Machiavelli in America - Istituto per la storia della Resistenza e della ...
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Dal<strong>la</strong> ricostruzione al boom economico<br />
le delle <strong>in</strong>quadrature - il primo piano di Francesca<br />
con il viso contratto dallo sforzo e dal<strong>la</strong><br />
pena, il suo <strong>in</strong>cedere lento con <strong>la</strong> compagna<br />
fra le braccia, <strong>la</strong> processione delle donne<br />
che <strong>la</strong> seguono come <strong>in</strong> una rappresentazione<br />
sacra, <strong>in</strong>cappucciate al<strong>la</strong> meglio nei sacchi<br />
di riso - non fa dimenticare <strong>la</strong> realtà che<br />
vi sta dietro, fatta di sfruttamento e miseria.<br />
Dopo <strong>la</strong> dimensione contad<strong>in</strong>a, esplorata<br />
anche negli altri due film che con “Riso<br />
amaro” costituiscono <strong>la</strong> “trilogia del<strong>la</strong> terra”<br />
- “Caccia tragica” (1947) e “Non c’è pace tra<br />
gli ulivi” (1950) - <strong>in</strong> “Roma ore 11” (1952) De<br />
Santis rivolge l’attenzione all’ambientazione<br />
urbana, accentuando <strong>la</strong> predilezione <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />
coralità del racconto, che gli consente di tratteggiare<br />
diversi ritratti di donna. Lo spunto<br />
è offerto da un fatto di cronaca. In risposta<br />
a un annuncio economico <strong>per</strong> <strong>la</strong> ricerca di<br />
una dattilografa, cent<strong>in</strong>aia di ragazze accorrono<br />
e si affol<strong>la</strong>no sulle scale dell’ufficio<br />
dove dovranno sostenere il colloquio. Quando<br />
una di loro, con una scusa, passa davanti<br />
alle altre, scoppia un litigio, <strong>la</strong> fol<strong>la</strong> si muove<br />
scompostamente e <strong>la</strong> r<strong>in</strong>ghiera crol<strong>la</strong> facendole<br />
precipitare nel vuoto. Il numero di<br />
aspiranti dattilografe <strong>in</strong> lizza <strong>per</strong> quel modestissimo<br />
impiego dimostra che <strong>in</strong> Italia le<br />
cose non stanno andando molto bene. Lo<br />
conferma durante l’<strong>in</strong>chiesta sul crollo il ragioniere<br />
<strong>in</strong>caricato di esam<strong>in</strong>are le ragazze:<br />
l’anno prima aveva messo un annuncio analogo<br />
e si erano presentate <strong>in</strong> una dec<strong>in</strong>a.<br />
Ora, a causa del<strong>la</strong> disoccupazione, sono venute<br />
a cent<strong>in</strong>aia. L’eterogeneità delle giovani<br />
donne evidenzia l’<strong>in</strong>cipiente omogeneizzazione<br />
sociale. La figlia del generale e quel<strong>la</strong><br />
del vettur<strong>in</strong>o di carrozzel<strong>la</strong>, <strong>la</strong> domestica e<br />
<strong>la</strong> puttana che vogliono entrambe cambiare<br />
vita, <strong>la</strong> moglie dell’o<strong>per</strong>aio disoccupato e <strong>la</strong><br />
borghese altolocata che ha <strong>la</strong>sciato <strong>la</strong> famiglia<br />
<strong>per</strong> stare con un pittore spiantato, sono<br />
omologate dall’aspirazione al medesimo <strong>la</strong>voro.<br />
Le differenze di ceto, di “nascita” si<br />
stem<strong>per</strong>ano progressivamente. Presto conterà<br />
solo se e quanto si guadagna.<br />
De Santis non manca di rimarcare un altro<br />
segno dei tempi: l’<strong>in</strong>vadenza del<strong>la</strong> comunicazione<br />
di massa. Già <strong>in</strong> “Riso amaro” l’<strong>in</strong>cipit<br />
era affidato a un giornalista del<strong>la</strong> radio<br />
che <strong>in</strong>tervistava le mond<strong>in</strong>e arrivate al<strong>la</strong> stazione<br />
coi treni speciali. In “Roma ore 11”,<br />
dopo <strong>la</strong> sciagura, i cronisti si affol<strong>la</strong>no sul<br />
luogo del disastro, telefonano <strong>in</strong> redazione<br />
proponendo titoli sensazionali, scattano foto<br />
impietose a una ferita <strong>in</strong> barel<strong>la</strong>, <strong>in</strong>seguono<br />
il commissario di polizia <strong>per</strong> estorcere dichiarazioni,<br />
<strong>in</strong>tervistano le ricoverate <strong>in</strong> ospedale,<br />
sp<strong>in</strong>gendole a par<strong>la</strong>re delle loro vicende<br />
private: è l’<strong>in</strong>izio del<strong>la</strong> verità <strong>in</strong> presa<br />
diretta, che culm<strong>in</strong>erà nello sciacal<strong>la</strong>ggio dei<br />
paparazzi degli anni sessanta, <strong>per</strong> non abbandonare<br />
più il giornalismo triviale, confezionato<br />
<strong>per</strong> soddisfare <strong>la</strong> curiosità di un<br />
pubblico altrettanto deteriore.<br />
Ma <strong>la</strong> fabbrica nobilita l’uomo?<br />
Che si tratti di uom<strong>in</strong>i o donne, dunque, il<br />
problema è sempre lo stesso: soldi e <strong>la</strong>voro.<br />
I primi che non ci sono affatto o che non<br />
bastano nemmeno <strong>per</strong> le necessità primarie,<br />
il secondo che non si trova, che si <strong>per</strong>de con<br />
facilità o che, quando c’è, è spesso disumano.<br />
In “Europa ’51” (1952) Roberto Rossell<strong>in</strong>i<br />
rappresenta con efficacia l’alienazione del<br />
<strong>la</strong>voro, mostrando<strong>la</strong> attraverso gli occhi attoniti<br />
e i gesti meccanici di Irene, ricca e appagata<br />
moglie di un diplomatico straniero,<br />
che una violenta crisi esistenziale <strong>in</strong>duce a<br />
dedicarsi ai poveri, dopo essere stata “<strong>in</strong>iziata”<br />
all’<strong>in</strong>teresse <strong>per</strong> i ceti meno abbienti<br />
dal comunista Andrea. Sulle prime, visitando<br />
le case dei miserabili a cui presta soccorso,<br />
Irene è ancora conv<strong>in</strong>ta che il <strong>la</strong>voro<br />
possa rendere migliori. Per questo si prodiga<br />
a trovare un posto a una sua protetta. Ma,<br />
a. XXV, n. s., n. 2, dicembre 2005 103