01.06.2013 Views

Il bene e il male che mangiamo - Erboristeria Arcobaleno

Il bene e il male che mangiamo - Erboristeria Arcobaleno

Il bene e il male che mangiamo - Erboristeria Arcobaleno

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

attenzione i numerosi f<strong>il</strong>mati passano in tv nelle settimane scorse per capirlo<br />

fac<strong>il</strong>mente), restano sotto la luce 23 ore su 24 per continuare a mangiare, e<br />

raggiungono <strong>il</strong> peso «adatto» in 35 giorni di vita. Poi vengono uccisi. E non si può<br />

fare altrimenti, perchè si tratta di mostri della genetica, di ibridi realizzati a tavolino, e<br />

<strong>il</strong> peso enorme dei loro petti programmati in laboratorio finirebbe letteralmente per<br />

piegare e rompere le loro ossa e i loro tendini se potessero vivere ancora. Identico,<br />

ovviamente, <strong>il</strong> discorso relativo ai tacchini. Poi, parlando sempre del settore avicolo,<br />

c'è l'interessante capitolo del trasporto, con polli e tacchini letteralmente «sparati» da<br />

macchine ad aria compressa nelle gabbiette <strong>che</strong> si riaprono solo al macello. E se<br />

invece arriva l'aviaria, ecco riaprirsi <strong>il</strong> capitolo delle sepolture di massa di animali<br />

ancora vivi.<br />

All'Avi affermano <strong>che</strong> c'è una alternativa a tutto ciò, ed è l'alimentazione vegetariana;<br />

<strong>che</strong> non è un sacrificio ma una scelta etica, umanitaria e salutista. Per quest'ultima<br />

voce, volendo, si possono an<strong>che</strong> chiedere notizie all'oncologo di fama internazionale,<br />

non animalista ma vegetariano, Umberto Veronesi.<br />

«E' uno st<strong>il</strong>e di vita <strong>che</strong> deve cambiare - commenta ancora Carmen Somaschi -:<br />

bisogna superare l'abitudine ad abbuffarsi di cibi sbagliati. <strong>Il</strong> consumo di carne crea<br />

solo una catena di stupidità senza fine: si massacrano m<strong>il</strong>ioni di animali per <strong>il</strong><br />

consumo alimentare, e a intervalli periodici, proprio l'allevamento intensivo causa<br />

epidemie <strong>che</strong> portano ad altri massacri per l'eliminazione dei capi a rischio. Per stare<br />

nel mercato - aggiunge - gli allevatori fanno cose indegne, concentrando quantità<br />

enormi di capi. E alla fine, i carnivori pagano due volte: per acquistare la carne e per<br />

pagare, attraverso i contributi pubblici, la ripresa degli allevamenti azzerati dalle<br />

malattie».<br />

C'è bisogno di un salto culturale? «Indubbiamente. Gli animali sono considerati alla<br />

stregua di merce, non come esseri viventi capaci di sofferenza - risponde la<br />

Somaschi -. E an<strong>che</strong> i mass media hanno un ruolo determinante: hanno continuato e<br />

continuano a parlare del "povero allevatore <strong>che</strong> ha perso tutto", e non dei poveri polli<br />

trattati come sassi».<br />

Qualcosa sta cambiando? «Fortunatamente sì. Nel '96, quando esplose per la prima<br />

volta <strong>il</strong> caso "mucca pazza" i vegetariani italiani erano circa un m<strong>il</strong>ione e mezzo. Oggi<br />

le stime Eurispes parlano di circa sei m<strong>il</strong>ioni di persone». Un appello ai consumatori?<br />

«Li invito a essere più consapevoli - conclude la presidente Avi -, a riflettere su cosa<br />

8<br />

8

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!