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Il bene e il male che mangiamo - Erboristeria Arcobaleno

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cattedra universitaria alla prestigiosa Wharton school. Oppure dalla sua potentissima<br />

fondazione, la Foundation on economic trends. Allora lo ascoltavano hippy<br />

sbalestrati, operai e utopisti assortiti. Ora insegna a dirigenti e top manager rampanti.<br />

Sono passati gli anni, è cambiato <strong>il</strong> mondo, ma lui rimane in trincea, a combattere la<br />

sua buona battaglia contro i nemici della giustizia e delle felicità dell'Umanità. Pronto<br />

a lanciare la sua ultima sfida: abbandonare <strong>il</strong> consumo di carne a livello planetario.<br />

La provocazione è contenuta in «Ecocidio» (Mondadori), libro destinato a far parlare<br />

di sé e a scalare (ancora un volta) le classifi<strong>che</strong> di vendita. An<strong>che</strong> se gli argomenti<br />

<strong>che</strong> ut<strong>il</strong>izza sembrano far parte di quel m<strong>il</strong>ieu della nuova sinistra globale (quella del<br />

cosiddetto "popolo di Seattle", per intenderci) <strong>che</strong> mescola impunemente<br />

fondamentalismo ecologico e radicalismo utopico e antimoderno. Un mix davvero<br />

indigerib<strong>il</strong>e, concentrato nell'ultimo Rifkin-pensiero: «L'élite intellettuale europea<br />

continua a concentrarsi sulla questione dell'eccessivo tasso di natalità dei Paesi del<br />

Terzo mondo, ma intanto ignora la sovrappopolazione di bestiame e le realtà di una<br />

catena alimentare <strong>che</strong> defrauda i poveri dei mezzi di sussistenza per nutrire i ricchi<br />

con un'alimentazione assicurata a base di carne».<br />

D: Quindi lei propone una soluzione estrema: non bisogna più mangiare carne. Lei è<br />

solito esagerare i toni, ma questa volta non le sembra di essere andato un po' oltre?<br />

R: «Sono in molti a muovermi questa obiezione. E non è nemmeno la prima volta.<br />

Quando ho cominciato, molti anni fa, a mettere in guardia l'umanità dai pericoli<br />

collegati agli organismi geneticamente modificati, mi dicevano <strong>che</strong> stavo esagerando.<br />

Oggi finalmente se ne discute molto e con una certa preoccupazione, in tutto <strong>il</strong><br />

mondo».<br />

D: Passi l'attenzione su questi temi, ma in «Ecocidio» lei pretende di eliminare <strong>il</strong><br />

rischio "mucca pazza" abbandonando la pratica dell'allevamento di bestiame...<br />

R: «Certamente, perché sono convinto <strong>che</strong> le nostre scelte alimentari<br />

determineranno <strong>il</strong> futuro del nostro pianeta. Non è più tollerab<strong>il</strong>e un sistema di<br />

allevamento industriale come quello <strong>che</strong> abbiamo costruito, <strong>che</strong> non rispetta<br />

minimamente l'ani<strong>male</strong> sottoponendolo a una barbarie inimmaginab<strong>il</strong>e. Una vera<br />

civ<strong>il</strong>tà è capace di rispettare tutte le creature, umane o animali <strong>che</strong> siano. Ecco<br />

perché la nostra coscienza di uomini deve poter superare definitivamente la cultura<br />

della carne».<br />

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