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Trento dilagano gli accam-
a pamenti abusivi di zingari.
Oltre al campo storico di Ravina,
sul territorio comunale
nascono e muoiono periodicamente
numerosi campi
abusivi: da quello vicino alla
Motorizzazione civile, a quello
presso i campi sportivi delle
Ghiaie, a quelli di Spini di
Gardolo, agli spiazzi occupati
vicino ai parchi urbani. Una
situazione difficile da sostenere,
sia per una mera questione
estetica che per la vivibilità
delle zone interessate dai campi
zingari abusivi, nei cui pressi
fioccano cumuli di immondizia
e di rifiuti organici.
Per l’assessora comunale alle
politiche sociali Violetta Plotegher,
“la via per uscire da questa
situazione è il superamento
del tradizionale campo zingari
(come quello di Ravina) per
sostituirlo con delle microaree
sparse sui diversi quartieri dove
insediare nuclei omogenei
di zingari”. In pratica, il comune
concederebbe ai singoli clan
delle aree di 1.000/1.500 metri
quadri dotate dei servizi di base
dove potere parcheggiare
roulotte e camper. Per Plotegher
“sarebbe una soluzione
anche per radicare in città
tutti quei clan di Sinti e Rom
che vivono stabilmente in città
da anni, che sono riusciti
ad imboccare una via di integrazione
nel tessuto sociale
mandando i figli alla scuola
dell’obbligo”. Per l’amminis
t r a z i o n e
c o m u n a -
le, quella
delle microareesarebbe
una
soluzione
intermedia
tra la concessione
di
un alloggio
pubblico e
il perma-
t r e n t o
Microaree per gli zingari?
n Fa discutere il progetto della giunta comunale di realizzare sul territorio una serie
di aree da destinare ai singoli clan di zingari. Preoccupata la popolazione
nere nel campo nomadi.
In questo modo, gli attuali spazi
del campo nomadi di Ravina
(circa 4.000 mq) potrebbero
essere ristrutturati e concessi
ai singoli nuclei, mentre altre
aree potrebbero essere realizzate
nelle varie circoscrizioni.
Aree e servizi che sarebbero
concesse per un certo numero
di anni dietro il pagamento di
un canone.
La proposta è stata immediatamente
respinta dalle opposizioni
in Consiglio comunale,
bollandola come irricevibile.
Il capogruppo della Lega Nord
Trentino Vittorio Bridi dice di
“non capire perché l’amministrazione
comunale di centro
sinistra abbia così a cuore i
problemi dei zingari che sostano
in città. Trento ha già un
campo nomadi: se ce ne sono
troppi, questi possono trasferirsi
altrove. Non è solo la città
di Trento che deve farsi carico
del problema degli zingari che
sono in continua crescita”.
Sulla proposta delle microaree,
Bridi è drastico: “la Lega Nord
e le altre opposizioni sono
nettamente contrarie a questa
proposta.
Il comune
non può
sparpagliare
i nomadi
sui vari
quartieri:
si diffonderebbero
sul
territorio
comunale
i problemi
che oggi
v e n g o n o
localizzati solo in determinate
aree. Se poi il Comune insiste
si questa proposta, noi
chiederemo che i quartieri
siano chiamati ad esprimersi
con un referendum il cui
risultato sia cogente per la
giunta di centro sinistra”.
Perché le opposizioni sono
6/2010
Sopra, alcuni campi nomadi abusivi presenti sul territorio comunale
A sx, l’assessora alle attività sociali del comune di Trento, Violetta Plotegher, e il
capogruppo della Lega Nord Trentino, Vittorio Bridi
così nette nel dire no alle microaree?
“Prima di dare risposte
ai problemi residenziali
degli zingari, l’amministrazione
comunale dovrebbe dare risposte
alle numerose famiglie,
comprese le tantissime giovani
coppie, che aspettano da anni
di trovare la loro prima casa”
dice Bridi secondo cui “non si
possono dare aree agli zingari
quando queste non ci sono
nemmeno per le cooperative
edilizie. Quindi prima i residenti,
poi gli zingari, sempre
che questi vogliano stare qui”.