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di Letizia Chilelli - Campo de'fiori

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Siamo giunti all’ultimo capitolo della storia<br />

della banda “G. Ver<strong>di</strong>” <strong>di</strong> Corchiano. Eravamo<br />

rimasti ad uno dei momenti più tragici della<br />

storia del mondo: lo scoppio della Seconda<br />

Guerra Mon<strong>di</strong>ale. Anche se Corchiano non<br />

venne toccato <strong>di</strong>rettamente dai bombardamenti,<br />

la paura incombente che potesse succedere<br />

qualcosa anche qui fece passare,<br />

almeno temporaneamente, la voglia <strong>di</strong> suonare.<br />

L’amore per la musica è comunque<br />

molto forte e, non appena terminò la Guerra,<br />

una delle prime cose che si pensò <strong>di</strong> fare fu<br />

riorganizzare la banda musicale. Attraverso<br />

l’armonia delle note si volevano cancellare i<br />

brutti ricor<strong>di</strong> e ritrovare la serenità dei tempi<br />

passati. I vecchi musicisti si riunirono, rimisero<br />

in funzione i propri strumenti accantonati,<br />

rispolverarono i vecchi spartiti mai<br />

<strong>di</strong>menticati. A prendere in mano le re<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />

questo carro fu il giovane maestro Lilio<br />

Narduzzi, <strong>di</strong>scendente da una famiglia <strong>di</strong><br />

musicisti <strong>di</strong> Vallerano, <strong>di</strong>plomato in fagotto e<br />

composizione. Con lui ebbe inizio l’ascesa<br />

della banda musicale “G. Ver<strong>di</strong>” <strong>di</strong> Corchiano,<br />

che raggiunse il suo periodo <strong>di</strong> massimo<br />

splendore eseguendo un vasto repertorio <strong>di</strong><br />

musica melodrammatica e sinfonica. La<br />

banda era ormai avviata e apprezzata da<br />

tutti. Così il maestro Narduzzi, visti gli ottimi<br />

risultati che era stato in grado <strong>di</strong> ottenere,<br />

volle puntare più in alto per la sua professione<br />

e decise <strong>di</strong> partecipare al concorso <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> banda nella città siciliana <strong>di</strong><br />

Randazzo. Le sue gran<strong>di</strong> qualità <strong>di</strong> certo non<br />

lo tra<strong>di</strong>rono e ottenne meritatamente quel<br />

posto, abbandonando Corchiano alla volta<br />

della Sicilia. Dopo aver fatto tanto non pote-<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 55<br />

Storia <strong>di</strong> una banda ultracentenaria<br />

continua da <strong>Campo</strong> de’ fiori n. 20 ...<br />

Corchiano<br />

va lasciare il suo gruppo senza un valido nocchiero<br />

e propose, in qualità <strong>di</strong> vice <strong>di</strong>rettore,<br />

uno dei migliori elementi della comitiva,<br />

Giuseppe Giustozzi, nell’attesa che si fosse<br />

fatto avanti un maestro qualificato. Eletto<br />

all’unanimità anche dai suoi colleghi,<br />

Giustozzi accettò, ma allo stesso tempo decise<br />

<strong>di</strong> chiamare un suo conoscente per svolgere,<br />

almeno saltuariamente,<br />

il compito<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>rettore: il<br />

maestro Raimontini<br />

Giovanni, Maresciallo<br />

del 3° Reggimento<br />

Granatieri<br />

<strong>di</strong> Viterbo. Questi<br />

però, dopo un<br />

breve periodo <strong>di</strong><br />

prova, a causa dello<br />

scarso compenso<br />

che riceveva, con il<br />

quale riusciva a<br />

malapena a coprire<br />

le spese per il viaggio,<br />

lasciò la banda<br />

in mano a Giustozzi,<br />

che da vice<strong>di</strong>rettore passò ad essere definitivamente<br />

<strong>di</strong>rettore a tutti gli effetti. Dal 1952<br />

al 1987, per ben trentacinque anni Peppino<br />

tenne alto e arricchì il lavoro dei suoi predecessori.<br />

Oltre che per le sue spiccate doti<br />

artistiche è ammirato e stimato veramente<br />

da tutti per le sue elevate qualità morali e per<br />

il suo forte senso del dovere. Un uomo<br />

straor<strong>di</strong>nario, profondamente preparato dal<br />

punto <strong>di</strong> vista culturale e musicale, grande<br />

maestro anche <strong>di</strong> vita, con il quale è sempre<br />

<strong>di</strong> Ermelinda Benedetti<br />

un piacere per me intrattenersi. Paziente e<br />

forte allo stesso tempo. Fu per molti anni<br />

anche insegnante <strong>di</strong> musica alle scuole elementari<br />

e me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma e <strong>di</strong><br />

Corchiano. Grazie alla sua preparazione, si<br />

cimentò nella composizione <strong>di</strong> numerosi<br />

motivi. Tra tutti è bene citare il celebre “Inno<br />

a S. Biagio”, eseguito a tutt’oggi non solo<br />

dalla banda <strong>di</strong> Corchiano ma anche dalle<br />

bande dei paesi limitrofi. De<strong>di</strong>cò proprio tutta<br />

la sua vita alla musica. La banda non avrebbe<br />

potuto avere maestro migliore per un così<br />

lungo e proficuo periodo <strong>di</strong> tempo. All’età <strong>di</strong><br />

75 anni, sponte sua, il maestro Giustozzi, un<br />

po’ rammaricato ma tanto orgoglioso del suo<br />

operato, decise <strong>di</strong> ritirarsi e lasciar spazio a<br />

qualcuno più giovane <strong>di</strong> lui. Per quell’occasione,<br />

in segno <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne,<br />

l’Amministrazione comunale organizzò una<br />

festa <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>o durante la quale lui stesso<br />

designò come suo successore il maestro<br />

Carlo Alberto Campana, uno dei suoi allievi<br />

pre<strong>di</strong>letti, che però non proseguì a lungo<br />

questa strada. A partire da quest’ultimo,<br />

infatti, i <strong>di</strong>rettori che si susseguirono ricopri-<br />

rono mandati molto brevi e, purtroppo, la<br />

banda non riuscì a mantenere la gloria che<br />

aveva raggiunto in tutti questi anni passati,<br />

grazie all’impegno e alla passione dei vecchi<br />

musicanti, attraversando un periodo <strong>di</strong> forte<br />

crisi e instabilità. Solo da tre anni a questa<br />

parte, con il giovane e appassionato maestro<br />

Alessandro Achilli, <strong>di</strong>plomato in pianoforte al<br />

Conservatorio dell’Aquila “Alfredo Casella”, la<br />

situazione sembra tornare a risollevarsi. Il<br />

gruppo conta ben quarantatrè elementi. Si è<br />

arricchito <strong>di</strong> tanti ragazzi, che hanno riscoperto<br />

la bellezza <strong>di</strong> suonare insieme e danno<br />

man forte ai veterani, così innamorati della<br />

musica da non poter pensare <strong>di</strong> abbandonarla.<br />

E chissà che la banda <strong>di</strong> Corchiano non<br />

riesca a raggiungere <strong>di</strong> nuovo il prestigio <strong>di</strong><br />

una volta, quando l’arte del suono era veramente<br />

l’unica via d’uscita dalla monotonia del<br />

lavoro quoti<strong>di</strong>ano, l’unico momento per ritrovarsi<br />

in compagnia e nasceva dal cuore.<br />

E allora lunga vita e grande successo alla<br />

banda “G. Ver<strong>di</strong>” <strong>di</strong> Corchiano.

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