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Machiavelli in America - Istituto per la storia della Resistenza e della ...

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Cronache del<strong>la</strong> <strong>Resistenza</strong><br />

le scritte <strong>in</strong>neggianti al crol<strong>la</strong>nte regime. Di<br />

gerarchi, nessuna traccia; se ce n’erano <strong>in</strong><br />

giro si erano opportunamente mimetizzati.<br />

Nessun <strong>in</strong>cidente e nemmeno scenate verso<br />

gli esponenti del fascio, almeno ch’io abbia<br />

casualmente visto <strong>per</strong>correndo le strade del<br />

centro e del<strong>la</strong> <strong>per</strong>iferia del<strong>la</strong> città. La casa<br />

del fascio del rione Belvedere era chiusa ed<br />

abbandonata dai suoi occupanti. Il suo capo<br />

f<strong>in</strong>o a ieri era il dott. Erba, medico, e mi<br />

risultò che visitava rego<strong>la</strong>rmente i suoi<br />

clienti ma<strong>la</strong>ti.<br />

Stando alle mie note di agenda, il 26 luglio<br />

1943 fu giorno di festa; “festa grande<br />

più del 20 settembre, più del 4 novembre”.<br />

Tuttavia, dalle discussioni avute, “a sera si<br />

sente il peso nefasto dei vent’anni di oscurantismo<br />

che ha <strong>per</strong>meato le cose e le menti,<br />

nel<strong>la</strong> vita pubblica e privata”. Già il 27 luglio,<br />

dopo ponderate discussioni con gli amici,<br />

noto: “<strong>la</strong> soluzione politica non soddisfa<br />

nessuno; quel<strong>la</strong> costituzionale nemmeno;<br />

l’Italia dev’essere libera e repubblicana”.<br />

Il giorno dopo viene annunciato lo scioglimento<br />

legale del Pnf, del Gran Consiglio,<br />

del Tribunale speciale <strong>per</strong> <strong>la</strong> difesa dello<br />

Stato; il 29, <strong>la</strong> liberazione dei detenuti politici,<br />

l’abolizione del<strong>la</strong> legge sui celibi, ecc.,<br />

dandoci l’impressione che i colpi di piccone<br />

nel demolire il regime fossero stati precedentemente<br />

predisposti.<br />

Su tali avvenimenti le discussioni erano<br />

assai diffuse, con partecipazione assai generalizzata,<br />

specie fra gli o<strong>per</strong>ai, spesso col<br />

dito puntato verso i compagni già ricoprenti<br />

cariche fasciste. Ovviamente all’attacco più<br />

attivamente erano gli ex <strong>per</strong>seguitati dal regime,<br />

ma più che m<strong>in</strong>acce vere e proprie,<br />

correva lo sfottimento. Rimostranze e sfottimento<br />

erano più frequenti nei paesi che<br />

non nel capoluogo. Ad esempio sabato 31<br />

luglio e domenica 1 agosto vennero da me<br />

a Dorzano ex gerarchi locali, spaventati dal<strong>la</strong><br />

cacciata di Mussol<strong>in</strong>i ed <strong>in</strong> sospetto di<br />

subire violenza. Innanzi a tutti, l’ex segretario<br />

politico di Dorzano, Cerruti Domenico<br />

(M<strong>in</strong>i). Qualche paro<strong>la</strong>ccia, qualche frecciata<br />

da parte di questo o di quell’antifascista<br />

del paese, ma niente di grave. Luigi Ferro,<br />

già segretario politico di Tollegno dell’ultima<br />

ora, aveva subito una dimostrazione di<br />

ostilità da parte di un gruppo di giovani del<br />

paese; era scappato di casa, nascondendosi<br />

<strong>in</strong> un vic<strong>in</strong>o campo di granoturco dove era<br />

vo<strong>la</strong>ta qualche sassata, ma senza altro danno<br />

apprezzabile. Vennero poi da me un gruppo<br />

di o<strong>per</strong>ai di Tollegno (<strong>in</strong> gita - mi dissero<br />

- <strong>per</strong> festeggiare <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse del 1915 a cui appartenevano),<br />

<strong>per</strong> <strong>in</strong>trattenermi su problemi<br />

s<strong>in</strong>dacali ed al tempo stesso espormi le<br />

colpe (secondo loro) di cui Luigi Ferro si era<br />

macchiato come gerarca fascista. Ho difeso<br />

come ho potuto il mio amico Ferro, ma son<br />

riuscito a conv<strong>in</strong>cere i miei ospiti sul<strong>la</strong> “convenienza”<br />

a non fare vendette, tanto meno<br />

ricorrendo al<strong>la</strong> violenza fisica, altrimenti “faremmo<br />

anche noi le stesse cose che - a buon<br />

diritto - rimproveriamo ai nostri avversari”.<br />

Domenica 8 agosto mi recai a Muzzano,<br />

dov’era <strong>in</strong> casa di campagna l’amico Costanzo<br />

Sormano con <strong>la</strong> sua famiglia. Anche se<br />

nessuno aveva patito offese degne di nota,<br />

tutti erano terrorizzati dagli avvenimenti.<br />

All’ombra del padre prof. Camillo - uomo di<br />

rilevante cultura e di consistente prestigio<br />

civico e morale - Costanzo si era fregiato,<br />

durante il ventennio, delle <strong>in</strong>segne di “marcia<br />

su Roma”, “sciarpa littorio”, ecc., gratuitamente.<br />

Mangiai e dormii al<strong>la</strong> vil<strong>la</strong> e confortai<br />

lui e <strong>la</strong> famiglia, rassicurandoli nel senso<br />

che <strong>la</strong> f<strong>in</strong>e del fascismo non era <strong>la</strong> f<strong>in</strong>e<br />

del mondo, anche se lui - più <strong>per</strong> dabbenagg<strong>in</strong>e<br />

che <strong>per</strong> malvagità od attivismo squadrista<br />

- si era esposto oltre il necessario durante<br />

l’<strong>in</strong>tero ventennio (specialmente verso<br />

gli o<strong>per</strong>ai delle Offic<strong>in</strong>e di Sordevolo di<br />

cui era l’amm<strong>in</strong>istratore delegato).<br />

Durante le feste di ferragosto e già nel<strong>la</strong><br />

a. XXV, n. s., n. 2, dicembre 2005 49

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