Morti - Campo de'fiori
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<strong>Campo</strong> de fiori<br />
Il gusto di riscoprire il magico mondo della poesia<br />
La giovinezza è una “stagione lieta” come cantava<br />
Giacomo Leopardi in un suo celebre verso<br />
della poesia “Il Sabato del Villaggio” e come<br />
tale va vissuta intensamente.<br />
I sogni, la voglia irrefrenabile di realizzare qualcosa<br />
di grande, le amarezze e le piccole delusioni<br />
fanno parte di questa ma sono proprio tali<br />
aspetti che la rendono unica e intramontabile e<br />
ci preparano, senza rammarico, alla stagione<br />
successiva, quella in cui si è ormai cresciuti e,<br />
con coscienza, ci si prepara ad affrontare le<br />
grandi responsabilità della vita.<br />
Questo preambolo mi è sembrato doveroso perché mi aiuta ad introdurre<br />
il poeta che ho conosciuto in questi giorni, il giovane Alessandro<br />
Dionisi, di cui mi accingo a parlare. Alessandro ha ventiquattro anni e<br />
vive a Civita Castellana insieme alla sua famiglia. Lavora come operaio<br />
in ceramica, ma ogni pomeriggio si reca a Roma con il treno per frequentare<br />
la scuola di musica leggera “Per Cento musica”.<br />
Incontrando Alessandro sono tornata indietro nel tempo, quando<br />
anch’io, alla sua età, andavo a Roma per studiare all’università e nei<br />
suoi occhi ho intravisto una luce intensa tipica di chi (me compresa),<br />
nella vita vuole realizzare i propri sogni.<br />
Timido, di poche parole mi mostra le sue poesie e mi spiega come sia<br />
nato l’amore verso il genere poetico. “Scrivo nei momenti tristi” , mi ha<br />
detto con voce tremante e questa frase mi ha particolarmente colpita.<br />
Per lui scrivere rappresenta un rifugio dell’anima, un angolo di paradiso,<br />
la maniera più dolce di sentirsi nuovamente vivo. Chiacchierando<br />
ancora un po’ con lui riesco a scoprire come custodisca gelosamente le<br />
sue poesie (ne ha scritte circa ottanta) e come sia soddisfatto quando,<br />
chi le legge, lo gratifica.<br />
Alessandro è un giovane pieno di sogni e di speranze. E’ appassionato<br />
di musica e di canto ; suona il pianoforte e la chitarra. Il suo più grande<br />
desiderio sarebbe quello di poter, un giorno non troppo lontano, scrivere<br />
canzoni ed incidere un disco come solista.<br />
Mi rivela che ama ascoltare i testi delle canzoni del cantante Franco<br />
Battiato perché, ogni volta, resta colpito dal contenuto poetico e filosofico<br />
di questi. Vorrebbe anche lui arrivare a scrivere in questo modo e,<br />
dopo aver apprezzato le sue poesie, credo sicuramente che potrà<br />
riuscirvi. Un verso di un suo componimento poetico mi ha colpito: “La<br />
mia mente cerca penna e poesia, liberata dal peso di ogni giorno….”<br />
Nella sua profonda semplicità il nostro giovane poeta sente il bisogno di<br />
rifuggire dal mondo, quando questo non ha più niente di bello da dirgli,<br />
e trova sollievo nel Verso.<br />
Allora scrive fiumi di dolci parole che sembrano essere l’unico conforto<br />
nei momenti in cui l’animo si sente affranto. Un elogio particolare va a<br />
questo ragazzo che, diversamente da molti suoi coetanei, sente nascere<br />
dentro di sé, durante il giorno, la necessità di allontanarsi da tutti ed<br />
immergersi nel mondo della poesia. E quando non trova l’ispirazione<br />
non si scoraggia e, con tanto interesse, si dedica alla lettura di testi filosofici<br />
e psicologici. Prima di salutarmi Alessandro mi dice che il suo<br />
amore per la poesia è talmente grande che desidererebbe conoscere<br />
altri poeti, di ogni età, per poter avere con loro uno scambio di poesie.<br />
Questa è una cosa esemplare e mi auguro vivamente che gli amanti del<br />
Verso possano, tramite noi, contattarlo ed iniziare con lui una fitta “corrispondenza”.<br />
Nel centro dei miei sensi ...<br />
Nel centro dei miei sensi<br />
la mia mente cerca penna e poesia,<br />
liberata dal peso di ogni giorno<br />
come uccelli che guardano lontano.<br />
Ora per ora idee e riflessioni<br />
scorrono il volto di una vita difficile<br />
che gira intorno ai miei occhi<br />
chiamandomi nessuno.<br />
Il pensiero si perde in un tunnel di risposte<br />
che non voglio sapere nè sentire<br />
ma solo scrivere.<br />
Alberi ...<br />
Alberi, alberi secolari da non più tagliare,<br />
alberi che hanno radici più forti<br />
di ogni forza che esiste.<br />
di Barbara Pastorelli<br />
Alessandro Dionisi<br />
Alberi che insegnano, che respirano, che guardano<br />
alberi che sentono ogni cosa<br />
ma indifferenti tacciono.<br />
Alberi che accendono il colore della notte,<br />
alberi accesi nella tristezza della loro sorte.<br />
I miei silenzi ...<br />
I miei silenzi sono statue fragili da non toccare,<br />
fiaccole accese nel mio grande cielo.<br />
Il suono della notte riempie i miei spazi di luce chiara<br />
asciugando lacrime ad un triste futuro,<br />
ma il dolce abbandono<br />
diventa noia nello scetticismo dei curiosi<br />
che frantumano pensieri fabbricandosi un muro.<br />
Adoro ascoltare il vento<br />
quando il mondo si insordisce di parole.<br />
INDOVINA IL VERSO<br />
Conosci quale è il titolo della poesia da cui è stato tratto il verso seguente ?<br />
Il primo che indovinerà e ne darà comunicazione in redazione<br />
avrà diritto a ricevere un premio offerto dalla libreria CLUSTER.<br />
“Nè più mai toccherò le sacre sponde<br />
ove il mio corpo fanciulletto giacque...”