Brochure CYPMED - Arsia
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La selvicoltura del cipresso<br />
In Italia non sono presenti boschi naturali di cipresso. Cipressete di piccola estensione si trovano sulle<br />
colline costiere tirreniche, dalla Liguria alla Calabria ed in Sicilia (Fig. 2); quelle più ampie e produttive<br />
sono localizzate in Italia centrale soprattutto in Toscana vicino a Firenze, Siena e Pisa dove il cipresso<br />
assume una grande importanza anche dal punto di vista paesaggistico, diventando uno degli alberi simbolo<br />
della Regione.<br />
In Toscana i boschi di cipresso o a prevalenza di cipresso occupano in totale 4960 ettari (IFRT 91) di cui:<br />
- fustaie coetanee ha 1952<br />
- fustaie disetanee ha 16<br />
- fustaie irregolari ha 1936<br />
- fustaie giovani ha 272<br />
- rimboschimenti ha 784<br />
Da evidenziare nel comune di Fontegreca (Caserta) la presenza di una cipresseta (Fig. 3) di 70 ettari già<br />
Fig. 2 - Cipresseta in provincia di Enna.<br />
segnalata a partire dal 1506 e meglio conosciuta come “il bosco degli Zappini”. Non è chiara la sua origine<br />
ma rappresenta l’unico esempio in Italia di formazione boschiva costituita eslusivamente da individui della<br />
var. horizontalis. Il progetto CypMed ha come obbiettivo quello di evidenziare, basandosi su marcatori<br />
genetici, la diversità genetica o meno di questa popolazione con quella delle aree naturali. In Italia settentrionale<br />
il cipresso si trova per lo più intorno ai laghi il cui microclima favorevole garantisce il suo sviluppo.<br />
Tecniche selvicolturali<br />
Importanti specie forestali, conifere e latifoglie come pini, abeti, faggio, castagno e querce, sono state<br />
oggetto, ormai da molti decenni, di approfonditi studi e ricerche selvicolturali che hanno consentito di<br />
mettere a punto specifiche tecniche di gestione dei boschi di queste specie, molto diffusi nelle varie regioni<br />
italiane.<br />
Per quanto concerne il cipresso, fino ad oggi utilizzato prevalentemente per finalità protettive in<br />
rimboschimenti di alcune aree difficili, per ornamento, per alberature urbane e periurbane trascurando, a<br />
torto, le sue potenzialità produttive di ottimo legno, non esistono indirizzi e norme selvicolturali definite e<br />
consolidate, basate su studi e metodologie da applicare alle piantagioni di cipresso per migliorare il prodotto<br />
“legno”.<br />
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Fig. 3 - Cipresseta di Fontegreca<br />
(Caserta).