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Machiavelli in America - Istituto per la storia della Resistenza e della ...

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Padre Russo, l’<strong>in</strong>termediario<br />

dei giorni più dolorosi <strong>per</strong> Gatt<strong>in</strong>ara: “Bombardarono<br />

il paese cogli apparecchi e subito<br />

dopo con autobl<strong>in</strong>de mitragliarono il paese.<br />

Crol<strong>la</strong>rono 6 case, ci furono 10 morti,<br />

molte bombe rimasero <strong>in</strong>esplose” 57 .<br />

Racconta un testimone, l’allora quattordicenne<br />

Silvio Albert<strong>in</strong>etti: “Ero a <strong>la</strong>vorare <strong>in</strong><br />

un campo vic<strong>in</strong>o al<strong>la</strong> Madonna di Rado. Vediamo<br />

nel<strong>la</strong> curva fermarsi delle camionette<br />

con i fascisti e hanno messo giù una mitragliatrice<br />

<strong>in</strong> mezzo al<strong>la</strong> strada e poi dopo nemmeno<br />

una mezz’oretta abbiamo com<strong>in</strong>ciato<br />

a sentire i tre aerop<strong>la</strong>ni che giravano. E hanno<br />

com<strong>in</strong>ciato a mitragliare sopra il paese e<br />

poi una bomba è caduta <strong>in</strong> casa Bono<strong>la</strong> [...].<br />

Dove c’era il Com<strong>in</strong>azzi era caduta un’altra<br />

bomba, c’era un buco e tutte le macerie. Poi<br />

è com<strong>in</strong>ciata a venire fuori <strong>la</strong> gente. Dopo<br />

un quarto d’ora che ero sopra alle macerie,<br />

c’era diversa gente lì, arriva un’autobl<strong>in</strong>da.<br />

È arrivata <strong>in</strong> piazza e ha sparato un colpo.<br />

Allora un fuggi fuggi generale e io sono<br />

scappato verso casa. Poi abbiamo saputo<br />

che [altre] due [sono cadute] fuori <strong>in</strong> mezzo<br />

ai campi, sui prati <strong>per</strong> andare al Sesia. E meno<br />

male che le han <strong>la</strong>sciate fuori <strong>per</strong>ché, se<br />

cadevano tutte <strong>in</strong> paese, Gatt<strong>in</strong>ara era pulita.<br />

Il pilota le ha buttate fuori apposta, credo,<br />

<strong>per</strong>ché è difficile sbagliare il paese. Una di<br />

quelle due non è esplosa. E anche un’altra:<br />

ha bucato tetto, pavimenti e c’era un ragazz<strong>in</strong>o<br />

seduto <strong>in</strong> casa, l’ha sfiorato ma non è<br />

scoppiata. E io cercavo il nonno, ma il nonno<br />

era andato sopra <strong>in</strong> coll<strong>in</strong>a e aveva trovato<br />

i partigiani. E dal<strong>la</strong> coll<strong>in</strong>a i partigiani<br />

sparavano agli aerop<strong>la</strong>ni” 58 .<br />

Molto <strong>in</strong>teressante è <strong>la</strong> descrizione di<br />

questi fatti che i padri riportarono nel diario<br />

del<strong>la</strong> Casa di Rado: “La gioia è di poca du-<br />

rata! Il capitano tedesco, comandante <strong>la</strong> picco<strong>la</strong><br />

spedizione di ieri era rientrato a Vercelli<br />

irritato. Ritorna oggi alle 8.30, con due camion<br />

e un autobl<strong>in</strong>da: ha con sé tre italiani,<br />

un russo, gli altri sono tedeschi. Si fermano<br />

ad un cent<strong>in</strong>aio di passi dal santuario e alzano<br />

<strong>la</strong> bandiera. Nel frattempo appaiono alcuni<br />

stukas e bombardano <strong>in</strong> picchiata il paese,<br />

gettando una c<strong>in</strong>quant<strong>in</strong>a di bombe e<br />

mitragliano. Padri e novizi, dopo il bombardamento<br />

ci rechiamo a Gatt<strong>in</strong>ara con gli arnesi<br />

di <strong>la</strong>voro <strong>per</strong> estrarre i morti. Dopo<br />

mezzogiorno riappaiono <strong>in</strong> paese i camion<br />

tedeschi che ritornano da una <strong>per</strong>lustrazione<br />

nei paesi vic<strong>in</strong>i. Il capitano ci fa salire e<br />

ci conduce al santuario, dove offriamo a lui<br />

e ai suoi soldati un po’ di m<strong>in</strong>estra calda,<br />

marmel<strong>la</strong>ta e pane, <strong>in</strong>di ritornano a Vercelli.<br />

Ritorniamo a Gatt<strong>in</strong>ara <strong>per</strong> cont<strong>in</strong>uare il <strong>la</strong>voro<br />

di disseppellimento” 59 .<br />

Si può qui notare l’alto spirito imparziale<br />

di padre Russo ed <strong>in</strong> generale dei padri bianchi,<br />

i quali riuscivano ad aiutare i partigiani,<br />

<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione e nello stesso tempo ad accettare<br />

<strong>in</strong> santuario i tedeschi anche offrendo<br />

loro da mangiare.<br />

Cont<strong>in</strong>uavano le corse di padre Russo: “Il<br />

21 a Novara <strong>per</strong> far ri<strong>la</strong>sciare il Parroco di<br />

Cam<strong>per</strong>togno Don Cortell<strong>in</strong>i. Il 27 i Patriotti<br />

del Biellese arrestarono il Bertotto Giuseppe<br />

podestà di Valle Mosso ed il segretario<br />

comunale. Il 28 matt<strong>in</strong>o il Com. Ercole venne<br />

al santuario, mi mise al corrente del<strong>la</strong> cosa<br />

m’<strong>in</strong>teressai subito... ma ormai era troppo<br />

tardi l’avevano ucciso <strong>la</strong> sera stessa del prelievo.<br />

(Alle volte i partigiani furono eroi ma<br />

altre volte <strong>la</strong>dri e assass<strong>in</strong>i). Ebbi tuttavia il<br />

duro mestiere d’avvertire il fratello e di recu<strong>per</strong>arne<br />

<strong>la</strong> salma” 60 .<br />

57 G. RUSSO, Diario di guerra, cit., p. 20.<br />

58 C. BERMANI, op. cit., vol. I, tomo I, p. 137.<br />

59 Diario Casa padri bianchi di Rado, cit., al<strong>la</strong> data del 19 giugno 1944.<br />

60 G. RUSSO, Diario di guerra, cit., p. 20.<br />

a. XXV, n. s., n. 2, dicembre 2005 71

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