse gehat ünsarne cselln Aldo Forrer, vo Folgarait, un<br />
ünsar Adolf (Nicolussi Zatta). Se håm gesribet di börtar<br />
un se singen. Bar köden “vorgels Gott”: est alle di <strong>Luserna</strong>r,<br />
un soine kindar bo da soin vort, mang höarn såi<br />
zung, di zung von soin altn, un gedenkanse vo soin lånt,<br />
vo Lusern.<br />
Un alle ünsarne cselln o, mang vorstian ke Lusern un soi<br />
zung soin no lente, un bölln net aussterm.<br />
Di bestn grüas vo Lusern.<br />
Luigi Nicolussi Castellan<br />
President von<br />
Dokumentationszentrum Lusern<br />
5
6<br />
<strong>Luserna</strong>/Lusérn con il Becco di Filadonna (foto Adriano Tomaselli)
PRESENTAZIONE<br />
L’idea di questa pubblicazione è dei nostri amici Aldo Forrer<br />
di Folgaria e Adolf Nicolussi Zatta di <strong>Luserna</strong>, che intendono<br />
così corrispondete alla richiesta di molti visitatori dei<br />
nostri Altipiani.<br />
Infatti i nostri ospiti, provenienti dal sud come dal nord,<br />
non si accontentano più dell’indubbia bellezza del paesaggio<br />
e dell’ospitalità dei suoi abitanti, ma desiderano conoscere<br />
meglio l’articolata realtà locale. La storia, la cultura e<br />
la musica in particolare possono costituire un’occasione di<br />
incontro per sviluppare rapporti basati sulla comprensione<br />
e sull’amicizia.<br />
Particolare interesse suscita il fatto che sugli Altipiani sopravviva<br />
l’ultima Comunità Cimbra, quella di <strong>Luserna</strong>, che<br />
parla tuttora il proprio antico idioma germanico. Scoprire<br />
un’isola germanofona in territorio ora completamente di<br />
lingua italiana risulta di estremo interesse, tanto più ora che<br />
le tensioni nazionalistiche sono state superare e tutti insieme<br />
contribuiamo a costruire la nuova Europa, casa comune<br />
di tutti i popoli europei, basata sul rispetto, la collaborazione<br />
e l’amicizia reciproci.<br />
Molti sono sorpresi nel constatare quanto numerose siano<br />
le tracce lasciate dalla civiltà cimbra di origine germanica<br />
sull’intero Altipiano: ne è prova il continuo riscontro a livello<br />
di toponomastica, di cognomi, di architettura e di<br />
modalità di gestione del territorio.<br />
Ciò stimola il desiderio di saperne di più e di “sentire dal<br />
vivo” questa lingua, espressione e testimonianza di una<br />
lunga storia europea dei nostri Altipiani, cerniera per secoli<br />
tra il mondo germanico e quello italiano.<br />
Infatti se la Comunità Cimbra è ora praticamente ridotta ai<br />
minimi termini, ed è minacciata nella sua stessa sopravvivenza,<br />
all’inizio del secolo scorso era costituita da circa<br />
20.000 persone, nell’ampio territorio tra l’Adige, il Brenta e<br />
la Pianura Veneta. La “Terra Cimbra” comprendeva i Sette<br />
Comuni Vicentini dell’Altipiano di Asiago, la Valdastico, i<br />
Tredici Comuni Veronesi della Lessinia, l’area trentina di<br />
<strong>Luserna</strong>/Lusern, Lavarone/Lavraun, Folgaria/Vielgereuth,<br />
Terragnolo/Leimtal, Vallarsa/Brandtal, Valle dei Ronchi di<br />
Ala/Reuttal.<br />
Numerosi avvenimenti (pressioni politiche e religiose, evacuazione<br />
della popolazione, modifiche della sovranità,<br />
Grande Guerra, repressione fascista, emigrazione di massa,<br />
ecc.) hanno comportato come conseguenza che sul territorio<br />
del loro tradizionale insediamento storico siano sopravvissuti<br />
pochi abitanti che ancora parlano regolarmente la<br />
lingua cimbra, ossia il tedesco di inizio millennio importa-<br />
7
8<br />
to dalla Germania meridionale dai loro avi, colonizzatori<br />
di questi territori.<br />
Il cimbro è ancora correntemente parlato da alcune decine<br />
di abitanti di Giazza nel Comune di Selva di Progno in Provincia<br />
di Verona, da ancora meno abitanti del Comune di<br />
Roana in Provincia di Vicenza, e da quasi tutti gli abitanti<br />
di <strong>Luserna</strong>, attualmente 340 (ma negli anni Venti erano<br />
quasi 1.200, nel 1967 erano 654).<br />
Ai residenti a <strong>Luserna</strong> vanno sommati circa 500 oriundi,<br />
emigrati da <strong>Luserna</strong>, ed i loro figli e nipoti, che prevalentemente<br />
parlano ancora il cimbro, per cui questo nostro<br />
gruppo linguistico è composto da circa 1000 persone.<br />
La Comunità germanofona Cimbra di <strong>Luserna</strong>, assieme a<br />
quella Mòchena della Valle del Fersina (Provincia di Trento)<br />
da alcuni anni ha chiesto il riconoscimento giuridico di<br />
minoranza linguistica ed in modo limitato ciò è avvenuto,<br />
ma soprattutto ha chiesto un “Progetto integrato” che promuova<br />
lo sviluppo economico, blocchi l’emigrazione ancora<br />
in atto e consenta agli abitanti originari di lavorare ed<br />
abitare nel proprio paese ed agli emigrati di tornare, se lo<br />
desiderano. Su questo punto non si è andati molto oltre la<br />
fase delle promesse.<br />
La Fondazione <strong>Centro</strong> <strong>Documentazione</strong> <strong>Luserna</strong> O.N.L.U.S.,<br />
promossa dal Comune di <strong>Luserna</strong> nell’estate del 1996, ha<br />
come finalità principale di valorizzare le risorse culturali locali<br />
anche al fine di promuovere il turismo culturale, ed in<br />
questo modo contribuire allo sviluppo economico di <strong>Luserna</strong><br />
e quindi alla conservazione della Comunità Cimbra.<br />
Assieme agli amici Aldo Forrer e Adolf Nicolussi Zatta (che<br />
è anche membro del Consiglio di Amministrazione del<br />
<strong>Centro</strong> <strong>Documentazione</strong> <strong>Luserna</strong>) con questa pubblicazione<br />
e con l’annessa cassetta musicale vogliamo offrire ai visitatori<br />
dei nostri Altipiani, agli oriundi, agli Amici e simpatizzanti<br />
ovunque residenti la possibilità di ascoltare i suoni<br />
della nostra lingua ed i sentimenti di profondo legame con<br />
la propria storia e con il proprio amato Altipiano che animano<br />
i nostri due cantautori e cantastorie.<br />
Alcuni loro brani, recitati e/o cantati sono di grande suggestione,<br />
testimoniano il profondo amore per la loro terra,<br />
ravvivano sentimenti di simpatia e nostalgia per un piccolo<br />
mondo di autentica umanità.<br />
Poesie e canti si intrecciano tra di loro in cimbro, italiano o<br />
dialetto trentino, rappresentando diverse sfaccettature dell’articolata<br />
realtà degli Altipiani, articolata nei tre comuni di<br />
Folgaria, Lavarone e <strong>Luserna</strong>/Lusern ed in numerose frazioni<br />
e nuclei abitati, che stanno riscoprendo la comune origine<br />
cimbra e sperimentando sempre maggiori ed efficaci forme<br />
di collaborazione.
Questo libretto e l’allegata cassetta musicale possono contribuire<br />
a farci sentire più uniti tra di noi e con tutti gli emigrati<br />
da questi nostri Altipiani.<br />
I testi cimbri sono stati tradotti anche in italiano e tedesco,<br />
quelli in italiano in tedesco: in questo modo tutti i nostri<br />
visitatori ed amici, di lingua italiana o tedesca, possono<br />
comprendere nella loro lingua il contenuto delle canzoni.<br />
Per <strong>Luserna</strong>, poi, questa pubblicazione rappresenta una novità<br />
culturale assoluta: è la prima volta che è possibile<br />
ascoltare la viva lingua cimbra, espressivamente recitata o<br />
cantata dallo stesso autore dei testi cimbri.<br />
Confidiamo che a questa nostra iniziativa segua, non appena<br />
possibile, una analoga della Polifonica Cimbra di <strong>Luserna</strong>,<br />
diretta dal Maestro Giacobbe Nicolussi Paolaz. Composta<br />
da oltre 30 persone ha in repertorio canti popolari e religiosi<br />
in cimbro, italiano, tedesco e latino e si è già esibita in<br />
numerosi concerti, alcuni anche all’estero.<br />
Confidiamo che questa iniziativa abbia successo e contribuisca<br />
a diffondere il nostro messaggio: la Comunità cimbra<br />
è in grande difficoltà, ma vive ancora, ha voglia di vivere<br />
e rappresenta un patrimonio culturale di importanza europea<br />
che non deve essere lasciato morire nell’indifferenza.<br />
Speriamo che i membri della comunità cimbra, ovunque<br />
dispersi, ritrovino sulle note musicali e con i suoni della<br />
lingua dell’infanzia o dei genitori il filo di collegamento<br />
con la loro Comunità e terra d’origine e vogliano ravvivare i<br />
contatti con la stessa.<br />
Ci auguriamo che questa iniziativa editoriale venga sostenuta<br />
da tutti i nostri Amici e quindi venga fatta conoscere<br />
tramite tutti i mezzi disponibili.<br />
Il nostro più sentito ringraziamento va all’ideatore dell’iniziativa,<br />
l’eclettico (scultore, guida, sciatore, storico, scrittore,<br />
cantautore,…) amico folgaretano Aldo Forrer ed al suo entusiasta<br />
compagno d’avventura, il nostro collaboratore e<br />
poeta Adolf Nicolussi Zatta.<br />
Un cordiale ringraziamento al Maestro prof. Nello Pecoraro<br />
per la non certo facile armonizzazione musicale dei brani,<br />
agli autori di alcuni testi (Ugo Pedrazza, Bruno Frisanco,<br />
Giancarlo Targher, Ferruccio Carotta, Fernando Tezzele,<br />
Franzl Lang), ai collaboratori nelle traduzioni (Gisela e<br />
Hans Tyroller, Ermenegildo Bidese, Sonja Löhr) ed a Francesco<br />
Ianes dello Studio 33 per la registrazione e riproduzione.<br />
Auguriamo a tutti buona lettura e buon ascolto.<br />
<strong>Luserna</strong>/Lusern, Luglio 1999<br />
Luigi Nicolussi Castellan<br />
Presidente del<br />
<strong>Centro</strong> <strong>Documentazione</strong> <strong>Luserna</strong> O.N.L.U.S.<br />
9
10<br />
EINLEITUNG<br />
Die Idee dieses Büchleins mit Musikkassette stammt von<br />
unseren Freunden Aldo Forrer aus Folgaria (früher: Vielgereuth<br />
oder Folgarait) und Adolf Nicolussi Zatta aus Lusern,<br />
die damit dem Wunsch vieler Besucher der Hochebenen<br />
entgegen kommen wollten.<br />
Es hat sich gezeigt, daß die Gäste, sowohl aus dem Süden<br />
als auch aus dem Norden, sich nicht mehr nur an der<br />
Schönheit der imposanten Landschaft und der Gastfreundschaft<br />
der Einheimischen erfreuen wollen, sondern<br />
auch mehr von den örtlichen Eigentümlichkeiten erfahren<br />
möchten. Geschichte, Kultur und Musik tragen zu größerem<br />
gegenseitigem Verständnis bei und fördern den Aufbau<br />
von guten Beziehungen und Freundschaften.<br />
Besonderes Interesse weckt die Tatsache, daß auf den Hochebenen<br />
von Folgaria und Lusern die letzte noch existierende<br />
zimbrische Volksgruppe lebt, welche ihre alte germanische<br />
Sprache noch bewahrt hat.<br />
Die Entdeckung einer deutschen Sprachinsel inmitten eines<br />
italienischsprachigen Gebietes, erregt allgemeine Aufmerksamkeit.<br />
Gesteigert wird diese durch die Einsicht,<br />
daß nationale Spannungen bereits abgebaut wurden und<br />
wir nun alle durch gegenseitige Schätzung, Zusammenarbeit<br />
und Freundschaft am Aufbau eines neuen Europa als<br />
Haus für alle Volksgruppen beteiligt sind.<br />
Viele werden von den zahlreichen Hinweisen der zimbrischen<br />
Kultur auf ihre germanische Herkunft (Flurnamen,<br />
Familiennamen, Bauart, Pflege und Verwaltung der Landschaft<br />
u.s.w.) überrascht.<br />
Das erweckt den Wunsch, mehr über die zimbrischen Hochebenen,<br />
die jahrhundertelang Begegnungsstätte zwischen<br />
der deutschen und italienischen Welt war, zu erfahren<br />
und die Sprache ihrer Bewohner zu hören, die dafür<br />
lebendiges Zeugnis gibt.<br />
Auch wenn jetzt diese Volksgruppe stark geschrumpft ist<br />
und um ihr Überleben kämpft, sollte man in Erinnerung<br />
rufen, daß noch am Anfang des vorigen Jahrhunderts etwa<br />
20.000 Leute im weiten Gebiet zwischen den Flüssen<br />
Etsch und Brenta und dem venetianischen Flachland zimbrisch<br />
sprachen.<br />
Das “Zimbernland” umfaßte die “Sieben Gemeinden von<br />
Vicenza”, das Asticotal, die “Dreizehn Gemeinden von<br />
Verona” in den Lessinischen Voralpen, und die Ortschaften<br />
Lusern/<strong>Luserna</strong>, Lavraun/Lavarone, Vielgereuth/Folgaria,<br />
Leimtal/Terragnolo sowie das Brandtal/Vallarsa und<br />
das Reuttal/Valle dei Ronchi im Trentino.<br />
Der heutige Zustand wurde durch zahlreiche Ereignisse,
wie durch politischen und kirchlichen Druck, Aussiedlung<br />
der Bevölkerung, Änderung der Staatsangehörigkeit, durch<br />
den Ersten Weltkrieg und die Unterdrückung seitens des<br />
Faschismus und durch Massenauswanderungen hervorgerufen.<br />
Dadurch konnten nur wenige der ursprünglichen<br />
Einwohner in ihrem eigenen Gebiet überleben.<br />
Hauptsächlich sie verwenden heute ihre Sprache, nämlich<br />
das von den Ureinwanderern aus Süddeutschland gesprochene<br />
Deutsch vom Anfang dieses Jahrtausends und geben<br />
sie ihren Kindern weiter.<br />
Heutzutage wird das Zimbrische nur noch von einigen<br />
dutzenden Einwohnern von Giazza/Ljetzan in der veronesischen<br />
Gemeinde Selva di Progno und von noch weniger<br />
Menschen in der vizentinischen Gemeinde Roana/Robaan<br />
gesprochen. Darüber hinaus sprechen fast alle 340 Luserner<br />
zimbrisch. In den 20er Jahren betrug ihre Zahl noch<br />
1.200 und in der Zeit nach dem Zweiten Weltkrieg bis<br />
1967 650.<br />
Den Einwohnern von Lusern sind die etwa 500 Ausgewanderten<br />
sowie ihre Kinder und Enkel hinzuzuzählen, die<br />
noch regelmässig zimbrisch sprechen. Unsere Volksgruppe<br />
erreicht somit die Stärke von etwa 1.000 Mitgliedern.<br />
Die zimbrische Gemeinde Luserns hat gemeinsam mit der<br />
ebenfalls deutschsprachigen Gemeinschaft der “Mòcheni”<br />
des Fersentals (nördlich von Pergine, ebenfalls in der Provinz<br />
Trento) seit einigen Jahren leider nur geringe Erfolge<br />
in der angestrebten gesetzlichen Anerkennung als Sprachminderheit<br />
erzielt. Sie hat dennoch mit Nachdruck einen<br />
Entwicklungsplan verlangt, der die Wirtschaft fördert, die<br />
Auswanderung stoppt und den Einwohnern und Ausgewanderten,<br />
die es wünschen, die Möglichkeit bietet, in<br />
ihrem eigenen Heimatdorf zu arbeiten und zu leben. Dieses<br />
Ersuchen hat bis jetzt als Ergebnis nicht viel mehr als<br />
Versprechungen hervorgebracht.<br />
Die als nicht gewinnorientierte gemeinnützige Organisation<br />
(O.N.L.U.S.) anerkannte Stiftung “Dokumentationszentrum<br />
Lusern” ist von der Gemeinde Lusern im Sommer<br />
1996 gegründet worden.<br />
Sie sieht es als ihre Hauptaufgabe an, den Wert der heimischen<br />
Kulturgüter bekanntzumachen, um dadurch den<br />
Fremdenverkehr zu fördern, was zur wirtschaftlichen Entwicklung<br />
der Gemeinde und zu deren Fortbestehen beiträgt.<br />
Diese Broschüre und die beiliegende Musikkassette, die<br />
von unseren Freunden Aldo Forrer und Adolf Nicolussi<br />
Zatta erstellt wurde, bieten Luserns Gästen und Freunden<br />
sowie allen außerhalb ihrer Heimat lebenden Lusernern<br />
die Möglichkeit, den Klang unserer zimbrischen Sprache<br />
in Form von Gedichten und Liedern zu hören.<br />
11
12<br />
Einige davon sind sehr beeindruckend. Sie können die<br />
Verbundenheit zur eigenen Heimat beleben und die<br />
sehnsüchtige Erinnerung an diese kleine Welt mit ihrer<br />
wahren Menschlichkeit wachhalten.<br />
Lieder und Gedichte in zimbrischer, italienischer und<br />
trentinischer Sprache wechseln sich auf der Aufnahme ab.<br />
Sie spiegeln das Miteinander verschiedener Sprachen und<br />
Kulturen wider und zeigen die unterschiedlichen Gesichter<br />
der Hochebene von Folgaria, Lavarone, <strong>Luserna</strong>/Lusern<br />
und zahlreicher anderer kleinerer Ortschaften. Auch diese<br />
entdecken immer mehr ihre gemeinsame zimbrische Herkunft<br />
und erproben neue Möglichkeiten der Zusammenarbeit.<br />
Diese Musik kann dazu beitragen, die Menschen der<br />
Hochebene untereinander und sie mit ihren Frenden und<br />
den aus der Hochebene Ausgewanderten stärker zu verbinden.<br />
Die zimbrischen Texte sind auch auf deutsch und italienisch<br />
und die italienischen auf deutsch übersetzt worden,<br />
um den Inhalt der Lieder unseren deutsch- und italienischsprachigen<br />
Freunden und Besuchern zugänglich zu<br />
machen.<br />
Für Lusern stellt die Herausgabe dieser Musikkassette eine<br />
neue kulturelle Leistung dar; zum ersten Mal hat jeder die<br />
Möglichkeit, wann und wo er will, eine Probe der lebendigen<br />
zimbrischen Sprache zu hören.<br />
Wir sind zuversichtlich, daß dieser Initiative bald eine<br />
weitere solcher Art folgen wird. Das wäre möglich durch<br />
unseren “Chor vo Lusern”, der aus mehr als 30 Leuten besteht<br />
und von Giacobbe Nicolussi Paolaz geleitet wird.<br />
Der mehrstimmige Chor, der in seinem Repertoire Volksund<br />
Kirchenlieder auf zimbrisch, italienisch, deutsch und<br />
lateinisch aufzuweisen hat, ist bereits mit mehreren Konzerten<br />
im In- und Ausland aufgetreten.<br />
Die Botschaft, die wir durch diese Musikkassette verbreiten<br />
wollen, ist, daß die “Zimbrische Gemeinschaft” trotz<br />
großer Schwierigkeiten noch lebendig ist und weiterleben<br />
will, und daß sie Trägerin einer Kultur von europäischer<br />
Bedeutung ist. Dieser kulturelle Reichtum darf nicht in<br />
Gleichgültigkeit dem Sterben überlassen werden.<br />
Wir vertrauen insbesondere darauf, daß in den “<strong>Luserna</strong>r”,<br />
wo immer sie leben, durch den Klang dieser Lieder<br />
und die Melodie der Sprache ihrer Jugend und ihrer Eltern,<br />
die Verbundenheit mit ihrer Heimat wieder erwacht<br />
und sie die Verbindung zu ihr wieder herstellen läßt.<br />
Wir wünschen uns, daß diese Verlagsinitiative von allen<br />
unseren Freunden getragen und auf jeder Art und Weise<br />
bekanntgemacht wird. Das bevorzugte Mittel sollte dafür
das Weitererzählen von Freund zu Freund und von Verwandten<br />
zu Verwandten sein.<br />
Unser herzlicher Dank gilt zunächst unserem vielseitig begabten<br />
Freund Aldo Forrer, der die Idee für diese Initiative<br />
hatte, desweiteren seinem von diesem Unternehmen begeisterten<br />
Gesinnungsgenossen Adolf Nicolussi Zatta, der<br />
zugleich unser Mitarbeiter und Heimatdichter ist. Dank<br />
gebührt auch dem Musikprofessor Nello Pecoraro für die<br />
Anpassung der Musik an die Texte, den Mitautoren einiger<br />
Texte Ugo Pedrazza, Bruno Frisanco, Giancarlo Targher,<br />
Ferruccio Carotta, Fernando Tezzele, Franzl Lang den<br />
Übersetzern der zimbrischen Lieder ins Deutsche Gisela<br />
und Hans Tyroller, den Übersetzern der italienischen Lieder<br />
ins Deutsche Ermenegildo Bidese und Sonja Löhr sowie<br />
Francesco Ianes von Studio 33, der für die Musikaufnahme<br />
und -bearbeitung zuständig war.<br />
Wir wünschen Euch viel Spaß beim Zuhören.<br />
<strong>Luserna</strong>/Lusern, Juli 1999<br />
Luigi Nicolussi Castellan<br />
Präsident des<br />
Dokumentationszentrums Lusern<br />
13
Cartolina storica “Gruss aus <strong>Luserna</strong>”<br />
Alte Ansichtskarte (Archivio/Archiv CDL)<br />
<strong>Luserna</strong>/Lusern (Archivio/Archiv CDL)
PARTE A
16<br />
1) STORJA VON ÜNSARN LENTARN<br />
Arm, arbat, gestraita ma luste ó.<br />
Aso håmda gelebet di altn.<br />
UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO<br />
Dar Chell is gånt vür pin khüa<br />
dar Chell is gånt atn Sbånt<br />
di Emma sem im Plottarhof<br />
in gånz tage vort issar gånt.<br />
I pin ja gestarn khent un hån in Chell gesegt<br />
pit dar Emma, di khüa in stall von Måntsch<br />
da is luste at di perng bo i pin<br />
un ben dar summar bidar khint<br />
alla bais di Emma ziaget<br />
in di khirch pitn Chell.<br />
Sibn khindar soinda khent<br />
un alle groas essan pult<br />
mitn khüa geabar atn Cåmp vür<br />
so is di storja vo moin lånt<br />
so is di storja vo moin lånt.<br />
Storia che fu degli Altipiani<br />
storia finita in mezzo ai fior<br />
di questi monti e queste valli<br />
una felice conclusion.<br />
Storia che fu degli altipiani<br />
storia di beghe e di sudor<br />
ma poi vinse l’amore<br />
e amore e pace dura ancor<br />
e amore e pace dura ancor.<br />
1) STORIA DEGLI ALTIPIANI<br />
Povertà, lavoro, liti ma anche allegria.<br />
Così vissero i nostri antenati.<br />
UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO<br />
Michele (Chell) andò al pascolo con le mucche,<br />
Chell le portò sullo Sbånt,<br />
Emma stava nel Plotterhof<br />
ed egli resto via tutto il giorno.<br />
Baita sulla dorsale dello Sbånt, nella<br />
parte sommitale di loc. Baiti/Hüttn<br />
Alpenhütten am Bergrücken<br />
des Sbånt auf der Gipfelseite<br />
der Ortschaft Baiti/Hüttn<br />
(Archivio/Archiv ICMC <strong>Luserna</strong>)
Sono arrivato ieri ed ho visto il Chell<br />
con la Emma e le mucche nella stalla del Måntsch,<br />
così è allegro qui sui monti dove sto.<br />
Quando arriverà nuovamente l’estate, tutta in bianco<br />
la Emma andrà in chiesa con il Chell.<br />
Sette figli sono nati<br />
ed (ormai) grandi mangiano polenta,<br />
con le mucche andiamo al pascolo a Malga Campo,<br />
così è la storia del mio paese,<br />
così è la storia del mio paese.<br />
Storia che fu degli Altipiani,<br />
storia finita in mezzo ai fior,<br />
di questi monti e queste valli,<br />
una felice conclusion.<br />
Storia che fu degli Altipiani<br />
storia di beghe e di sudor<br />
ma poi vinse l’amore<br />
e amore e pace dura ancor…<br />
e amore e pace dura ancor…<br />
1) GESCHICHTE VON DER HOCHEBENE<br />
Armut - Arbeit - Streit - Aber auch Lustig!<br />
So haben unsere Vorfahren gelebt.<br />
UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO<br />
Der “Chell” (Michael) ist mit den Kühen vorwärts gegangen<br />
der “Chell” ist auf den “Schwand” gegangen.<br />
Die “Emma” dort im “Plottarhof”,<br />
den ganzen Tag ist er fortgeblieben.<br />
Ich bin gestern gekommen und habe den “Chell” gesehen,<br />
mit der “Emma”, die Kühe im Stall vom “Mantsch”.<br />
Da ist es lustig auf den Bergen, wo ich bin,<br />
und wenn der Sommer wieder kommt,<br />
ganz in Weiss zieht die “Emma” in die Kirche mit dem “Chell”.<br />
Sieben Kinder sind gekommen, und alle gross essen Polenta.<br />
Mit den Kühen gehen wir auf die Alm Camp.<br />
So ist die Geschichte von meinem Dorf.<br />
So ist die Geschichte von meinem Dorf.<br />
Geschichte, die auf der Hochebene geschehen ist.<br />
Geschichte inmitten von Blumen<br />
von diesen Bergen und diesen Tälern<br />
mit einem glücklichen Ende.<br />
Geschichte, die auf der Hochebene geschehen ist.<br />
Geschichte von Streiten und Schweiss,<br />
aber am Ende hat die Liebe gesiegt,<br />
und die Liebe und der Frieden dauern noch an,<br />
und di Liebe und der Frieden dauern noch an.<br />
17
18<br />
2) DAR TOROLÜ<br />
Storja von an mån herta in pa perng,<br />
nidar pa Laas, zo gebinnanen zo leba.<br />
An lestn niamat boast ber ’s is gebest<br />
un bo dar is gånt zo geriva.<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
In arn botta in lånt - ista gest a mån<br />
da håmen khöt dar Torolü,<br />
er is herta gånt, in un aus von perng,<br />
in zo khoava schmalz un khes.<br />
Denna issar gånt - nir un au von Laas<br />
zu Kalnetsch, Leve un Tenna<br />
hat vorkoaft aus als - in zo koava salz<br />
sürcha-boaza mehl un boi.<br />
Hasten du gekhent - in alt Torolü?<br />
Herta vort pin esl - in un aus von perng.<br />
Hasten du gekhent - in alt Torolü?<br />
Herta vort pin esl - nir un au von Laas.<br />
Zo vassa kharza vil – at das khlumma vich<br />
issen ó khent vür an stroach,<br />
dar esl hat nemear – geböltsan bissan nicht,<br />
is gestònt stille in Laas.<br />
Dar mån hat gemunt khe – trinkate aus in boi<br />
hettar ar geringart ’s vich.<br />
Sidar in sel ta’ – niamat boast nemear<br />
do da is gånt dar Torolü.<br />
Hasten du gekhent – in alt Torolü?<br />
Stille pitn esl – nir an ort in Laas<br />
Hasten du gekhent – in alt Torolü?<br />
Zo vorlur pin esl – nir an ort in Laas.<br />
2) IL TOROLÜ<br />
Vicende di un uomo errabondo tra gli alpeggi<br />
ed il fondovalle, che si guadagna da vivere<br />
barattando burro e formaggio con farina sale e vino.<br />
Oggi nessuno lo ricorda e nemmeno dove fosse andato a finire…<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
Chissà quando visse in paese un uomo<br />
soprannominato Torolü.<br />
Egli girovagava per gli alpeggi<br />
e scendeva nel fondovalle,<br />
Caldonazzo, Levico e Tenna<br />
per barattare formaggio e burro<br />
con farina, sale e vino.
Lo hai forse conosciuto il vecchio Torolü?<br />
In giro con l’asinello sui sentieri delle malghe.<br />
Lo hai forse conosciuto il vecchio Torolü?<br />
Su e giù dal monte con l’asinello.<br />
Un giorno accadde che l’asino,<br />
a causa del sovraccarico,<br />
non volle più salire dal fondovalle.<br />
L’uomo pensò allora di alleggerirlo<br />
bevendo il vino che portava sulla soma.<br />
Da quel giorno nessuno fu, ed è in grado,<br />
di dare notizie sulla loro sorte.<br />
Lo hai conosciuto il vecchio Torolü?<br />
Fermo con l’asino in fondo alla salita.<br />
Lo hai conosciuto il vecchio Torolü?<br />
Disperso con l’asino in fondo alla salita.<br />
2) DER TOROLÜ<br />
Geschichte von einem Mann, der immer unterwegs war auf<br />
den Bergen und im Tal.<br />
Sein schicksal ist allen unbekannt.<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
Vor Zeiten hat im Dorf ein Mann gelebt, genannt der “Torolü”.<br />
Er ist immer in die Almen hinein- und herausgegangen,<br />
um Käse und Butter zu holen.<br />
Damit ist er über den “Laas” nach Caldonazzo,<br />
Levico oder Tenna gegangen,<br />
um es zu verkaufen und dafür Salz,<br />
Mais- und Weizenmehl sowie Wein einzukaufen.<br />
Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”?<br />
Immer mit dem Esel unterwegs, hinein in die Almen und heraus.<br />
Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”?<br />
Immer mit dem Esel unterwegs, den “Laas”hinunter und herauf.<br />
Einmal ist es vorgekommen,<br />
dass er dem kleinen Tier zuviel aufgeladen hat.<br />
Der Esel hat nicht mehr weitergehen gewollt<br />
und ist am “Laas” stehengeblieben.<br />
Der Mann hat gedacht, wenn er den Wein austrinkt,<br />
ist das Tier entlastet.<br />
Seit diesem Tag weiss niemand mehr,<br />
wo der “Torolü” geblieben ist.<br />
Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”?<br />
Auf der Stelle mit dem Esel unten am Ende vom “Laas”.<br />
Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”?<br />
Verloren gegangen mit dem Esel unten am Ende vom “Laas”.<br />
19<br />
Scorcio del Bisele<br />
Teilansicht von Bisele<br />
(Archivio/Archiv CDL)
20<br />
3) DAR LÅNGES<br />
Gedenkbar bia schümma,<br />
gedenkbar di kindar bo da spiln, loavan, …<br />
die bum at di lait, di vröss in di hülm<br />
roasan… roasan …<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
1) Dar schnea rinnt von techar<br />
pa tage un pa dar nacht<br />
Da schiasan å di baiskhnöt<br />
pin bassar abe von Kåmp<br />
Di khlökhla spizzarn au<br />
di hoadarn soin roat<br />
Un di lait is voll pit bubm<br />
Ho khindar steat au<br />
ke s’is da khent dar långes<br />
Ja geabar zo loava<br />
un ber bart da üns vången?<br />
Spilbar pin mermarla<br />
un spilbar al miro<br />
Züntbar in marzo atn Sbånt<br />
2) Di löapla at di elbar<br />
da spizzarn au von raisarn<br />
Di bisan voll pit röasla<br />
sa khemmen grümma un bais<br />
Radikn baksan au<br />
Dar Martzo (Archivio/Archiv ICMC <strong>Luserna</strong>)
un gel håm sa di roas<br />
In di hülm is voll pit vröss<br />
Ho khindarla khent zuar<br />
zo grüasa in långes<br />
Lebar au di öala<br />
un ber bart se üns vången?<br />
Loafbar pin röafle<br />
un spilbar pin besle<br />
Di khizzla lebar unter di penn<br />
3) Ja schüa is disa zait<br />
zo hauga au di ekhar<br />
Zo sezza di patatn<br />
un ströba aus in mist<br />
Daz abas in di khirch<br />
haltet ma au s’petle<br />
Un di sbalbm vlattarn um<br />
Khent alle alle zuar<br />
zo vaira in långes<br />
Di khindar un di groasan<br />
di baibar un di månnen<br />
Vairbar in Hailege<br />
vairbar disa zait<br />
Di zait vor se üns inkeat<br />
3) LA PRIMAVERA<br />
Ricordiamo un tempo “bucolico”<br />
- bambini che giocano … si rincorrono …<br />
- I bombi sulla ripa …<br />
- Le rane nelle pozze …<br />
- Fiori … fiori ..<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
1) La neve si scioglie dai tetti,<br />
di giorno e di notte,<br />
la cascata dei “sogli bianchi” s’invena<br />
con l’acqua che scende da Malga Campo.<br />
Spuntano le campanelle e le eriche diventano rosse<br />
quando sulla ripa ronzano i bombi.<br />
Bambini svegliatevi,<br />
è giunta la primavera!<br />
Andiamo a correre<br />
e chi ci prenderà?<br />
Giochiamo a palline,<br />
oppure al “miro”,<br />
accendiamo il falò di marzo<br />
su verso lo “Sbånt”<br />
2) Le foglioline sugli alberi<br />
spuntano dai rami,<br />
21
22<br />
i prati col “crocus”<br />
diventano bianchi e verdi,<br />
le cicorie crescono<br />
con i loro fiori gialli,<br />
quando nelle pozze<br />
gracidano le rane.<br />
Bimbi venite<br />
a salutare la primavera,<br />
facciamo il “tiro all’uovo”,<br />
Chi lo prenderà?<br />
Corriamo col cerchio<br />
o giochiamo alla “zolla”,<br />
poniamo i capretti<br />
sotto i cestoni!<br />
3) Splendido è il tempo<br />
quando dissodiamo i campi,<br />
seminiamo le patate,<br />
spargiamo lo stallatico.<br />
Alla sera, in chiesa,<br />
recitiamo il rosario,<br />
mentre le rondini volano attorno.<br />
Accorrete tutti, tutti<br />
per festeggiare la primavera,<br />
i piccoli ed i grandi,<br />
le donne e gli uomini,<br />
festeggiamo il “santo”<br />
festeggiamo il tempo,<br />
il tempo prima che fugga via.<br />
3) DER FRÜHLING<br />
Erinnerung an den Frühling<br />
- Kinder die laufen und spielen<br />
- Hummeln auf der Leiten …<br />
- Frösche in den Teichen …<br />
1) Der Schnee rinnt von den Dächern<br />
bei Tage und bei Nacht<br />
Da schießen die Kalkfelsen an<br />
mit Wasser herunter von Kamp<br />
Die Schneeglöcklein spitzer hervor<br />
Das Heidekraut ist rot<br />
Und die Leite ist voll von Hummeln<br />
Ho Kinder steht auf,<br />
denn es ist der Frühling gekommen<br />
Ja gehen wir zum Laufen<br />
und wer wird uns fangen?<br />
Spielen wir mit den Shussern<br />
und spielen wir aufs Ziel<br />
Zünden wir den März an am Schwand<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
2) Die Blätter auf den Bäumen<br />
spitzen hervor von den Zweigen<br />
Die Wiesen voll mit Blüten<br />
sie werden grün end weiß<br />
Die Löwenzahn wachsen hervor<br />
und gelb haben sie die Blüte<br />
Und die Weiher sind voll mit Fröschen<br />
Ho Kinder kommt her,<br />
den Frühling zu begrüßen<br />
Legen wer die Eier aus<br />
und wer wird sie uns fangen?<br />
Laufen wir mit dem Reifen<br />
und spielen wir mit den Wasen<br />
Die Kitzlein legen wir unter den Korb<br />
3) Ja schön ist diese Zeit,<br />
die Äcker aufzuhauen<br />
Die Kartoffeln zu setzen<br />
und den Mist auszustreuen<br />
Am Abend in der Kirche<br />
hält man den Rosenkranz<br />
Und die Schwalben flattern herum<br />
Kommt alle, alle her,<br />
zu feiern den Frühling<br />
Die Kinder und die Großen,<br />
die Frauen und die Männer<br />
Feiern wir den Heiligen,<br />
feiern wir diese Zeit<br />
Die Zeit bevor sie uns entgeht<br />
(foto Walter Nicolussi Zatta)<br />
23
24<br />
4) DI BELT VO LUSÉRN<br />
Von ünsarn pergn sebar aus da groass belt!<br />
Venezia… un åndre stattn …<br />
Di aisperng at da åndar sait …<br />
Dar “Pechar” vüartas zega …<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
1) Pechar darbeck!<br />
Pechar stea au!<br />
pit disan schüan tage<br />
pit disarn hoatar nacht<br />
a baila vor in takh<br />
mochbar såin in at di perng<br />
RIT. REFRAIN Bar bartn seng nir Venezia<br />
un åndre stattn ó<br />
liachtar bo da se mövarn<br />
fin bait aus az mer<br />
un ben da khint di sunn<br />
sebar at da åndar sait<br />
di hoachan baisan perng<br />
di gletschar in Tirol.<br />
2) Junge steat au!<br />
Junge steat au!<br />
Pit söllan schüan hümbl<br />
vo disan schüan lånt<br />
vo disarn khluan belt<br />
sebar da groas belt.<br />
Scorcio di Tezze con veduta del gruppo di Cima Tonezza<br />
Teilansicht von Tezze/Tetsch mit Sicht auf die Gruppe von Cima Tonezza<br />
(Archivio/Archiv CDL)
RIT. REFRAIN Bar bartn seng nir Venezia<br />
un åndre stattn ó<br />
liachtar bo da se mövarn<br />
fin bait aus az mer<br />
un ben da khint di sunn<br />
sebar at da åndar sait<br />
di hoachan baisan perng<br />
di gletschar in Tirol.<br />
3) Junge steat au! Junge steat au!<br />
4) IL MONDO DI LUSERNA<br />
Dai nostri monti spaziamo sul grande mondo<br />
- Venezia … ed altre città …<br />
- I nevai dall’altra parte…<br />
- “Pechar” ci porta a vedere …<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
1) Pechar svegliati! Pechar alzati!<br />
Con queste belle giornate splendide<br />
e questa notte limpida<br />
un bel po’ prima dell’aurora<br />
dobbiamo essere in cima ai monti<br />
RITORNELLO: Vedremo la città di Venezia<br />
e diverse altre città<br />
le luci che si muovono<br />
fin lontano sul mare aperto.<br />
Poi quando si alzerà il sole<br />
osserveremo dall’altra parte<br />
i monti alti e bianchi<br />
i ghiacciai del Tirolo.<br />
2) Giovani alzatevi!<br />
Giovani alzatevi!<br />
Con questo cielo terso<br />
da questo bel paese<br />
da questo piccolo mondo<br />
spaziamo sul grande mondo.<br />
RITORNELLO Vedremo la città di Venezia<br />
e diverse altre città<br />
le luci che si muovono<br />
fin lontano sul mare aperto.<br />
Poi quando si alzerà il sole<br />
osserveremo dall’altra parte<br />
i monti alti e bianchi<br />
i ghiacciai del Tirolo.<br />
3) Giovani alzatevi! Giovani alzatevi!<br />
25
26<br />
4) DIE WELT VON LUSÉRN<br />
Von unserm Berg sehen wir die weite Welt.<br />
- Venedig … und andere Städte …<br />
- Die Gletscher auf der anderen Seite …<br />
- Der “Pecher” begleitet uns auf die Berge<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
1) Pechar wach auf! Pechar steh auf!<br />
An diesen herrlichen Tagen<br />
in dieser klaren Nacht<br />
lange vor dem Sonnenaufgang<br />
müssen wir auf den Gipfeln der Berge sein<br />
REFRAIN: Wir werden die Stadt Wenedig sehen<br />
und viele andere Städte<br />
Lichter die sich bewegen<br />
bis weit hinaus auf das Meer.<br />
Und wenn die Sonne aufgehet<br />
erblicken wir auf der anderen Seite<br />
die hohen weißen Berge<br />
die Gletscher von Tirol.<br />
2) Junges Volk steh’ auf! Junges Volk steh’ auf!<br />
bei diesem klaren Himmel<br />
aus diesem herrlichen Dorf<br />
aus dieser kleinen Welt<br />
erreichen wir die weite Welt<br />
REFRAIN Wir werden die Stadt Wenedig sehen<br />
und viele andere Städte<br />
Lichter die sich bewegen<br />
bis weit hinaus auf das Meer.<br />
Und wenn die Sonne aufgeht<br />
erblicken wir auf der anderen Seite<br />
die hohen weißen Berge<br />
die Gletscher von Tirol.<br />
3) Junges Volk steh auf, junges Volk steh auf!
Veduta delle Obarhaüsar del Bisele / Ansicht der Obarhaüsar von Bisele<br />
(Archivio/Archiv ICMC <strong>Luserna</strong>)<br />
L’Altopiano di <strong>Luserna</strong> visto dal gruppo montuoso dei Fiorentini<br />
Die Hochebene Lusérn von der Florentinischen Gebirgsgruppe aus gesehen<br />
(Archivio/Archiv ICMC Lusérn)<br />
27
28<br />
5) BIA ÅMASAN<br />
laüt bia åmasan<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
Bia a spitzegar zån, a dorn, zaigezese aus da ünsar earde,<br />
hoach übar ’s tal.<br />
vo da staigela gian untar di steeln, pan stikhln<br />
laitn, fin kan Aste.<br />
Bia åmasan såinda gånt di ünsarn altn,<br />
nidar pit schmalz un kes un auvar pit mehl un salz,<br />
…un….vile, vo danim, såin gebest tschelle, ben<br />
nicht prüadar pit dar zung, fin aus übar di perng,<br />
aus az lånt.<br />
Est khemenda auvar söllane vo danim un schaugnas<br />
ån as bar beratn von arn åndarn belt!<br />
Hånsa vorgesst di tschelln?<br />
Håmsa vorgesst di prüadar?<br />
Baite di località Hüttn / Alpenhütte im Ort Hüttn (Archiv ICMC Lusérn)
5) COME FORMICHE<br />
Uomini come formiche fra monti e vallate per poter sopravvivere.<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
A forma di dente acuminato, di spina, si protende<br />
la nostra terra, alta, sopra la valle.<br />
Da qui, sentieri scendono sotto i dirupi, lungo<br />
rive scoscese fino all’Astico.<br />
Come formiche li percorsero i nostri antenati,<br />
scendendo con burro e formaggio e risalendo<br />
con farina e sale…e…molti furono, laggiù,<br />
i loro amici, se non fratelli nella lingua, fino<br />
oltre il limitar dei monti, nella grande pianura.<br />
Ora taluni che salgono da laggiù ci osservano<br />
come persone di un altro mondo!<br />
Hanno dimenticato l’amicizia?<br />
Hanno dimenticato la fratellanza?<br />
5) WIE AMEISEN<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
Wie ein spitziger Zahn, ein Dorn zeigt sich unser Boden<br />
hoch über dem Tal.<br />
Wo Steiglein unter die Felsen führen,<br />
bei den steilen Leiten bis hinunter zum Astico.<br />
Wie Ameisen sind unsere Alten da gegangen,<br />
hinunter mit Butter und Käse, herauf mit Mehl und Salz,<br />
….und …viele von dort unten sind Freunde gewesen, wenn nicht Brüder<br />
in der Sprache,<br />
bis über die Berge hinaus, hinaus zum flachen Land.<br />
Heute kommen solche von dort unten herauf, die uns anschauen<br />
als wären wir von einer anderen Welt.<br />
Haben sie die Freunde vergessen?<br />
Haben sie die Brüder vergessen?<br />
29
30<br />
6) LUSÉRN<br />
Måi lånt – måine laüt<br />
- gedenkbar hintar un schubar wür<br />
- bölbaras herta gearn<br />
bar såin no biane<br />
di huamat bartze gebn zo leba in ünsarn jungen?<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
1) An hoachan baitn perge,<br />
bisan ezan un balt,<br />
a groasa sunn in hümbl<br />
hat dizza khlumma lånt.<br />
Gånz vort bait ó vo aln,<br />
a zung hats ó vor is,<br />
da redetma das zimbar,<br />
da steata måi Lusérn<br />
RIT. REFRAIN I grüaste måine huamat,<br />
i grüaste måi Lusérn,<br />
haüt moche bidar vort gian,<br />
bartede bidar seen?<br />
Ma i gedenkte herta,<br />
bobrall bo de bart gian,<br />
ombrom ja proprio nindart<br />
is shümma as be ka diar.<br />
2) Di månnen machan haüsar,<br />
gian herta vort von lånt,<br />
di baibar nò patatn,<br />
in bisan ón in holz.<br />
Di khindar vür pin khüa,<br />
ben sa net gian ka shual,<br />
un ben da khint dar summar<br />
alle gian nò in sbemm.<br />
RIT. REFRAIN<br />
RIT. REFRAIN + DEKLAMAZION: Ber s’hatta khöt ke diza lånt<br />
is aus an ort dar belt,<br />
hatze gevelt zo reda, ombrom<br />
di belt is alla da.<br />
Da lebeta måi baibe<br />
pin khindarn in måin haus<br />
da schlavanda di altn<br />
da stian di ünsarn laüt<br />
RIT. REFRAIN<br />
Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio da Padova<br />
Pfarrkirche Sankt Antonius von Padua<br />
(Archivio/Archiv CDL)
6) LUSERNA<br />
Il paese natio … la mia gente …<br />
- ricordiamo il passato guardando al futuro<br />
- vogliamoci bene. Siamo ancora in pochi.<br />
- La terra dei padri offrirà da vivere ai nostri giovani?<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
1) Un monte alto ed esteso<br />
prati, pascoli e bosco<br />
un grande sole in cielo<br />
ha questo piccolo paese<br />
molto distante da tutti<br />
ha una propria lingua<br />
qui si parla il “CIMBRO”<br />
qui sta la mia <strong>Luserna</strong><br />
RITORNELLO Ti saluto oh terra dei padri<br />
ti saluto mia <strong>Luserna</strong><br />
oggi devo nuovamente lasciarti<br />
ti rivedrò ancora?<br />
Ma ti ricorderò sempre<br />
ovunque andrò<br />
perché in nessun luogo<br />
è bello come qui da te.<br />
2) Gli uomini costruiscono case<br />
e vanno via dal paese<br />
le donne accudiscono le patate<br />
i prati e raccolgono la legna<br />
i bambini vanno al pascolo con le mucche<br />
quando non c’è più scuola<br />
e quando arriva l’estate<br />
tutti raccolgono i funghi<br />
RITORNELLO<br />
RITORNELLO + DECLAMAZIONE: Chi disse che questo paese<br />
è all’estremo margine del mondo<br />
forse si era scordato<br />
che il mondo è tutto qui.<br />
Qui vive mia moglie<br />
coi bimbi, a casa mia<br />
qui riposano i nostri vecchi<br />
qui sta la nostra gente.<br />
RITORNELLO<br />
31
32<br />
6) LUSÉRN<br />
Mein Dorf – meine Leute …<br />
- erinnern wir uns zurück und schauen wir nach vorne …<br />
- halten wir uns immer gern<br />
- wir sind noch wenige<br />
- wird die Heimat unseren Jungen noch zu leben geben?<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
1) Einen hohen breiten Berg<br />
Wiesen, Weiden und Wald<br />
eine große Sonne im Himmel<br />
hat dieses kleine Dorf.<br />
Ganz weit fort von allem<br />
eine Sprache hat es auch für sich<br />
hier redet man das Cimbar<br />
hier steht mein Lusérn<br />
REFRAIN Ich grüße dich meine Heimat<br />
ich grüße dich mein Lusérn.<br />
Heute muß ich wieder fortgehen<br />
werde ich dich wiedersehen?<br />
Aber ich denke immer an dich<br />
überall wohin ich gehen werde<br />
denn wirklich nirgends<br />
ist es schön wie bei dir.<br />
2) Die Männer machen Häuser<br />
und gehen fort vom Dorf<br />
Die Frauen hinter den Wiesen her,<br />
den Kartoffeln und dem Holz.<br />
Die Kinder vorwärts mit den Kühen<br />
wenn sie nicht zur Schule gehen<br />
und wenn der Sommer kommt<br />
gehen alle nach Schwammerl.<br />
REFRAIN<br />
REFRAIN + AUFSAGUNG: Wer es gesagt hat, daß dieses Dorf<br />
ganz aussen am Ende der Welt ist<br />
hat sich verfehlt zu reden,<br />
denn die Welt ist ganz hier.<br />
hier lebt meine Frau<br />
mit den Kindern in meinem Haus<br />
hier schlafen unsere Alten<br />
hier sind unsere Leute.<br />
REFRAIN
PARTE B<br />
Queste canzoni, nate sugli Altipiani negli ultimi vent’anni,<br />
vogliono essere un omaggio alla tradizione alpina<br />
Diese Lieder sind auf den Hochebenen<br />
von Folgaria, Lavarone und Lusern während der letzten<br />
20 Jahre komponiert worden. Sie sind eine Huldigung<br />
an die alpine Tradition.
34<br />
Eccovi lo<br />
1) JODEL FOLGARAIT<br />
Dedicato al successo di Folgaria ed al gemellaggio<br />
con S. Teresa di Gallura.<br />
BRUNO FRISANCO - GIANCARLO TARGHER<br />
ALDO FORRER - NELLO PECORARO<br />
Se sui monti si sente echeggiar questo jodel montanaro dalla vetta<br />
risponder saprà lo stornello folgarait.<br />
È un richiamo che tutti cantar san gli alpinisti così…<br />
Jodel + finale: questo jodel folgarait.<br />
Se la cima raggiunger vorrai dovrai molto faticare ma la gioia<br />
che provi lassù nessun altro ti può dare…<br />
È per questo che tutti cantiam lo jodel che fa così…<br />
Jodel + finale: questo jodel folgarait.<br />
Belle bimbe dai riccioli d’or se nel cuor c’è nostalgia<br />
dalle nevi argentate e dal sol giunga a voi la melodia,<br />
questo jodel che tutti cantar in Folgaria san così…<br />
jodel + finale: questo jodel folgarait …questo jodel folgarait.<br />
Bucaneve in fiore in loc. Baiti/Hüttn<br />
Blühende Schneeglöckchen in der Ortschaft Rendola<br />
(Archivio/Archiv ICMC <strong>Luserna</strong>)
Via Roma / Eck (Archivio/Archiv CDL)<br />
Für euch da das<br />
1) JODELN FOLGARAIT<br />
Dem Erfolg von Folgaria und der Städtepartnerschaft<br />
mit S. Teresa di Gallura gewidmet.<br />
BRUNO FRISANCO - GIANCARLO TARGHER<br />
ALDO FORRER - NELLO PECORARO<br />
Wenn von den Höhen das Bergjodeln ertönt,<br />
wird vom Gipfel das Stornello folgarait zu antworten wissen.<br />
Der Ruf, den alle Bergsteiger kennen, so…<br />
Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait.<br />
Willst du den Gipfel erreichen, wirst du dich viel mühen müssen,<br />
aber die Freude,<br />
die du dort oben spürst, kann dir niemand sonst geben …<br />
So singen wir alle das Jodeln, so…<br />
Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait.<br />
Schöne goldlockige Mädchen, wenn Sehnsucht im Herzen wohnt,<br />
vom silbernen Schnee und von der Sonne komme zu euch die Melodie,<br />
das Jodeln, das alle in Folgaria kennen, so…<br />
Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait …dieses Jodeln folgarait.
36<br />
2) LA MARCIA DEGLI ALTIPIANI<br />
Dedicata ai marciatori del Mondo.<br />
FERRUCCIO CAROTTA - NELLO PECORARO - FERNANDO TEZZELE<br />
Tutti i giorni di festa al mattino<br />
equipaggiato ed allenato a puntino<br />
per affrontare una prova dura…<br />
il marciatore sul percorso si avventura.<br />
All’inizio il gruppo è compatto<br />
poi si sgrana e i migliori di fatto<br />
scattano in testa con impeto e vigore…<br />
sfreccia la colonna multicolore.<br />
Marciatore in salita lanciato<br />
pulsa il cuore possente è il tuo fiato<br />
forza ai muscoli è il sol tuo pensiero…<br />
deciso arranchi sull’impervio sentiero.<br />
Su mulattiere scoscese e pietrose<br />
stretti sentieri, strade fangose<br />
con il caldo la pioggia e il vento…<br />
vai sicuro, solerte ed attento.<br />
Il tuo sguardo scruta lontano<br />
l’orizzonte, i monti, l’altopiano<br />
ammiri ridenti vallate…<br />
azzurri laghi, torrenti e cascate.<br />
Attraversi ombrose foreste<br />
valichi il verde pascolo alpestre<br />
corri sui prati tutti in fiore…<br />
salti ruscelli, crepacci e le forre.<br />
Passa il tempo, trascorron le ore<br />
ma non cede il marciatore<br />
instancabile come un alpino…<br />
sempre avanti incontro al destino.<br />
Marciatore sul tuo volto abbronzato<br />
di stanchezza e sudore segnato<br />
si vede l’amico ideale…<br />
è un carattere forte e leale.<br />
Finalmente in fondo al sentiero<br />
C’è il segnale di gioia foriero<br />
Felice, orgoglioso ed appagato…<br />
Marciatore, bravo! Sei arrivato!!<br />
Forte Campo <strong>Luserna</strong> oggi<br />
Die Festung heute<br />
(Archivio/Archiv CDL)
2) DER VOLKSLAUF DER HOCHEBENEN<br />
Allen Volksläufern der Welt gewidmet.<br />
FERRUCCIO CAROTTA - NELLO PECORARO - FERNANDO TEZZELE<br />
Alle Festtage in der Frühe<br />
wohlgerüstet und trainiert<br />
einer harten Prüfung sich zu stellen…<br />
wagt sich der Läufer auf die Strecke.<br />
Am Beginn ist die Gruppe noch geschlossen,<br />
dann zerbröckelt sie und, in der Tat, die Besten<br />
schnellen mit Schwung und Kraft voran…<br />
Es jagt dahin die bunte Kolonne.<br />
Läufer, bergan angestrengt,<br />
das Herz pulsiert, stark ist dein Atem,<br />
Kraft den Muskeln ist dein einziger Gedanke…<br />
entschlossen mühst du dich auf dem steilen Weg.<br />
Auf abschüssigen und steinernen Saumpfaden,<br />
auf schmalen Wegen und schlammigen Straßen,<br />
in Hitze, Regen und Wind…<br />
gehst du sicher, emsig und aufmerksam.<br />
Dein Blick ergründet die Weite,<br />
den Horizont, die Berge, die Hochebene.<br />
Du bewunderst anmutige Täler…<br />
blaue Seen, Bäche und Wasserfälle,<br />
ziehst durch schattige Forste,<br />
überschreitest die grüne Bergweide,<br />
läufst auf blumenübersäten Wiesen…<br />
springst über Bäche, Kluften und Schluchten.<br />
Die Zeit läuft vorüber, die Stunden gehen dahin,<br />
aber der Läufer gibt nicht auf.<br />
Unermüdlich wie ein Alpenjäger…<br />
immer weiter, dem Schicksal entgegen.<br />
Läufer, auf deinem gebräunten Gesicht,<br />
von Müdigkeit und Schweiß gezeichnet,<br />
sieht man den idealen Freund…<br />
Ein starker und aufrichtiger Charakter.<br />
Endlich, am Ende des Pfades<br />
zeigt sich das freudeverkündende Zeichen.<br />
Glücklich, stolz und erfüllt…<br />
Läufer, bravo! Du bist angekommen!!<br />
37
38<br />
3) MERAVIGLIOSO È IL LAGO DI LAVARONE<br />
Canzone gioiosa dedicata a Sigmund Freud con riferimento<br />
all’antica tradizione storica di Lavarone.<br />
ALDO FORRER - NELLO PECORARO<br />
Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone<br />
dove Sigmund Freud veniva a far l’amore<br />
qui lui si riposava passando le ore<br />
a psicanalizzare a fondo le sue signore.<br />
Anche gli Asburgo ci hanno provato<br />
a far l’amore nei pressi del lago<br />
Ma loro solo all’Hotel Du Lac, lassù sopra il colle<br />
han ricevuto un permesso “imperiale”<br />
è quella bolla detta del “Benefatio”.<br />
Ma alle signore Freud prescriveva una ricetta speciale.<br />
Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone<br />
dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore<br />
qui lui si riposava passando le ore<br />
a psicanalizzare a fondo le sue signore.<br />
Anche i soldati lo avrebbero fatto<br />
dimenticando il Forte Belvedere<br />
e le divise di colpo gettate tra la sabbia e i sassi<br />
ma in quel momento, ahimé non ce n’era<br />
tutte le donne già da tempo scomparse.<br />
Così nel lago volarono dentro…le sole granate.<br />
Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone<br />
dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore<br />
qui lui riposava passando le ore<br />
a psicanalizzare a fondo le sue signore.<br />
Passano gli anni e sull’altipiano sbocciano i fiori…come i calciatori<br />
ma quel che importa a noi è un posticino nascosto nel bosco<br />
è quel sentiero ormai più segreto lì tra le fronde<br />
dove giovani coppie vanno anche oggi come il vecchio “Sigmund”<br />
a curarsi le voglie.<br />
Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone<br />
dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore<br />
qui lui si riposava passando le ore<br />
a psicanalizzare a fondo le sue signore
3) WUNDERSCHÖN IST DER SEE VON LAVARONE<br />
Fröhliches Lied, Sigmund Freud gewidmet, mit Hinweis<br />
auf die alte historische Tradition von Lavarone.<br />
ALDO FORRER - NELLO PECORARO<br />
Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone,<br />
wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte.<br />
Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit,<br />
indem er seine Damen tief psychoanalisierte.<br />
Auch die Habsburger trachteten danach,<br />
in der Nähe des Sees zu lieben.<br />
Aber sie haben nur am Hotel Du Lac, dort oben auf dem Hügel,<br />
die “kaiserliche” Erlaubnis erhalten.<br />
So sagt es die Bulle, “Benefatio” genannt.<br />
Aber den Damen verschrieb Freud ein besonderes Rezept.<br />
Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone,<br />
wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte.<br />
Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit,<br />
indem er seine Damen tief psychoanalisierte.<br />
Auch die Soldaten hätten es gerne getan<br />
und die Festung Belvedere vergessen<br />
und im Nu die Uniformen unter den Sand und die Steine geworfen.<br />
Aber zu der Zeit war es damit leider nichts.<br />
Alle Frauen waren längst verschwunden.<br />
Und so fliegen in den See hinein…allein die Granaten.<br />
Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone,<br />
wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte.<br />
Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit,<br />
indem er seine Damen tief psychoanalisierte.<br />
Die Jahre vergehen und auf der Hochebene erblühen die Blumen<br />
…wie Fußballspieler,<br />
aber was für uns zählt, ist ein im Wald verstecktes Plätzchen,<br />
dieser nun geheimer gewordene Pfad, dort unter den Laubzweigen,<br />
wohin die jungen Paare auch heutzutage wie der alte “Sigmund”<br />
gehen,<br />
ihre Lust zu stillen.<br />
Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone,<br />
wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte.<br />
Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit,<br />
indem er seine Damen tief psychoanalisierte.<br />
Lago di Lavarone<br />
39
40<br />
4) AL BAIT DELA LEONILA STRIKER<br />
Dedicata ad un vero amore “alpino”.<br />
ALDO FORRER - NELLO PECORARO<br />
Ghera ’na festa dei veci alpini, polenta fresca luganeghe e vim bom,<br />
en mez ai boschi e a l’aria fina ghera alegria baldoria e confusiom.<br />
En tra en bicer de ros, na grosta de polenta eco l’ho vista che<br />
baticor, quela biondina così carina la porteria a far l’amor…<br />
jodel.<br />
Ma el bel l’è stà quan’sem rivai a la stradela che porta al bait,<br />
dala Leonila, drio quel zezom, perché è suces en polveron…<br />
jodel.<br />
En conclusiom dela canzom ades som chi che nino el fiol,<br />
me som sposà con la biondina cosita bela così carina…<br />
jodel.<br />
E la morale per tuti voi che ancor no ga ve vu dei fioi saria che<br />
no avé provà cosa el vol dir felizità…<br />
Jodel.<br />
Al bait dela Leonila, al bait dela Leonila.<br />
4) AN DER BERGHÜTTE DER LEONILA STRIKER<br />
Einer wahren “alpinen” Liebe gewidmet.<br />
ALDO FORRER<br />
Es fand ein Fest der alten Alpenjäger statt: frische Polenta, Würste und<br />
guter Wein.<br />
Mitten in den Wäldern in der dünnen Luft war Fröhlichkeit,<br />
Ausgelassenheit, ein buntes Treiben.<br />
Zwischen einem Glas Rotwein und einer Kruste Polenta, da habe ich<br />
sie gesehen – welch Herzklopfen -<br />
Jenes blonde Mädchen, so hübsch, würde ich zum Lieben<br />
verführen….<br />
Jodeln.<br />
Schön war es, als wir am Pfad ankamen, der zur Berghütte führt,<br />
bei der Leonila, hinter jener Hecke, wo wir in einen Strudel [der<br />
Leidenschaft] gerieten…<br />
Jodeln.<br />
Nun, am Ende des Lieds, bin ich hier und wiege den Sohn,<br />
ich habe das so schöne, hübsche Mädchen geheiratet…<br />
Jodeln.<br />
Und die Moral für all euch, die ihr noch keine Kinder habt, ist:<br />
ihr wißt noch nicht, was Glück bedeutet…<br />
Jodeln.<br />
An der Berghütte der Leonila, an der Berghütte der Leonila.
5) SE VI PIACE LA NEVE<br />
È dedicata agli amanti dello sci che hanno scelto gli altipiani<br />
per fare una bella sciata.<br />
ALDO FORRER - FRANZL LANG<br />
Se vi piace la neve e sciar nel Trentim, Folgaria va bem perché<br />
si fa slalom tra i pim…<br />
Jodel.<br />
Al Cornetto c’è il sole e si può traversar la foresta tra i pezi<br />
e piam pianim a Costa arrivar…<br />
Jodel<br />
Alla Stella ed al Fondo, alle Coe puoi sciar;<br />
con un po’ di discesa alla triposto arrivar…<br />
Jodel.<br />
Un altro po’ di discesa e non sai più che far…Martinella<br />
O Salizzona o il Trugalait…<br />
Jodel.<br />
Poi stupenda è Serrada e si può risalir sino alla Rotonda…<br />
En “bicer” e con gli sci ripartir…<br />
Jodel.<br />
5) WENN DER SCHNEE EUCH GEFÄLLT<br />
Den Skiliebhabern gewidmet, die zum Skifahren<br />
die Hochebenen gewählt haben.<br />
ALDO FORRER<br />
Wenn der Schnee und das Skifahren in Trentino euch gefällt, ist<br />
Folgaria dafür gemacht, denn man fährt zwischen den Kiefern<br />
Slalom.<br />
Jodeln.<br />
Am Cornetto scheint die Sonne und man kann unter den Fichten den<br />
Forst durchqueren bis man langsam langsam Costa erreicht…<br />
Jodeln.<br />
An der Stella kannst du Langlaufen, Skifahren am Coe;<br />
nach einer kurzen Abfahrt erreichst du den Dreisitz…<br />
Jodeln.<br />
Noch eine kurze Abfahrt und du weißt kaum, wohin nun…Martinella<br />
oder Salizzona oder den Trugalait…<br />
Jodeln.<br />
Und wunderbar ist Serrada, man kann aufsteigen bis zum Rondell…<br />
Ein “Glas” [nehmen] und mit den Skiern wieder wegfahren…<br />
Jodeln.<br />
41
42<br />
6) COME FORMICHE<br />
Uomini come formiche fra monti e vallate per poter sopravvivere.<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
(solo musica, come n. 6 parte A)<br />
6) LEUTE WIE AMEISEN<br />
(Wie Ameisen, nur Musik, wie Nr. 6 Teil A)<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
Costume tradizionale cimbro<br />
Traditionelle zimbrische Tracht<br />
(Archivio/Archiv CDL)<br />
Baita del Bisele con le tradizionali scandole<br />
Alpenhütte von Bisele mit den traditionellen Schindeln (Archivio/Archiv CDL)
Millegrobbe, con i laghetti e con i prati ingialliti alla fine dell’inverno<br />
Millegrobbe/Millegruam mit seinen Teichen und gelb gewordenen Wiesen<br />
am Ende des Winters (Archivio/Archiv CDL)<br />
Chiesa Parrocchiale / Kirche<br />
(foto Adriano Tomaselli)<br />
43
44<br />
<strong>Centro</strong> <strong>Documentazione</strong> <strong>Luserna</strong> O.N.L.U.S. - Pubblicazioni disponibili<br />
Dokumentationszentrum Lusern - Horhandene Veröffentlichungen<br />
• Pierpaoli Barbara, La scuola di merletti a fuselli - Spitzenklöppelschule – di <strong>Luserna</strong>,<br />
Istituto Cimbro/Kulturinstitut Lusérn, <strong>Luserna</strong> 2010 € 20,00<br />
• Miorelli Manuela (a cura di), LUSERNA c’era una volta… LUSERN in an<br />
stroach ista gest… dal libro Die Deutsche Sprachinsel Lusern di Josef Bacher,<br />
<strong>Luserna</strong> 2009, Testi/Texte (I-C) € 20,00<br />
• Baratter Lorenzo, Dagli Altopiani a Caporetto. Von den Hochebenen nach Karfreit,<br />
<strong>Luserna</strong> 2007, Testi/Texte (I-D) € 20,00<br />
DVD (I-D) € 15,00<br />
• Baratter Lorenzo, Le stagioni della vita. Abiti e costumi delle Dolomiti e delle Alpi<br />
Orientali/Die Jahreszeiten des Lebens. Kleider und Trachten aus den Dolomiten und<br />
den Östlichen Alpen, <strong>Luserna</strong> 2008, Testi/Texte (I-D) € 5,00<br />
• Corale Polifonica Cimbra, Lusern: Canti in cimbro e italiano / Lieder auf Zimbrisch<br />
und Italienisch, <strong>Luserna</strong> 2002, Testi/Texte (I-C-D),<br />
Cassetta Musicale/Musikkassette € 10,00<br />
CD € 15,00<br />
• Festi Roberto [a cura di, Hrsg.], Rheo Martin Pedrazza pittore di <strong>Luserna</strong>/<br />
Wien/Stams. Maler von Lusern/Wien/Stams - catalogo delle opere in <strong>Luserna</strong>/<br />
Katalog der Bilder in Lusern, <strong>Luserna</strong> 2006, Testi/Texte (I-D) € 10,00<br />
• PEDRAZZA RHEO MARTIN Catalogo opere / Katalog der Bilder, Telfs 2004,<br />
Testi/Texte (D) € 20,00<br />
• Forenza Nino, Zaffi Davide [a cura di, Hrsg.], <strong>Luserna</strong> 1918. La comunità<br />
cimbra sul crinale della propria storia / Die Zimbern am Scheideweg ihrer<br />
Geschichte, <strong>Luserna</strong> 2004, Testi/Texte (I-D) € 10,00<br />
• Forrer Aldo, Nicolussi Zatta Adolfo, Biar Soin Cimbarn. Storie degli Altipiani<br />
CD canzoni in cimbro ed italiano / Lieder auf zimbrisch und italienisch,<br />
Testi/Texte (I-C-D) € 10,00<br />
• Larcher Fernando [a cura di, Hrsg.], Folgaria – Lavarone – <strong>Luserna</strong> 1915-1918.<br />
Tre anni di guerra sugli Altipiani <strong>Luserna</strong> nelle immagini dell’archivio fotografico<br />
Clam Gallas Winkelsbauer, <strong>Luserna</strong> 2006, Testi/Texte (I) € 15,00<br />
• Nicolussi Castellan Ester, Nicolussi Baiz Lisa, Codato Walter, BINTA e VIO-<br />
LETT - Fiabe/Märchen, <strong>Luserna</strong> 2008, Testi/Texte (I-C-D) € 10,00<br />
• Nicolussi Castellan Fiorenzo, Nicolussi Golo Maria Luisa, Miorelli Manuela,<br />
Codato Walter, (a cura/illustrazioni di), Tüsele Marüsele. Antica fiaba cimbra -<br />
Altes zimbrisches Märchen, <strong>Luserna</strong> 2005, Testi/Texte (I-C) € 10,00<br />
• Nicolussi Castellan Fiorenzo, Codato Walter (a cura/illustrazioni di), ‘S Loch<br />
von Gelt. Antica fiaba cimbra - Altes zimbrisches Märchen, <strong>Luserna</strong> 2006,<br />
Testi/Texte (I-C-D) € 10,00<br />
• Nicolussi Paolaz Giacobbe, Daz Hailege Petle - Il Santo Rosario, Milano 2006,<br />
Testi/Texte (I-C) € 5,00<br />
• Prezzi Christian, <strong>Luserna</strong> isola cimbra. Guida alla più meridionale delle Comunità<br />
germanofone, <strong>Luserna</strong> 2005, Testi/Texte(I) € 4,00<br />
• Prezzi Christian, Die zimbrische Sprachinsel Lusern/Einblick in die südlichste der<br />
deutschsprachigen Gemeinden, <strong>Luserna</strong> 2005, Testi/Texte (D) € 4,00<br />
• Prezzi Christian, Prader Luis, Heller Karin [Hrsg.], Lebendige Sprachinseln.<br />
Beiträge aus den historischen deutschen Minderheiten in Italien, <strong>Luserna</strong> 2005,<br />
Testi/Texte (D) € 15,00<br />
• Zeni Marco, St. Zita-Kapelle - Chiesa di S. Zita 1917 - 2007 in Vezzena, Trento<br />
2009, Testi/Texte (I-D) € 10,00<br />
Ordinativi - Bestellung:<br />
• Posta/Post: <strong>Centro</strong> <strong>Documentazione</strong> <strong>Luserna</strong> - Via Trento 6<br />
I 38040 LUSERNA/LUSERN TN<br />
• Telefon/fax: 0039.0464.789638<br />
• E-mail: info@lusern.it; Home Page: http://www.lusern.it<br />
Pagamento - Bezahlung:<br />
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N. 16086381 (BLZ Coordinate: J 07601 01800 16086381)<br />
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INDICE<br />
Zboa börtar/Presentazione/Einleitung p. 5<br />
Parte A (As bia biar/cimbro/zimbrisch)<br />
1) Storja von ünsarn lentar - Storia degli Altipiani<br />
Geschichte von der Hochebene<br />
Ugo Pedrazza - Aldo Forrer - Nello Pecoraro<br />
p. 16<br />
2) Dar/il/der Torolü<br />
Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro<br />
p. 18<br />
3) Dar Långes - La primavera - Der Frühling<br />
Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro<br />
p. 20<br />
4) Di belt vo Lusérn - Il mondo di <strong>Luserna</strong><br />
Die Welt von Lusérn<br />
Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro<br />
p. 24<br />
5) Bia åmasan - Come formiche - Wie Ameisen<br />
Nello Pecoraro - Adolf Nicolussi Zatta<br />
p. 28<br />
6) Lusérn<br />
Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro<br />
p. 30<br />
Parte B<br />
1) Jodel Folgarait<br />
Bruno Frisanco - Giancarlo Targher<br />
Aldo Forrer - Nello Pecoraro<br />
p. 34<br />
2) La marcia degli Altipiani<br />
Ferruccio Carotta - Nello Pecoraro<br />
Fernando Tezzele<br />
p. 36<br />
3) Meraviglioso è il lago di Lavarone<br />
Aldo Forrer - Nello Pecoraro<br />
p. 38<br />
4) Al bait dela Leonila Stricker<br />
Aldo Forrer - Nello Pecoraro<br />
p. 40<br />
5) Se vi piace la neve<br />
Aldo Forrer - Franzl Lang<br />
p. 41<br />
6) Come formiche<br />
Musica di Nello Pecoraro<br />
p. 42<br />
Pubblicazioni <strong>Centro</strong> <strong>Documentazione</strong> <strong>Luserna</strong> p. 44<br />
Publikationen des Dokumentationszentrum Lusern<br />
3
© CENTRO DOCUMENTAZIONE LUSERNA O.N.L.U.S.<br />
DOKUMENTATIONSZENTRUM LUSÉRN<br />
I 38040 <strong>Luserna</strong>/Lusern (Tn) - Via Trento 6<br />
Tel. e fax 0464.789638<br />
Cell./Mobil 0338.3033802<br />
E-mail: info@lusern.it<br />
Agosto/August 1999<br />
1ª Ristampa Dicembre/Dezember 1999<br />
2ª Ristampa/2ª Auflage Dicembre/Dezember 2001<br />
3ª Ristampa/3ª Auflage Agosto/August 2004<br />
4ª Ristampa/4ª Auflage Marzo/March 2011<br />
Publistampa Arti grafiche - Pergine Valsugana (TN)<br />
ISBN 978-88-8197-3-33
ZBOA BÖRTAR AS BIA BIAR<br />
Bar håm gemacht dizza libarle un disa musikkassette zoa<br />
as da alle di <strong>Luserna</strong>r un cselln vo Lusern un von hoacha<br />
perng von Folgarait-Lavraun und Lusern, mang höarn un<br />
lesan gesinga as bia biar.<br />
Vil laüt bo da kemmen at ünsarne hoachan perng vo Folgarait<br />
fin in Vesan odar Slege, ben sa seng un höarn di<br />
nem von beldarn, bisan, ekkarn, haüsarn, Laüt vorstiansa<br />
ke da hat ma geredet alttaücs. Ben sa boln bissan mearar,<br />
kinten köt ke at dise perng hat ma geredet “zimbrisch”, di<br />
zung bo ma redet no herta ats Lusern.<br />
Fin est niamat hat gemag höarn ünsar alt zung vort vo Lusern.<br />
Est pit disar kassette a niagladar obarall in di belt mage<br />
höarn ünsar zung gesunk odar geredet. Disa guata idea<br />
hånse gehat ünsarne cselln Aldo Forrer, vo Folgarait, un<br />
ünsar Adolf (Nicolussi Zatta). Se håm gesribet di börtar<br />
un se singen. Bar köden “vorgels Gott”: est alle di <strong>Luserna</strong>r,<br />
un soine kindar bo da soin vort, mang höarn såi<br />
zung, di zung von soin altn, un gedenkanse vo soin lånt,<br />
vo Lusern.<br />
Un alle ünsarne cselln o, mang vorstian ke Lusern un soi<br />
zung soin no lente, un bölln net aussterm.<br />
Di bestn grüas vo Lusern.<br />
Luigi Nicolussi Castellan<br />
President von<br />
Dokumentationszentrum Lusern<br />
5
6<br />
<strong>Luserna</strong>/Lusérn con il Becco di Filadonna (foto Adriano Tomaselli)
PRESENTAZIONE<br />
L’idea di questa pubblicazione è dei nostri amici Aldo Forrer<br />
di Folgaria e Adolf Nicolussi Zatta di <strong>Luserna</strong>, che intendono<br />
così corrispondete alla richiesta di molti visitatori dei<br />
nostri Altipiani.<br />
Infatti i nostri ospiti, provenienti dal sud come dal nord,<br />
non si accontentano più dell’indubbia bellezza del paesaggio<br />
e dell’ospitalità dei suoi abitanti, ma desiderano conoscere<br />
meglio l’articolata realtà locale. La storia, la cultura e<br />
la musica in particolare possono costituire un’occasione di<br />
incontro per sviluppare rapporti basati sulla comprensione<br />
e sull’amicizia.<br />
Particolare interesse suscita il fatto che sugli Altipiani sopravviva<br />
l’ultima Comunità Cimbra, quella di <strong>Luserna</strong>, che<br />
parla tuttora il proprio antico idioma germanico. Scoprire<br />
un’isola germanofona in territorio ora completamente di<br />
lingua italiana risulta di estremo interesse, tanto più ora che<br />
le tensioni nazionalistiche sono state superare e tutti insieme<br />
contribuiamo a costruire la nuova Europa, casa comune<br />
di tutti i popoli europei, basata sul rispetto, la collaborazione<br />
e l’amicizia reciproci.<br />
Molti sono sorpresi nel constatare quanto numerose siano<br />
le tracce lasciate dalla civiltà cimbra di origine germanica<br />
sull’intero Altipiano: ne è prova il continuo riscontro a livello<br />
di toponomastica, di cognomi, di architettura e di<br />
modalità di gestione del territorio.<br />
Ciò stimola il desiderio di saperne di più e di “sentire dal<br />
vivo” questa lingua, espressione e testimonianza di una<br />
lunga storia europea dei nostri Altipiani, cerniera per secoli<br />
tra il mondo germanico e quello italiano.<br />
Infatti se la Comunità Cimbra è ora praticamente ridotta ai<br />
minimi termini, ed è minacciata nella sua stessa sopravvivenza,<br />
all’inizio del secolo scorso era costituita da circa<br />
20.000 persone, nell’ampio territorio tra l’Adige, il Brenta e<br />
la Pianura Veneta. La “Terra Cimbra” comprendeva i Sette<br />
Comuni Vicentini dell’Altipiano di Asiago, la Valdastico, i<br />
Tredici Comuni Veronesi della Lessinia, l’area trentina di<br />
<strong>Luserna</strong>/Lusern, Lavarone/Lavraun, Folgaria/Vielgereuth,<br />
Terragnolo/Leimtal, Vallarsa/Brandtal, Valle dei Ronchi di<br />
Ala/Reuttal.<br />
Numerosi avvenimenti (pressioni politiche e religiose, evacuazione<br />
della popolazione, modifiche della sovranità,<br />
Grande Guerra, repressione fascista, emigrazione di massa,<br />
ecc.) hanno comportato come conseguenza che sul territorio<br />
del loro tradizionale insediamento storico siano sopravvissuti<br />
pochi abitanti che ancora parlano regolarmente la<br />
lingua cimbra, ossia il tedesco di inizio millennio importa-<br />
7
8<br />
to dalla Germania meridionale dai loro avi, colonizzatori<br />
di questi territori.<br />
Il cimbro è ancora correntemente parlato da alcune decine<br />
di abitanti di Giazza nel Comune di Selva di Progno in Provincia<br />
di Verona, da ancora meno abitanti del Comune di<br />
Roana in Provincia di Vicenza, e da quasi tutti gli abitanti<br />
di <strong>Luserna</strong>, attualmente 340 (ma negli anni Venti erano<br />
quasi 1.200, nel 1967 erano 654).<br />
Ai residenti a <strong>Luserna</strong> vanno sommati circa 500 oriundi,<br />
emigrati da <strong>Luserna</strong>, ed i loro figli e nipoti, che prevalentemente<br />
parlano ancora il cimbro, per cui questo nostro<br />
gruppo linguistico è composto da circa 1000 persone.<br />
La Comunità germanofona Cimbra di <strong>Luserna</strong>, assieme a<br />
quella Mòchena della Valle del Fersina (Provincia di Trento)<br />
da alcuni anni ha chiesto il riconoscimento giuridico di<br />
minoranza linguistica ed in modo limitato ciò è avvenuto,<br />
ma soprattutto ha chiesto un “Progetto integrato” che promuova<br />
lo sviluppo economico, blocchi l’emigrazione ancora<br />
in atto e consenta agli abitanti originari di lavorare ed<br />
abitare nel proprio paese ed agli emigrati di tornare, se lo<br />
desiderano. Su questo punto non si è andati molto oltre la<br />
fase delle promesse.<br />
La Fondazione <strong>Centro</strong> <strong>Documentazione</strong> <strong>Luserna</strong> O.N.L.U.S.,<br />
promossa dal Comune di <strong>Luserna</strong> nell’estate del 1996, ha<br />
come finalità principale di valorizzare le risorse culturali locali<br />
anche al fine di promuovere il turismo culturale, ed in<br />
questo modo contribuire allo sviluppo economico di <strong>Luserna</strong><br />
e quindi alla conservazione della Comunità Cimbra.<br />
Assieme agli amici Aldo Forrer e Adolf Nicolussi Zatta (che<br />
è anche membro del Consiglio di Amministrazione del<br />
<strong>Centro</strong> <strong>Documentazione</strong> <strong>Luserna</strong>) con questa pubblicazione<br />
e con l’annessa cassetta musicale vogliamo offrire ai visitatori<br />
dei nostri Altipiani, agli oriundi, agli Amici e simpatizzanti<br />
ovunque residenti la possibilità di ascoltare i suoni<br />
della nostra lingua ed i sentimenti di profondo legame con<br />
la propria storia e con il proprio amato Altipiano che animano<br />
i nostri due cantautori e cantastorie.<br />
Alcuni loro brani, recitati e/o cantati sono di grande suggestione,<br />
testimoniano il profondo amore per la loro terra,<br />
ravvivano sentimenti di simpatia e nostalgia per un piccolo<br />
mondo di autentica umanità.<br />
Poesie e canti si intrecciano tra di loro in cimbro, italiano o<br />
dialetto trentino, rappresentando diverse sfaccettature dell’articolata<br />
realtà degli Altipiani, articolata nei tre comuni di<br />
Folgaria, Lavarone e <strong>Luserna</strong>/Lusern ed in numerose frazioni<br />
e nuclei abitati, che stanno riscoprendo la comune origine<br />
cimbra e sperimentando sempre maggiori ed efficaci forme<br />
di collaborazione.
Questo libretto e l’allegata cassetta musicale possono contribuire<br />
a farci sentire più uniti tra di noi e con tutti gli emigrati<br />
da questi nostri Altipiani.<br />
I testi cimbri sono stati tradotti anche in italiano e tedesco,<br />
quelli in italiano in tedesco: in questo modo tutti i nostri<br />
visitatori ed amici, di lingua italiana o tedesca, possono<br />
comprendere nella loro lingua il contenuto delle canzoni.<br />
Per <strong>Luserna</strong>, poi, questa pubblicazione rappresenta una novità<br />
culturale assoluta: è la prima volta che è possibile<br />
ascoltare la viva lingua cimbra, espressivamente recitata o<br />
cantata dallo stesso autore dei testi cimbri.<br />
Confidiamo che a questa nostra iniziativa segua, non appena<br />
possibile, una analoga della Polifonica Cimbra di <strong>Luserna</strong>,<br />
diretta dal Maestro Giacobbe Nicolussi Paolaz. Composta<br />
da oltre 30 persone ha in repertorio canti popolari e religiosi<br />
in cimbro, italiano, tedesco e latino e si è già esibita in<br />
numerosi concerti, alcuni anche all’estero.<br />
Confidiamo che questa iniziativa abbia successo e contribuisca<br />
a diffondere il nostro messaggio: la Comunità cimbra<br />
è in grande difficoltà, ma vive ancora, ha voglia di vivere<br />
e rappresenta un patrimonio culturale di importanza europea<br />
che non deve essere lasciato morire nell’indifferenza.<br />
Speriamo che i membri della comunità cimbra, ovunque<br />
dispersi, ritrovino sulle note musicali e con i suoni della<br />
lingua dell’infanzia o dei genitori il filo di collegamento<br />
con la loro Comunità e terra d’origine e vogliano ravvivare i<br />
contatti con la stessa.<br />
Ci auguriamo che questa iniziativa editoriale venga sostenuta<br />
da tutti i nostri Amici e quindi venga fatta conoscere<br />
tramite tutti i mezzi disponibili.<br />
Il nostro più sentito ringraziamento va all’ideatore dell’iniziativa,<br />
l’eclettico (scultore, guida, sciatore, storico, scrittore,<br />
cantautore,…) amico folgaretano Aldo Forrer ed al suo entusiasta<br />
compagno d’avventura, il nostro collaboratore e<br />
poeta Adolf Nicolussi Zatta.<br />
Un cordiale ringraziamento al Maestro prof. Nello Pecoraro<br />
per la non certo facile armonizzazione musicale dei brani,<br />
agli autori di alcuni testi (Ugo Pedrazza, Bruno Frisanco,<br />
Giancarlo Targher, Ferruccio Carotta, Fernando Tezzele,<br />
Franzl Lang), ai collaboratori nelle traduzioni (Gisela e<br />
Hans Tyroller, Ermenegildo Bidese, Sonja Löhr) ed a Francesco<br />
Ianes dello Studio 33 per la registrazione e riproduzione.<br />
Auguriamo a tutti buona lettura e buon ascolto.<br />
<strong>Luserna</strong>/Lusern, Luglio 1999<br />
Luigi Nicolussi Castellan<br />
Presidente del<br />
<strong>Centro</strong> <strong>Documentazione</strong> <strong>Luserna</strong> O.N.L.U.S.<br />
9
10<br />
EINLEITUNG<br />
Die Idee dieses Büchleins mit Musikkassette stammt von<br />
unseren Freunden Aldo Forrer aus Folgaria (früher: Vielgereuth<br />
oder Folgarait) und Adolf Nicolussi Zatta aus Lusern,<br />
die damit dem Wunsch vieler Besucher der Hochebenen<br />
entgegen kommen wollten.<br />
Es hat sich gezeigt, daß die Gäste, sowohl aus dem Süden<br />
als auch aus dem Norden, sich nicht mehr nur an der<br />
Schönheit der imposanten Landschaft und der Gastfreundschaft<br />
der Einheimischen erfreuen wollen, sondern<br />
auch mehr von den örtlichen Eigentümlichkeiten erfahren<br />
möchten. Geschichte, Kultur und Musik tragen zu größerem<br />
gegenseitigem Verständnis bei und fördern den Aufbau<br />
von guten Beziehungen und Freundschaften.<br />
Besonderes Interesse weckt die Tatsache, daß auf den Hochebenen<br />
von Folgaria und Lusern die letzte noch existierende<br />
zimbrische Volksgruppe lebt, welche ihre alte germanische<br />
Sprache noch bewahrt hat.<br />
Die Entdeckung einer deutschen Sprachinsel inmitten eines<br />
italienischsprachigen Gebietes, erregt allgemeine Aufmerksamkeit.<br />
Gesteigert wird diese durch die Einsicht,<br />
daß nationale Spannungen bereits abgebaut wurden und<br />
wir nun alle durch gegenseitige Schätzung, Zusammenarbeit<br />
und Freundschaft am Aufbau eines neuen Europa als<br />
Haus für alle Volksgruppen beteiligt sind.<br />
Viele werden von den zahlreichen Hinweisen der zimbrischen<br />
Kultur auf ihre germanische Herkunft (Flurnamen,<br />
Familiennamen, Bauart, Pflege und Verwaltung der Landschaft<br />
u.s.w.) überrascht.<br />
Das erweckt den Wunsch, mehr über die zimbrischen Hochebenen,<br />
die jahrhundertelang Begegnungsstätte zwischen<br />
der deutschen und italienischen Welt war, zu erfahren<br />
und die Sprache ihrer Bewohner zu hören, die dafür<br />
lebendiges Zeugnis gibt.<br />
Auch wenn jetzt diese Volksgruppe stark geschrumpft ist<br />
und um ihr Überleben kämpft, sollte man in Erinnerung<br />
rufen, daß noch am Anfang des vorigen Jahrhunderts etwa<br />
20.000 Leute im weiten Gebiet zwischen den Flüssen<br />
Etsch und Brenta und dem venetianischen Flachland zimbrisch<br />
sprachen.<br />
Das “Zimbernland” umfaßte die “Sieben Gemeinden von<br />
Vicenza”, das Asticotal, die “Dreizehn Gemeinden von<br />
Verona” in den Lessinischen Voralpen, und die Ortschaften<br />
Lusern/<strong>Luserna</strong>, Lavraun/Lavarone, Vielgereuth/Folgaria,<br />
Leimtal/Terragnolo sowie das Brandtal/Vallarsa und<br />
das Reuttal/Valle dei Ronchi im Trentino.<br />
Der heutige Zustand wurde durch zahlreiche Ereignisse,
wie durch politischen und kirchlichen Druck, Aussiedlung<br />
der Bevölkerung, Änderung der Staatsangehörigkeit, durch<br />
den Ersten Weltkrieg und die Unterdrückung seitens des<br />
Faschismus und durch Massenauswanderungen hervorgerufen.<br />
Dadurch konnten nur wenige der ursprünglichen<br />
Einwohner in ihrem eigenen Gebiet überleben.<br />
Hauptsächlich sie verwenden heute ihre Sprache, nämlich<br />
das von den Ureinwanderern aus Süddeutschland gesprochene<br />
Deutsch vom Anfang dieses Jahrtausends und geben<br />
sie ihren Kindern weiter.<br />
Heutzutage wird das Zimbrische nur noch von einigen<br />
dutzenden Einwohnern von Giazza/Ljetzan in der veronesischen<br />
Gemeinde Selva di Progno und von noch weniger<br />
Menschen in der vizentinischen Gemeinde Roana/Robaan<br />
gesprochen. Darüber hinaus sprechen fast alle 340 Luserner<br />
zimbrisch. In den 20er Jahren betrug ihre Zahl noch<br />
1.200 und in der Zeit nach dem Zweiten Weltkrieg bis<br />
1967 650.<br />
Den Einwohnern von Lusern sind die etwa 500 Ausgewanderten<br />
sowie ihre Kinder und Enkel hinzuzuzählen, die<br />
noch regelmässig zimbrisch sprechen. Unsere Volksgruppe<br />
erreicht somit die Stärke von etwa 1.000 Mitgliedern.<br />
Die zimbrische Gemeinde Luserns hat gemeinsam mit der<br />
ebenfalls deutschsprachigen Gemeinschaft der “Mòcheni”<br />
des Fersentals (nördlich von Pergine, ebenfalls in der Provinz<br />
Trento) seit einigen Jahren leider nur geringe Erfolge<br />
in der angestrebten gesetzlichen Anerkennung als Sprachminderheit<br />
erzielt. Sie hat dennoch mit Nachdruck einen<br />
Entwicklungsplan verlangt, der die Wirtschaft fördert, die<br />
Auswanderung stoppt und den Einwohnern und Ausgewanderten,<br />
die es wünschen, die Möglichkeit bietet, in<br />
ihrem eigenen Heimatdorf zu arbeiten und zu leben. Dieses<br />
Ersuchen hat bis jetzt als Ergebnis nicht viel mehr als<br />
Versprechungen hervorgebracht.<br />
Die als nicht gewinnorientierte gemeinnützige Organisation<br />
(O.N.L.U.S.) anerkannte Stiftung “Dokumentationszentrum<br />
Lusern” ist von der Gemeinde Lusern im Sommer<br />
1996 gegründet worden.<br />
Sie sieht es als ihre Hauptaufgabe an, den Wert der heimischen<br />
Kulturgüter bekanntzumachen, um dadurch den<br />
Fremdenverkehr zu fördern, was zur wirtschaftlichen Entwicklung<br />
der Gemeinde und zu deren Fortbestehen beiträgt.<br />
Diese Broschüre und die beiliegende Musikkassette, die<br />
von unseren Freunden Aldo Forrer und Adolf Nicolussi<br />
Zatta erstellt wurde, bieten Luserns Gästen und Freunden<br />
sowie allen außerhalb ihrer Heimat lebenden Lusernern<br />
die Möglichkeit, den Klang unserer zimbrischen Sprache<br />
in Form von Gedichten und Liedern zu hören.<br />
11
12<br />
Einige davon sind sehr beeindruckend. Sie können die<br />
Verbundenheit zur eigenen Heimat beleben und die<br />
sehnsüchtige Erinnerung an diese kleine Welt mit ihrer<br />
wahren Menschlichkeit wachhalten.<br />
Lieder und Gedichte in zimbrischer, italienischer und<br />
trentinischer Sprache wechseln sich auf der Aufnahme ab.<br />
Sie spiegeln das Miteinander verschiedener Sprachen und<br />
Kulturen wider und zeigen die unterschiedlichen Gesichter<br />
der Hochebene von Folgaria, Lavarone, <strong>Luserna</strong>/Lusern<br />
und zahlreicher anderer kleinerer Ortschaften. Auch diese<br />
entdecken immer mehr ihre gemeinsame zimbrische Herkunft<br />
und erproben neue Möglichkeiten der Zusammenarbeit.<br />
Diese Musik kann dazu beitragen, die Menschen der<br />
Hochebene untereinander und sie mit ihren Frenden und<br />
den aus der Hochebene Ausgewanderten stärker zu verbinden.<br />
Die zimbrischen Texte sind auch auf deutsch und italienisch<br />
und die italienischen auf deutsch übersetzt worden,<br />
um den Inhalt der Lieder unseren deutsch- und italienischsprachigen<br />
Freunden und Besuchern zugänglich zu<br />
machen.<br />
Für Lusern stellt die Herausgabe dieser Musikkassette eine<br />
neue kulturelle Leistung dar; zum ersten Mal hat jeder die<br />
Möglichkeit, wann und wo er will, eine Probe der lebendigen<br />
zimbrischen Sprache zu hören.<br />
Wir sind zuversichtlich, daß dieser Initiative bald eine<br />
weitere solcher Art folgen wird. Das wäre möglich durch<br />
unseren “Chor vo Lusern”, der aus mehr als 30 Leuten besteht<br />
und von Giacobbe Nicolussi Paolaz geleitet wird.<br />
Der mehrstimmige Chor, der in seinem Repertoire Volksund<br />
Kirchenlieder auf zimbrisch, italienisch, deutsch und<br />
lateinisch aufzuweisen hat, ist bereits mit mehreren Konzerten<br />
im In- und Ausland aufgetreten.<br />
Die Botschaft, die wir durch diese Musikkassette verbreiten<br />
wollen, ist, daß die “Zimbrische Gemeinschaft” trotz<br />
großer Schwierigkeiten noch lebendig ist und weiterleben<br />
will, und daß sie Trägerin einer Kultur von europäischer<br />
Bedeutung ist. Dieser kulturelle Reichtum darf nicht in<br />
Gleichgültigkeit dem Sterben überlassen werden.<br />
Wir vertrauen insbesondere darauf, daß in den “<strong>Luserna</strong>r”,<br />
wo immer sie leben, durch den Klang dieser Lieder<br />
und die Melodie der Sprache ihrer Jugend und ihrer Eltern,<br />
die Verbundenheit mit ihrer Heimat wieder erwacht<br />
und sie die Verbindung zu ihr wieder herstellen läßt.<br />
Wir wünschen uns, daß diese Verlagsinitiative von allen<br />
unseren Freunden getragen und auf jeder Art und Weise<br />
bekanntgemacht wird. Das bevorzugte Mittel sollte dafür
das Weitererzählen von Freund zu Freund und von Verwandten<br />
zu Verwandten sein.<br />
Unser herzlicher Dank gilt zunächst unserem vielseitig begabten<br />
Freund Aldo Forrer, der die Idee für diese Initiative<br />
hatte, desweiteren seinem von diesem Unternehmen begeisterten<br />
Gesinnungsgenossen Adolf Nicolussi Zatta, der<br />
zugleich unser Mitarbeiter und Heimatdichter ist. Dank<br />
gebührt auch dem Musikprofessor Nello Pecoraro für die<br />
Anpassung der Musik an die Texte, den Mitautoren einiger<br />
Texte Ugo Pedrazza, Bruno Frisanco, Giancarlo Targher,<br />
Ferruccio Carotta, Fernando Tezzele, Franzl Lang den<br />
Übersetzern der zimbrischen Lieder ins Deutsche Gisela<br />
und Hans Tyroller, den Übersetzern der italienischen Lieder<br />
ins Deutsche Ermenegildo Bidese und Sonja Löhr sowie<br />
Francesco Ianes von Studio 33, der für die Musikaufnahme<br />
und -bearbeitung zuständig war.<br />
Wir wünschen Euch viel Spaß beim Zuhören.<br />
<strong>Luserna</strong>/Lusern, Juli 1999<br />
Luigi Nicolussi Castellan<br />
Präsident des<br />
Dokumentationszentrums Lusern<br />
13
Cartolina storica “Gruss aus <strong>Luserna</strong>”<br />
Alte Ansichtskarte (Archivio/Archiv CDL)<br />
<strong>Luserna</strong>/Lusern (Archivio/Archiv CDL)
PARTE A
16<br />
1) STORJA VON ÜNSARN LENTARN<br />
Arm, arbat, gestraita ma luste ó.<br />
Aso håmda gelebet di altn.<br />
UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO<br />
Dar Chell is gånt vür pin khüa<br />
dar Chell is gånt atn Sbånt<br />
di Emma sem im Plottarhof<br />
in gånz tage vort issar gånt.<br />
I pin ja gestarn khent un hån in Chell gesegt<br />
pit dar Emma, di khüa in stall von Måntsch<br />
da is luste at di perng bo i pin<br />
un ben dar summar bidar khint<br />
alla bais di Emma ziaget<br />
in di khirch pitn Chell.<br />
Sibn khindar soinda khent<br />
un alle groas essan pult<br />
mitn khüa geabar atn Cåmp vür<br />
so is di storja vo moin lånt<br />
so is di storja vo moin lånt.<br />
Storia che fu degli Altipiani<br />
storia finita in mezzo ai fior<br />
di questi monti e queste valli<br />
una felice conclusion.<br />
Storia che fu degli altipiani<br />
storia di beghe e di sudor<br />
ma poi vinse l’amore<br />
e amore e pace dura ancor<br />
e amore e pace dura ancor.<br />
1) STORIA DEGLI ALTIPIANI<br />
Povertà, lavoro, liti ma anche allegria.<br />
Così vissero i nostri antenati.<br />
UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO<br />
Michele (Chell) andò al pascolo con le mucche,<br />
Chell le portò sullo Sbånt,<br />
Emma stava nel Plotterhof<br />
ed egli resto via tutto il giorno.<br />
Baita sulla dorsale dello Sbånt, nella<br />
parte sommitale di loc. Baiti/Hüttn<br />
Alpenhütten am Bergrücken<br />
des Sbånt auf der Gipfelseite<br />
der Ortschaft Baiti/Hüttn<br />
(Archivio/Archiv ICMC <strong>Luserna</strong>)
Sono arrivato ieri ed ho visto il Chell<br />
con la Emma e le mucche nella stalla del Måntsch,<br />
così è allegro qui sui monti dove sto.<br />
Quando arriverà nuovamente l’estate, tutta in bianco<br />
la Emma andrà in chiesa con il Chell.<br />
Sette figli sono nati<br />
ed (ormai) grandi mangiano polenta,<br />
con le mucche andiamo al pascolo a Malga Campo,<br />
così è la storia del mio paese,<br />
così è la storia del mio paese.<br />
Storia che fu degli Altipiani,<br />
storia finita in mezzo ai fior,<br />
di questi monti e queste valli,<br />
una felice conclusion.<br />
Storia che fu degli Altipiani<br />
storia di beghe e di sudor<br />
ma poi vinse l’amore<br />
e amore e pace dura ancor…<br />
e amore e pace dura ancor…<br />
1) GESCHICHTE VON DER HOCHEBENE<br />
Armut - Arbeit - Streit - Aber auch Lustig!<br />
So haben unsere Vorfahren gelebt.<br />
UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO<br />
Der “Chell” (Michael) ist mit den Kühen vorwärts gegangen<br />
der “Chell” ist auf den “Schwand” gegangen.<br />
Die “Emma” dort im “Plottarhof”,<br />
den ganzen Tag ist er fortgeblieben.<br />
Ich bin gestern gekommen und habe den “Chell” gesehen,<br />
mit der “Emma”, die Kühe im Stall vom “Mantsch”.<br />
Da ist es lustig auf den Bergen, wo ich bin,<br />
und wenn der Sommer wieder kommt,<br />
ganz in Weiss zieht die “Emma” in die Kirche mit dem “Chell”.<br />
Sieben Kinder sind gekommen, und alle gross essen Polenta.<br />
Mit den Kühen gehen wir auf die Alm Camp.<br />
So ist die Geschichte von meinem Dorf.<br />
So ist die Geschichte von meinem Dorf.<br />
Geschichte, die auf der Hochebene geschehen ist.<br />
Geschichte inmitten von Blumen<br />
von diesen Bergen und diesen Tälern<br />
mit einem glücklichen Ende.<br />
Geschichte, die auf der Hochebene geschehen ist.<br />
Geschichte von Streiten und Schweiss,<br />
aber am Ende hat die Liebe gesiegt,<br />
und die Liebe und der Frieden dauern noch an,<br />
und di Liebe und der Frieden dauern noch an.<br />
17
18<br />
2) DAR TOROLÜ<br />
Storja von an mån herta in pa perng,<br />
nidar pa Laas, zo gebinnanen zo leba.<br />
An lestn niamat boast ber ’s is gebest<br />
un bo dar is gånt zo geriva.<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
In arn botta in lånt - ista gest a mån<br />
da håmen khöt dar Torolü,<br />
er is herta gånt, in un aus von perng,<br />
in zo khoava schmalz un khes.<br />
Denna issar gånt - nir un au von Laas<br />
zu Kalnetsch, Leve un Tenna<br />
hat vorkoaft aus als - in zo koava salz<br />
sürcha-boaza mehl un boi.<br />
Hasten du gekhent - in alt Torolü?<br />
Herta vort pin esl - in un aus von perng.<br />
Hasten du gekhent - in alt Torolü?<br />
Herta vort pin esl - nir un au von Laas.<br />
Zo vassa kharza vil – at das khlumma vich<br />
issen ó khent vür an stroach,<br />
dar esl hat nemear – geböltsan bissan nicht,<br />
is gestònt stille in Laas.<br />
Dar mån hat gemunt khe – trinkate aus in boi<br />
hettar ar geringart ’s vich.<br />
Sidar in sel ta’ – niamat boast nemear<br />
do da is gånt dar Torolü.<br />
Hasten du gekhent – in alt Torolü?<br />
Stille pitn esl – nir an ort in Laas<br />
Hasten du gekhent – in alt Torolü?<br />
Zo vorlur pin esl – nir an ort in Laas.<br />
2) IL TOROLÜ<br />
Vicende di un uomo errabondo tra gli alpeggi<br />
ed il fondovalle, che si guadagna da vivere<br />
barattando burro e formaggio con farina sale e vino.<br />
Oggi nessuno lo ricorda e nemmeno dove fosse andato a finire…<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
Chissà quando visse in paese un uomo<br />
soprannominato Torolü.<br />
Egli girovagava per gli alpeggi<br />
e scendeva nel fondovalle,<br />
Caldonazzo, Levico e Tenna<br />
per barattare formaggio e burro<br />
con farina, sale e vino.
Lo hai forse conosciuto il vecchio Torolü?<br />
In giro con l’asinello sui sentieri delle malghe.<br />
Lo hai forse conosciuto il vecchio Torolü?<br />
Su e giù dal monte con l’asinello.<br />
Un giorno accadde che l’asino,<br />
a causa del sovraccarico,<br />
non volle più salire dal fondovalle.<br />
L’uomo pensò allora di alleggerirlo<br />
bevendo il vino che portava sulla soma.<br />
Da quel giorno nessuno fu, ed è in grado,<br />
di dare notizie sulla loro sorte.<br />
Lo hai conosciuto il vecchio Torolü?<br />
Fermo con l’asino in fondo alla salita.<br />
Lo hai conosciuto il vecchio Torolü?<br />
Disperso con l’asino in fondo alla salita.<br />
2) DER TOROLÜ<br />
Geschichte von einem Mann, der immer unterwegs war auf<br />
den Bergen und im Tal.<br />
Sein schicksal ist allen unbekannt.<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
Vor Zeiten hat im Dorf ein Mann gelebt, genannt der “Torolü”.<br />
Er ist immer in die Almen hinein- und herausgegangen,<br />
um Käse und Butter zu holen.<br />
Damit ist er über den “Laas” nach Caldonazzo,<br />
Levico oder Tenna gegangen,<br />
um es zu verkaufen und dafür Salz,<br />
Mais- und Weizenmehl sowie Wein einzukaufen.<br />
Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”?<br />
Immer mit dem Esel unterwegs, hinein in die Almen und heraus.<br />
Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”?<br />
Immer mit dem Esel unterwegs, den “Laas”hinunter und herauf.<br />
Einmal ist es vorgekommen,<br />
dass er dem kleinen Tier zuviel aufgeladen hat.<br />
Der Esel hat nicht mehr weitergehen gewollt<br />
und ist am “Laas” stehengeblieben.<br />
Der Mann hat gedacht, wenn er den Wein austrinkt,<br />
ist das Tier entlastet.<br />
Seit diesem Tag weiss niemand mehr,<br />
wo der “Torolü” geblieben ist.<br />
Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”?<br />
Auf der Stelle mit dem Esel unten am Ende vom “Laas”.<br />
Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”?<br />
Verloren gegangen mit dem Esel unten am Ende vom “Laas”.<br />
19<br />
Scorcio del Bisele<br />
Teilansicht von Bisele<br />
(Archivio/Archiv CDL)
20<br />
3) DAR LÅNGES<br />
Gedenkbar bia schümma,<br />
gedenkbar di kindar bo da spiln, loavan, …<br />
die bum at di lait, di vröss in di hülm<br />
roasan… roasan …<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
1) Dar schnea rinnt von techar<br />
pa tage un pa dar nacht<br />
Da schiasan å di baiskhnöt<br />
pin bassar abe von Kåmp<br />
Di khlökhla spizzarn au<br />
di hoadarn soin roat<br />
Un di lait is voll pit bubm<br />
Ho khindar steat au<br />
ke s’is da khent dar långes<br />
Ja geabar zo loava<br />
un ber bart da üns vången?<br />
Spilbar pin mermarla<br />
un spilbar al miro<br />
Züntbar in marzo atn Sbånt<br />
2) Di löapla at di elbar<br />
da spizzarn au von raisarn<br />
Di bisan voll pit röasla<br />
sa khemmen grümma un bais<br />
Radikn baksan au<br />
Dar Martzo (Archivio/Archiv ICMC <strong>Luserna</strong>)
un gel håm sa di roas<br />
In di hülm is voll pit vröss<br />
Ho khindarla khent zuar<br />
zo grüasa in långes<br />
Lebar au di öala<br />
un ber bart se üns vången?<br />
Loafbar pin röafle<br />
un spilbar pin besle<br />
Di khizzla lebar unter di penn<br />
3) Ja schüa is disa zait<br />
zo hauga au di ekhar<br />
Zo sezza di patatn<br />
un ströba aus in mist<br />
Daz abas in di khirch<br />
haltet ma au s’petle<br />
Un di sbalbm vlattarn um<br />
Khent alle alle zuar<br />
zo vaira in långes<br />
Di khindar un di groasan<br />
di baibar un di månnen<br />
Vairbar in Hailege<br />
vairbar disa zait<br />
Di zait vor se üns inkeat<br />
3) LA PRIMAVERA<br />
Ricordiamo un tempo “bucolico”<br />
- bambini che giocano … si rincorrono …<br />
- I bombi sulla ripa …<br />
- Le rane nelle pozze …<br />
- Fiori … fiori ..<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
1) La neve si scioglie dai tetti,<br />
di giorno e di notte,<br />
la cascata dei “sogli bianchi” s’invena<br />
con l’acqua che scende da Malga Campo.<br />
Spuntano le campanelle e le eriche diventano rosse<br />
quando sulla ripa ronzano i bombi.<br />
Bambini svegliatevi,<br />
è giunta la primavera!<br />
Andiamo a correre<br />
e chi ci prenderà?<br />
Giochiamo a palline,<br />
oppure al “miro”,<br />
accendiamo il falò di marzo<br />
su verso lo “Sbånt”<br />
2) Le foglioline sugli alberi<br />
spuntano dai rami,<br />
21
22<br />
i prati col “crocus”<br />
diventano bianchi e verdi,<br />
le cicorie crescono<br />
con i loro fiori gialli,<br />
quando nelle pozze<br />
gracidano le rane.<br />
Bimbi venite<br />
a salutare la primavera,<br />
facciamo il “tiro all’uovo”,<br />
Chi lo prenderà?<br />
Corriamo col cerchio<br />
o giochiamo alla “zolla”,<br />
poniamo i capretti<br />
sotto i cestoni!<br />
3) Splendido è il tempo<br />
quando dissodiamo i campi,<br />
seminiamo le patate,<br />
spargiamo lo stallatico.<br />
Alla sera, in chiesa,<br />
recitiamo il rosario,<br />
mentre le rondini volano attorno.<br />
Accorrete tutti, tutti<br />
per festeggiare la primavera,<br />
i piccoli ed i grandi,<br />
le donne e gli uomini,<br />
festeggiamo il “santo”<br />
festeggiamo il tempo,<br />
il tempo prima che fugga via.<br />
3) DER FRÜHLING<br />
Erinnerung an den Frühling<br />
- Kinder die laufen und spielen<br />
- Hummeln auf der Leiten …<br />
- Frösche in den Teichen …<br />
1) Der Schnee rinnt von den Dächern<br />
bei Tage und bei Nacht<br />
Da schießen die Kalkfelsen an<br />
mit Wasser herunter von Kamp<br />
Die Schneeglöcklein spitzer hervor<br />
Das Heidekraut ist rot<br />
Und die Leite ist voll von Hummeln<br />
Ho Kinder steht auf,<br />
denn es ist der Frühling gekommen<br />
Ja gehen wir zum Laufen<br />
und wer wird uns fangen?<br />
Spielen wir mit den Shussern<br />
und spielen wir aufs Ziel<br />
Zünden wir den März an am Schwand<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
2) Die Blätter auf den Bäumen<br />
spitzen hervor von den Zweigen<br />
Die Wiesen voll mit Blüten<br />
sie werden grün end weiß<br />
Die Löwenzahn wachsen hervor<br />
und gelb haben sie die Blüte<br />
Und die Weiher sind voll mit Fröschen<br />
Ho Kinder kommt her,<br />
den Frühling zu begrüßen<br />
Legen wer die Eier aus<br />
und wer wird sie uns fangen?<br />
Laufen wir mit dem Reifen<br />
und spielen wir mit den Wasen<br />
Die Kitzlein legen wir unter den Korb<br />
3) Ja schön ist diese Zeit,<br />
die Äcker aufzuhauen<br />
Die Kartoffeln zu setzen<br />
und den Mist auszustreuen<br />
Am Abend in der Kirche<br />
hält man den Rosenkranz<br />
Und die Schwalben flattern herum<br />
Kommt alle, alle her,<br />
zu feiern den Frühling<br />
Die Kinder und die Großen,<br />
die Frauen und die Männer<br />
Feiern wir den Heiligen,<br />
feiern wir diese Zeit<br />
Die Zeit bevor sie uns entgeht<br />
(foto Walter Nicolussi Zatta)<br />
23
24<br />
4) DI BELT VO LUSÉRN<br />
Von ünsarn pergn sebar aus da groass belt!<br />
Venezia… un åndre stattn …<br />
Di aisperng at da åndar sait …<br />
Dar “Pechar” vüartas zega …<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
1) Pechar darbeck!<br />
Pechar stea au!<br />
pit disan schüan tage<br />
pit disarn hoatar nacht<br />
a baila vor in takh<br />
mochbar såin in at di perng<br />
RIT. REFRAIN Bar bartn seng nir Venezia<br />
un åndre stattn ó<br />
liachtar bo da se mövarn<br />
fin bait aus az mer<br />
un ben da khint di sunn<br />
sebar at da åndar sait<br />
di hoachan baisan perng<br />
di gletschar in Tirol.<br />
2) Junge steat au!<br />
Junge steat au!<br />
Pit söllan schüan hümbl<br />
vo disan schüan lånt<br />
vo disarn khluan belt<br />
sebar da groas belt.<br />
Scorcio di Tezze con veduta del gruppo di Cima Tonezza<br />
Teilansicht von Tezze/Tetsch mit Sicht auf die Gruppe von Cima Tonezza<br />
(Archivio/Archiv CDL)
RIT. REFRAIN Bar bartn seng nir Venezia<br />
un åndre stattn ó<br />
liachtar bo da se mövarn<br />
fin bait aus az mer<br />
un ben da khint di sunn<br />
sebar at da åndar sait<br />
di hoachan baisan perng<br />
di gletschar in Tirol.<br />
3) Junge steat au! Junge steat au!<br />
4) IL MONDO DI LUSERNA<br />
Dai nostri monti spaziamo sul grande mondo<br />
- Venezia … ed altre città …<br />
- I nevai dall’altra parte…<br />
- “Pechar” ci porta a vedere …<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
1) Pechar svegliati! Pechar alzati!<br />
Con queste belle giornate splendide<br />
e questa notte limpida<br />
un bel po’ prima dell’aurora<br />
dobbiamo essere in cima ai monti<br />
RITORNELLO: Vedremo la città di Venezia<br />
e diverse altre città<br />
le luci che si muovono<br />
fin lontano sul mare aperto.<br />
Poi quando si alzerà il sole<br />
osserveremo dall’altra parte<br />
i monti alti e bianchi<br />
i ghiacciai del Tirolo.<br />
2) Giovani alzatevi!<br />
Giovani alzatevi!<br />
Con questo cielo terso<br />
da questo bel paese<br />
da questo piccolo mondo<br />
spaziamo sul grande mondo.<br />
RITORNELLO Vedremo la città di Venezia<br />
e diverse altre città<br />
le luci che si muovono<br />
fin lontano sul mare aperto.<br />
Poi quando si alzerà il sole<br />
osserveremo dall’altra parte<br />
i monti alti e bianchi<br />
i ghiacciai del Tirolo.<br />
3) Giovani alzatevi! Giovani alzatevi!<br />
25
26<br />
4) DIE WELT VON LUSÉRN<br />
Von unserm Berg sehen wir die weite Welt.<br />
- Venedig … und andere Städte …<br />
- Die Gletscher auf der anderen Seite …<br />
- Der “Pecher” begleitet uns auf die Berge<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
1) Pechar wach auf! Pechar steh auf!<br />
An diesen herrlichen Tagen<br />
in dieser klaren Nacht<br />
lange vor dem Sonnenaufgang<br />
müssen wir auf den Gipfeln der Berge sein<br />
REFRAIN: Wir werden die Stadt Wenedig sehen<br />
und viele andere Städte<br />
Lichter die sich bewegen<br />
bis weit hinaus auf das Meer.<br />
Und wenn die Sonne aufgehet<br />
erblicken wir auf der anderen Seite<br />
die hohen weißen Berge<br />
die Gletscher von Tirol.<br />
2) Junges Volk steh’ auf! Junges Volk steh’ auf!<br />
bei diesem klaren Himmel<br />
aus diesem herrlichen Dorf<br />
aus dieser kleinen Welt<br />
erreichen wir die weite Welt<br />
REFRAIN Wir werden die Stadt Wenedig sehen<br />
und viele andere Städte<br />
Lichter die sich bewegen<br />
bis weit hinaus auf das Meer.<br />
Und wenn die Sonne aufgeht<br />
erblicken wir auf der anderen Seite<br />
die hohen weißen Berge<br />
die Gletscher von Tirol.<br />
3) Junges Volk steh auf, junges Volk steh auf!
Veduta delle Obarhaüsar del Bisele / Ansicht der Obarhaüsar von Bisele<br />
(Archivio/Archiv ICMC <strong>Luserna</strong>)<br />
L’Altopiano di <strong>Luserna</strong> visto dal gruppo montuoso dei Fiorentini<br />
Die Hochebene Lusérn von der Florentinischen Gebirgsgruppe aus gesehen<br />
(Archivio/Archiv ICMC Lusérn)<br />
27
28<br />
5) BIA ÅMASAN<br />
laüt bia åmasan<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
Bia a spitzegar zån, a dorn, zaigezese aus da ünsar earde,<br />
hoach übar ’s tal.<br />
vo da staigela gian untar di steeln, pan stikhln<br />
laitn, fin kan Aste.<br />
Bia åmasan såinda gånt di ünsarn altn,<br />
nidar pit schmalz un kes un auvar pit mehl un salz,<br />
…un….vile, vo danim, såin gebest tschelle, ben<br />
nicht prüadar pit dar zung, fin aus übar di perng,<br />
aus az lånt.<br />
Est khemenda auvar söllane vo danim un schaugnas<br />
ån as bar beratn von arn åndarn belt!<br />
Hånsa vorgesst di tschelln?<br />
Håmsa vorgesst di prüadar?<br />
Baite di località Hüttn / Alpenhütte im Ort Hüttn (Archiv ICMC Lusérn)
5) COME FORMICHE<br />
Uomini come formiche fra monti e vallate per poter sopravvivere.<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
A forma di dente acuminato, di spina, si protende<br />
la nostra terra, alta, sopra la valle.<br />
Da qui, sentieri scendono sotto i dirupi, lungo<br />
rive scoscese fino all’Astico.<br />
Come formiche li percorsero i nostri antenati,<br />
scendendo con burro e formaggio e risalendo<br />
con farina e sale…e…molti furono, laggiù,<br />
i loro amici, se non fratelli nella lingua, fino<br />
oltre il limitar dei monti, nella grande pianura.<br />
Ora taluni che salgono da laggiù ci osservano<br />
come persone di un altro mondo!<br />
Hanno dimenticato l’amicizia?<br />
Hanno dimenticato la fratellanza?<br />
5) WIE AMEISEN<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
Wie ein spitziger Zahn, ein Dorn zeigt sich unser Boden<br />
hoch über dem Tal.<br />
Wo Steiglein unter die Felsen führen,<br />
bei den steilen Leiten bis hinunter zum Astico.<br />
Wie Ameisen sind unsere Alten da gegangen,<br />
hinunter mit Butter und Käse, herauf mit Mehl und Salz,<br />
….und …viele von dort unten sind Freunde gewesen, wenn nicht Brüder<br />
in der Sprache,<br />
bis über die Berge hinaus, hinaus zum flachen Land.<br />
Heute kommen solche von dort unten herauf, die uns anschauen<br />
als wären wir von einer anderen Welt.<br />
Haben sie die Freunde vergessen?<br />
Haben sie die Brüder vergessen?<br />
29
30<br />
6) LUSÉRN<br />
Måi lånt – måine laüt<br />
- gedenkbar hintar un schubar wür<br />
- bölbaras herta gearn<br />
bar såin no biane<br />
di huamat bartze gebn zo leba in ünsarn jungen?<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
1) An hoachan baitn perge,<br />
bisan ezan un balt,<br />
a groasa sunn in hümbl<br />
hat dizza khlumma lånt.<br />
Gånz vort bait ó vo aln,<br />
a zung hats ó vor is,<br />
da redetma das zimbar,<br />
da steata måi Lusérn<br />
RIT. REFRAIN I grüaste måine huamat,<br />
i grüaste måi Lusérn,<br />
haüt moche bidar vort gian,<br />
bartede bidar seen?<br />
Ma i gedenkte herta,<br />
bobrall bo de bart gian,<br />
ombrom ja proprio nindart<br />
is shümma as be ka diar.<br />
2) Di månnen machan haüsar,<br />
gian herta vort von lånt,<br />
di baibar nò patatn,<br />
in bisan ón in holz.<br />
Di khindar vür pin khüa,<br />
ben sa net gian ka shual,<br />
un ben da khint dar summar<br />
alle gian nò in sbemm.<br />
RIT. REFRAIN<br />
RIT. REFRAIN + DEKLAMAZION: Ber s’hatta khöt ke diza lånt<br />
is aus an ort dar belt,<br />
hatze gevelt zo reda, ombrom<br />
di belt is alla da.<br />
Da lebeta måi baibe<br />
pin khindarn in måin haus<br />
da schlavanda di altn<br />
da stian di ünsarn laüt<br />
RIT. REFRAIN<br />
Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio da Padova<br />
Pfarrkirche Sankt Antonius von Padua<br />
(Archivio/Archiv CDL)
6) LUSERNA<br />
Il paese natio … la mia gente …<br />
- ricordiamo il passato guardando al futuro<br />
- vogliamoci bene. Siamo ancora in pochi.<br />
- La terra dei padri offrirà da vivere ai nostri giovani?<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
1) Un monte alto ed esteso<br />
prati, pascoli e bosco<br />
un grande sole in cielo<br />
ha questo piccolo paese<br />
molto distante da tutti<br />
ha una propria lingua<br />
qui si parla il “CIMBRO”<br />
qui sta la mia <strong>Luserna</strong><br />
RITORNELLO Ti saluto oh terra dei padri<br />
ti saluto mia <strong>Luserna</strong><br />
oggi devo nuovamente lasciarti<br />
ti rivedrò ancora?<br />
Ma ti ricorderò sempre<br />
ovunque andrò<br />
perché in nessun luogo<br />
è bello come qui da te.<br />
2) Gli uomini costruiscono case<br />
e vanno via dal paese<br />
le donne accudiscono le patate<br />
i prati e raccolgono la legna<br />
i bambini vanno al pascolo con le mucche<br />
quando non c’è più scuola<br />
e quando arriva l’estate<br />
tutti raccolgono i funghi<br />
RITORNELLO<br />
RITORNELLO + DECLAMAZIONE: Chi disse che questo paese<br />
è all’estremo margine del mondo<br />
forse si era scordato<br />
che il mondo è tutto qui.<br />
Qui vive mia moglie<br />
coi bimbi, a casa mia<br />
qui riposano i nostri vecchi<br />
qui sta la nostra gente.<br />
RITORNELLO<br />
31
32<br />
6) LUSÉRN<br />
Mein Dorf – meine Leute …<br />
- erinnern wir uns zurück und schauen wir nach vorne …<br />
- halten wir uns immer gern<br />
- wir sind noch wenige<br />
- wird die Heimat unseren Jungen noch zu leben geben?<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
1) Einen hohen breiten Berg<br />
Wiesen, Weiden und Wald<br />
eine große Sonne im Himmel<br />
hat dieses kleine Dorf.<br />
Ganz weit fort von allem<br />
eine Sprache hat es auch für sich<br />
hier redet man das Cimbar<br />
hier steht mein Lusérn<br />
REFRAIN Ich grüße dich meine Heimat<br />
ich grüße dich mein Lusérn.<br />
Heute muß ich wieder fortgehen<br />
werde ich dich wiedersehen?<br />
Aber ich denke immer an dich<br />
überall wohin ich gehen werde<br />
denn wirklich nirgends<br />
ist es schön wie bei dir.<br />
2) Die Männer machen Häuser<br />
und gehen fort vom Dorf<br />
Die Frauen hinter den Wiesen her,<br />
den Kartoffeln und dem Holz.<br />
Die Kinder vorwärts mit den Kühen<br />
wenn sie nicht zur Schule gehen<br />
und wenn der Sommer kommt<br />
gehen alle nach Schwammerl.<br />
REFRAIN<br />
REFRAIN + AUFSAGUNG: Wer es gesagt hat, daß dieses Dorf<br />
ganz aussen am Ende der Welt ist<br />
hat sich verfehlt zu reden,<br />
denn die Welt ist ganz hier.<br />
hier lebt meine Frau<br />
mit den Kindern in meinem Haus<br />
hier schlafen unsere Alten<br />
hier sind unsere Leute.<br />
REFRAIN
PARTE B<br />
Queste canzoni, nate sugli Altipiani negli ultimi vent’anni,<br />
vogliono essere un omaggio alla tradizione alpina<br />
Diese Lieder sind auf den Hochebenen<br />
von Folgaria, Lavarone und Lusern während der letzten<br />
20 Jahre komponiert worden. Sie sind eine Huldigung<br />
an die alpine Tradition.
34<br />
Eccovi lo<br />
1) JODEL FOLGARAIT<br />
Dedicato al successo di Folgaria ed al gemellaggio<br />
con S. Teresa di Gallura.<br />
BRUNO FRISANCO - GIANCARLO TARGHER<br />
ALDO FORRER - NELLO PECORARO<br />
Se sui monti si sente echeggiar questo jodel montanaro dalla vetta<br />
risponder saprà lo stornello folgarait.<br />
È un richiamo che tutti cantar san gli alpinisti così…<br />
Jodel + finale: questo jodel folgarait.<br />
Se la cima raggiunger vorrai dovrai molto faticare ma la gioia<br />
che provi lassù nessun altro ti può dare…<br />
È per questo che tutti cantiam lo jodel che fa così…<br />
Jodel + finale: questo jodel folgarait.<br />
Belle bimbe dai riccioli d’or se nel cuor c’è nostalgia<br />
dalle nevi argentate e dal sol giunga a voi la melodia,<br />
questo jodel che tutti cantar in Folgaria san così…<br />
jodel + finale: questo jodel folgarait …questo jodel folgarait.<br />
Bucaneve in fiore in loc. Baiti/Hüttn<br />
Blühende Schneeglöckchen in der Ortschaft Rendola<br />
(Archivio/Archiv ICMC <strong>Luserna</strong>)
Via Roma / Eck (Archivio/Archiv CDL)<br />
Für euch da das<br />
1) JODELN FOLGARAIT<br />
Dem Erfolg von Folgaria und der Städtepartnerschaft<br />
mit S. Teresa di Gallura gewidmet.<br />
BRUNO FRISANCO - GIANCARLO TARGHER<br />
ALDO FORRER - NELLO PECORARO<br />
Wenn von den Höhen das Bergjodeln ertönt,<br />
wird vom Gipfel das Stornello folgarait zu antworten wissen.<br />
Der Ruf, den alle Bergsteiger kennen, so…<br />
Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait.<br />
Willst du den Gipfel erreichen, wirst du dich viel mühen müssen,<br />
aber die Freude,<br />
die du dort oben spürst, kann dir niemand sonst geben …<br />
So singen wir alle das Jodeln, so…<br />
Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait.<br />
Schöne goldlockige Mädchen, wenn Sehnsucht im Herzen wohnt,<br />
vom silbernen Schnee und von der Sonne komme zu euch die Melodie,<br />
das Jodeln, das alle in Folgaria kennen, so…<br />
Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait …dieses Jodeln folgarait.
36<br />
2) LA MARCIA DEGLI ALTIPIANI<br />
Dedicata ai marciatori del Mondo.<br />
FERRUCCIO CAROTTA - NELLO PECORARO - FERNANDO TEZZELE<br />
Tutti i giorni di festa al mattino<br />
equipaggiato ed allenato a puntino<br />
per affrontare una prova dura…<br />
il marciatore sul percorso si avventura.<br />
All’inizio il gruppo è compatto<br />
poi si sgrana e i migliori di fatto<br />
scattano in testa con impeto e vigore…<br />
sfreccia la colonna multicolore.<br />
Marciatore in salita lanciato<br />
pulsa il cuore possente è il tuo fiato<br />
forza ai muscoli è il sol tuo pensiero…<br />
deciso arranchi sull’impervio sentiero.<br />
Su mulattiere scoscese e pietrose<br />
stretti sentieri, strade fangose<br />
con il caldo la pioggia e il vento…<br />
vai sicuro, solerte ed attento.<br />
Il tuo sguardo scruta lontano<br />
l’orizzonte, i monti, l’altopiano<br />
ammiri ridenti vallate…<br />
azzurri laghi, torrenti e cascate.<br />
Attraversi ombrose foreste<br />
valichi il verde pascolo alpestre<br />
corri sui prati tutti in fiore…<br />
salti ruscelli, crepacci e le forre.<br />
Passa il tempo, trascorron le ore<br />
ma non cede il marciatore<br />
instancabile come un alpino…<br />
sempre avanti incontro al destino.<br />
Marciatore sul tuo volto abbronzato<br />
di stanchezza e sudore segnato<br />
si vede l’amico ideale…<br />
è un carattere forte e leale.<br />
Finalmente in fondo al sentiero<br />
C’è il segnale di gioia foriero<br />
Felice, orgoglioso ed appagato…<br />
Marciatore, bravo! Sei arrivato!!<br />
Forte Campo <strong>Luserna</strong> oggi<br />
Die Festung heute<br />
(Archivio/Archiv CDL)
2) DER VOLKSLAUF DER HOCHEBENEN<br />
Allen Volksläufern der Welt gewidmet.<br />
FERRUCCIO CAROTTA - NELLO PECORARO - FERNANDO TEZZELE<br />
Alle Festtage in der Frühe<br />
wohlgerüstet und trainiert<br />
einer harten Prüfung sich zu stellen…<br />
wagt sich der Läufer auf die Strecke.<br />
Am Beginn ist die Gruppe noch geschlossen,<br />
dann zerbröckelt sie und, in der Tat, die Besten<br />
schnellen mit Schwung und Kraft voran…<br />
Es jagt dahin die bunte Kolonne.<br />
Läufer, bergan angestrengt,<br />
das Herz pulsiert, stark ist dein Atem,<br />
Kraft den Muskeln ist dein einziger Gedanke…<br />
entschlossen mühst du dich auf dem steilen Weg.<br />
Auf abschüssigen und steinernen Saumpfaden,<br />
auf schmalen Wegen und schlammigen Straßen,<br />
in Hitze, Regen und Wind…<br />
gehst du sicher, emsig und aufmerksam.<br />
Dein Blick ergründet die Weite,<br />
den Horizont, die Berge, die Hochebene.<br />
Du bewunderst anmutige Täler…<br />
blaue Seen, Bäche und Wasserfälle,<br />
ziehst durch schattige Forste,<br />
überschreitest die grüne Bergweide,<br />
läufst auf blumenübersäten Wiesen…<br />
springst über Bäche, Kluften und Schluchten.<br />
Die Zeit läuft vorüber, die Stunden gehen dahin,<br />
aber der Läufer gibt nicht auf.<br />
Unermüdlich wie ein Alpenjäger…<br />
immer weiter, dem Schicksal entgegen.<br />
Läufer, auf deinem gebräunten Gesicht,<br />
von Müdigkeit und Schweiß gezeichnet,<br />
sieht man den idealen Freund…<br />
Ein starker und aufrichtiger Charakter.<br />
Endlich, am Ende des Pfades<br />
zeigt sich das freudeverkündende Zeichen.<br />
Glücklich, stolz und erfüllt…<br />
Läufer, bravo! Du bist angekommen!!<br />
37
38<br />
3) MERAVIGLIOSO È IL LAGO DI LAVARONE<br />
Canzone gioiosa dedicata a Sigmund Freud con riferimento<br />
all’antica tradizione storica di Lavarone.<br />
ALDO FORRER - NELLO PECORARO<br />
Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone<br />
dove Sigmund Freud veniva a far l’amore<br />
qui lui si riposava passando le ore<br />
a psicanalizzare a fondo le sue signore.<br />
Anche gli Asburgo ci hanno provato<br />
a far l’amore nei pressi del lago<br />
Ma loro solo all’Hotel Du Lac, lassù sopra il colle<br />
han ricevuto un permesso “imperiale”<br />
è quella bolla detta del “Benefatio”.<br />
Ma alle signore Freud prescriveva una ricetta speciale.<br />
Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone<br />
dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore<br />
qui lui si riposava passando le ore<br />
a psicanalizzare a fondo le sue signore.<br />
Anche i soldati lo avrebbero fatto<br />
dimenticando il Forte Belvedere<br />
e le divise di colpo gettate tra la sabbia e i sassi<br />
ma in quel momento, ahimé non ce n’era<br />
tutte le donne già da tempo scomparse.<br />
Così nel lago volarono dentro…le sole granate.<br />
Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone<br />
dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore<br />
qui lui riposava passando le ore<br />
a psicanalizzare a fondo le sue signore.<br />
Passano gli anni e sull’altipiano sbocciano i fiori…come i calciatori<br />
ma quel che importa a noi è un posticino nascosto nel bosco<br />
è quel sentiero ormai più segreto lì tra le fronde<br />
dove giovani coppie vanno anche oggi come il vecchio “Sigmund”<br />
a curarsi le voglie.<br />
Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone<br />
dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore<br />
qui lui si riposava passando le ore<br />
a psicanalizzare a fondo le sue signore
3) WUNDERSCHÖN IST DER SEE VON LAVARONE<br />
Fröhliches Lied, Sigmund Freud gewidmet, mit Hinweis<br />
auf die alte historische Tradition von Lavarone.<br />
ALDO FORRER - NELLO PECORARO<br />
Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone,<br />
wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte.<br />
Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit,<br />
indem er seine Damen tief psychoanalisierte.<br />
Auch die Habsburger trachteten danach,<br />
in der Nähe des Sees zu lieben.<br />
Aber sie haben nur am Hotel Du Lac, dort oben auf dem Hügel,<br />
die “kaiserliche” Erlaubnis erhalten.<br />
So sagt es die Bulle, “Benefatio” genannt.<br />
Aber den Damen verschrieb Freud ein besonderes Rezept.<br />
Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone,<br />
wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte.<br />
Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit,<br />
indem er seine Damen tief psychoanalisierte.<br />
Auch die Soldaten hätten es gerne getan<br />
und die Festung Belvedere vergessen<br />
und im Nu die Uniformen unter den Sand und die Steine geworfen.<br />
Aber zu der Zeit war es damit leider nichts.<br />
Alle Frauen waren längst verschwunden.<br />
Und so fliegen in den See hinein…allein die Granaten.<br />
Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone,<br />
wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte.<br />
Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit,<br />
indem er seine Damen tief psychoanalisierte.<br />
Die Jahre vergehen und auf der Hochebene erblühen die Blumen<br />
…wie Fußballspieler,<br />
aber was für uns zählt, ist ein im Wald verstecktes Plätzchen,<br />
dieser nun geheimer gewordene Pfad, dort unter den Laubzweigen,<br />
wohin die jungen Paare auch heutzutage wie der alte “Sigmund”<br />
gehen,<br />
ihre Lust zu stillen.<br />
Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone,<br />
wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte.<br />
Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit,<br />
indem er seine Damen tief psychoanalisierte.<br />
Lago di Lavarone<br />
39
40<br />
4) AL BAIT DELA LEONILA STRIKER<br />
Dedicata ad un vero amore “alpino”.<br />
ALDO FORRER - NELLO PECORARO<br />
Ghera ’na festa dei veci alpini, polenta fresca luganeghe e vim bom,<br />
en mez ai boschi e a l’aria fina ghera alegria baldoria e confusiom.<br />
En tra en bicer de ros, na grosta de polenta eco l’ho vista che<br />
baticor, quela biondina così carina la porteria a far l’amor…<br />
jodel.<br />
Ma el bel l’è stà quan’sem rivai a la stradela che porta al bait,<br />
dala Leonila, drio quel zezom, perché è suces en polveron…<br />
jodel.<br />
En conclusiom dela canzom ades som chi che nino el fiol,<br />
me som sposà con la biondina cosita bela così carina…<br />
jodel.<br />
E la morale per tuti voi che ancor no ga ve vu dei fioi saria che<br />
no avé provà cosa el vol dir felizità…<br />
Jodel.<br />
Al bait dela Leonila, al bait dela Leonila.<br />
4) AN DER BERGHÜTTE DER LEONILA STRIKER<br />
Einer wahren “alpinen” Liebe gewidmet.<br />
ALDO FORRER<br />
Es fand ein Fest der alten Alpenjäger statt: frische Polenta, Würste und<br />
guter Wein.<br />
Mitten in den Wäldern in der dünnen Luft war Fröhlichkeit,<br />
Ausgelassenheit, ein buntes Treiben.<br />
Zwischen einem Glas Rotwein und einer Kruste Polenta, da habe ich<br />
sie gesehen – welch Herzklopfen -<br />
Jenes blonde Mädchen, so hübsch, würde ich zum Lieben<br />
verführen….<br />
Jodeln.<br />
Schön war es, als wir am Pfad ankamen, der zur Berghütte führt,<br />
bei der Leonila, hinter jener Hecke, wo wir in einen Strudel [der<br />
Leidenschaft] gerieten…<br />
Jodeln.<br />
Nun, am Ende des Lieds, bin ich hier und wiege den Sohn,<br />
ich habe das so schöne, hübsche Mädchen geheiratet…<br />
Jodeln.<br />
Und die Moral für all euch, die ihr noch keine Kinder habt, ist:<br />
ihr wißt noch nicht, was Glück bedeutet…<br />
Jodeln.<br />
An der Berghütte der Leonila, an der Berghütte der Leonila.
5) SE VI PIACE LA NEVE<br />
È dedicata agli amanti dello sci che hanno scelto gli altipiani<br />
per fare una bella sciata.<br />
ALDO FORRER - FRANZL LANG<br />
Se vi piace la neve e sciar nel Trentim, Folgaria va bem perché<br />
si fa slalom tra i pim…<br />
Jodel.<br />
Al Cornetto c’è il sole e si può traversar la foresta tra i pezi<br />
e piam pianim a Costa arrivar…<br />
Jodel<br />
Alla Stella ed al Fondo, alle Coe puoi sciar;<br />
con un po’ di discesa alla triposto arrivar…<br />
Jodel.<br />
Un altro po’ di discesa e non sai più che far…Martinella<br />
O Salizzona o il Trugalait…<br />
Jodel.<br />
Poi stupenda è Serrada e si può risalir sino alla Rotonda…<br />
En “bicer” e con gli sci ripartir…<br />
Jodel.<br />
5) WENN DER SCHNEE EUCH GEFÄLLT<br />
Den Skiliebhabern gewidmet, die zum Skifahren<br />
die Hochebenen gewählt haben.<br />
ALDO FORRER<br />
Wenn der Schnee und das Skifahren in Trentino euch gefällt, ist<br />
Folgaria dafür gemacht, denn man fährt zwischen den Kiefern<br />
Slalom.<br />
Jodeln.<br />
Am Cornetto scheint die Sonne und man kann unter den Fichten den<br />
Forst durchqueren bis man langsam langsam Costa erreicht…<br />
Jodeln.<br />
An der Stella kannst du Langlaufen, Skifahren am Coe;<br />
nach einer kurzen Abfahrt erreichst du den Dreisitz…<br />
Jodeln.<br />
Noch eine kurze Abfahrt und du weißt kaum, wohin nun…Martinella<br />
oder Salizzona oder den Trugalait…<br />
Jodeln.<br />
Und wunderbar ist Serrada, man kann aufsteigen bis zum Rondell…<br />
Ein “Glas” [nehmen] und mit den Skiern wieder wegfahren…<br />
Jodeln.<br />
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42<br />
6) COME FORMICHE<br />
Uomini come formiche fra monti e vallate per poter sopravvivere.<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
(solo musica, come n. 6 parte A)<br />
6) LEUTE WIE AMEISEN<br />
(Wie Ameisen, nur Musik, wie Nr. 6 Teil A)<br />
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO<br />
Costume tradizionale cimbro<br />
Traditionelle zimbrische Tracht<br />
(Archivio/Archiv CDL)<br />
Baita del Bisele con le tradizionali scandole<br />
Alpenhütte von Bisele mit den traditionellen Schindeln (Archivio/Archiv CDL)
Millegrobbe, con i laghetti e con i prati ingialliti alla fine dell’inverno<br />
Millegrobbe/Millegruam mit seinen Teichen und gelb gewordenen Wiesen<br />
am Ende des Winters (Archivio/Archiv CDL)<br />
Chiesa Parrocchiale / Kirche<br />
(foto Adriano Tomaselli)<br />
43
44<br />
<strong>Centro</strong> <strong>Documentazione</strong> <strong>Luserna</strong> O.N.L.U.S. - Pubblicazioni disponibili<br />
Dokumentationszentrum Lusern - Horhandene Veröffentlichungen<br />
• Pierpaoli Barbara, La scuola di merletti a fuselli - Spitzenklöppelschule – di <strong>Luserna</strong>,<br />
Istituto Cimbro/Kulturinstitut Lusérn, <strong>Luserna</strong> 2010 € 20,00<br />
• Miorelli Manuela (a cura di), LUSERNA c’era una volta… LUSERN in an<br />
stroach ista gest… dal libro Die Deutsche Sprachinsel Lusern di Josef Bacher,<br />
<strong>Luserna</strong> 2009, Testi/Texte (I-C) € 20,00<br />
• Baratter Lorenzo, Dagli Altopiani a Caporetto. Von den Hochebenen nach Karfreit,<br />
<strong>Luserna</strong> 2007, Testi/Texte (I-D) € 20,00<br />
DVD (I-D) € 15,00<br />
• Baratter Lorenzo, Le stagioni della vita. Abiti e costumi delle Dolomiti e delle Alpi<br />
Orientali/Die Jahreszeiten des Lebens. Kleider und Trachten aus den Dolomiten und<br />
den Östlichen Alpen, <strong>Luserna</strong> 2008, Testi/Texte (I-D) € 5,00<br />
• Corale Polifonica Cimbra, Lusern: Canti in cimbro e italiano / Lieder auf Zimbrisch<br />
und Italienisch, <strong>Luserna</strong> 2002, Testi/Texte (I-C-D),<br />
Cassetta Musicale/Musikkassette € 10,00<br />
CD € 15,00<br />
• Festi Roberto [a cura di, Hrsg.], Rheo Martin Pedrazza pittore di <strong>Luserna</strong>/<br />
Wien/Stams. Maler von Lusern/Wien/Stams - catalogo delle opere in <strong>Luserna</strong>/<br />
Katalog der Bilder in Lusern, <strong>Luserna</strong> 2006, Testi/Texte (I-D) € 10,00<br />
• PEDRAZZA RHEO MARTIN Catalogo opere / Katalog der Bilder, Telfs 2004,<br />
Testi/Texte (D) € 20,00<br />
• Forenza Nino, Zaffi Davide [a cura di, Hrsg.], <strong>Luserna</strong> 1918. La comunità<br />
cimbra sul crinale della propria storia / Die Zimbern am Scheideweg ihrer<br />
Geschichte, <strong>Luserna</strong> 2004, Testi/Texte (I-D) € 10,00<br />
• Forrer Aldo, Nicolussi Zatta Adolfo, Biar Soin Cimbarn. Storie degli Altipiani<br />
CD canzoni in cimbro ed italiano / Lieder auf zimbrisch und italienisch,<br />
Testi/Texte (I-C-D) € 10,00<br />
• Larcher Fernando [a cura di, Hrsg.], Folgaria – Lavarone – <strong>Luserna</strong> 1915-1918.<br />
Tre anni di guerra sugli Altipiani <strong>Luserna</strong> nelle immagini dell’archivio fotografico<br />
Clam Gallas Winkelsbauer, <strong>Luserna</strong> 2006, Testi/Texte (I) € 15,00<br />
• Nicolussi Castellan Ester, Nicolussi Baiz Lisa, Codato Walter, BINTA e VIO-<br />
LETT - Fiabe/Märchen, <strong>Luserna</strong> 2008, Testi/Texte (I-C-D) € 10,00<br />
• Nicolussi Castellan Fiorenzo, Nicolussi Golo Maria Luisa, Miorelli Manuela,<br />
Codato Walter, (a cura/illustrazioni di), Tüsele Marüsele. Antica fiaba cimbra -<br />
Altes zimbrisches Märchen, <strong>Luserna</strong> 2005, Testi/Texte (I-C) € 10,00<br />
• Nicolussi Castellan Fiorenzo, Codato Walter (a cura/illustrazioni di), ‘S Loch<br />
von Gelt. Antica fiaba cimbra - Altes zimbrisches Märchen, <strong>Luserna</strong> 2006,<br />
Testi/Texte (I-C-D) € 10,00<br />
• Nicolussi Paolaz Giacobbe, Daz Hailege Petle - Il Santo Rosario, Milano 2006,<br />
Testi/Texte (I-C) € 5,00<br />
• Prezzi Christian, <strong>Luserna</strong> isola cimbra. Guida alla più meridionale delle Comunità<br />
germanofone, <strong>Luserna</strong> 2005, Testi/Texte(I) € 4,00<br />
• Prezzi Christian, Die zimbrische Sprachinsel Lusern/Einblick in die südlichste der<br />
deutschsprachigen Gemeinden, <strong>Luserna</strong> 2005, Testi/Texte (D) € 4,00<br />
• Prezzi Christian, Prader Luis, Heller Karin [Hrsg.], Lebendige Sprachinseln.<br />
Beiträge aus den historischen deutschen Minderheiten in Italien, <strong>Luserna</strong> 2005,<br />
Testi/Texte (D) € 15,00<br />
• Zeni Marco, St. Zita-Kapelle - Chiesa di S. Zita 1917 - 2007 in Vezzena, Trento<br />
2009, Testi/Texte (I-D) € 10,00<br />
Ordinativi - Bestellung:<br />
• Posta/Post: <strong>Centro</strong> <strong>Documentazione</strong> <strong>Luserna</strong> - Via Trento 6<br />
I 38040 LUSERNA/LUSERN TN<br />
• Telefon/fax: 0039.0464.789638<br />
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