Brochure CYPMED - Arsia
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definitiva lo sviluppo del fungo (Fig.1).<br />
– La variabilità della virulenza nella<br />
popolazione del patogeno è sempre<br />
risultata molto ridotta, essenzialmente per<br />
l’assenza della fase sessuata nel ciclo<br />
riproduttivo del fungo.<br />
– Nel cipresso, la resistenza al<br />
cancro causato da S. cardinale è un<br />
meccanismo aspecifico, regolato da una<br />
Fig. 1 – Risposta alle infezioni di S. cardinale rilevata nelle serie di geni, basato sulla capacità della<br />
popolazioni di C. sempervirens naturalizzate in Italia.<br />
pianta di approntare una barriera di<br />
tessuti di reazione in grado di isolare<br />
(compartimentare) la parte infetta e di provvedere poi a cicatrizzare la lesione. Questo meccanismo<br />
di resistenza a controllo poligenico, purtroppo, viene trasmesso solo a una modesta parte delle progenie<br />
ottenute da seme.<br />
– Tra i cipressi che hanno un comportamento intermedio in risposta al cancro corticale, alcuni manifestano<br />
tolleranza alla malattia, poiché riescono a mantenere un buon ritmo di accrescimento e la funzionalità<br />
anche quando interessati da numerosi cancri attivi.<br />
– In C. sempervirens le caratteristiche pedo-climatiche giocano un ruolo importante nella espressione<br />
della resistenza; vale a dire che, in condizioni ambientali diverse, uno stesso genotipo di cipresso può<br />
manifestare un differente comportamento in risposta all’infezione.<br />
– Nel cipresso, anche altri caratteri come il tipo di ramificazione, la forma della chioma, il ritmo di<br />
accrescimento, il periodo e l’abbondanza della fioritura, hanno mostrato di risentire dell’influenza<br />
dell’ambiente, evidenziando una marcata plasticità fenotipica della specie.<br />
RISULTATI OTTENUTI<br />
In base alle acquisizioni progressivamente ottenute, il miglioramento genetico del cipresso è stato indirizzato<br />
a dare un contributo a quelle che sono le principali finalità d’impiego della resinosa: come pianta ornamentale,<br />
per frangivento e come pianta utile nella forestazione.<br />
Quattro cloni di C. sempervirens e uno di C. glabra sono stati selezionati e brevettati per la resistenza al<br />
cancro da S. cardinale. Due dei suddetti cloni, il ‘Bolgheri’ e l’‘Agrimed n.1’, sono commercialmente<br />
affermati: il primo, a chioma colonnare, per realizzare impianti e filari a funzione ornamentale; il secondo,<br />
a ramificazione più aperta, essenzialmente per realizzare filari frangivento.<br />
Il clone ‘Bolgheri’, caratterizzato da uno spiccato accrescimento giovanile, può risentire di abbassamenti<br />
termici primaverili (tardivi) e soffrire il trapianto quando raggiunge certe dimensioni. Le concimazioni e<br />
irrigazioni praticate in vivaio, favorendo il rigoglio vegetativo e la produzione di tessuti parenchimatici,<br />
predispongono altresì il clone a lesioni da gelo e, conseguentemente, ad attacchi di patogeni corticali come<br />
Phomopsis occulta, Pestalotiopsis funerea, Sphaeropsis sapinea f.sp. cupressi (= D. pinea f.sp.<br />
cupressi;). Quest’ultimo, in particolare, è un agente di necrosi corticali su fusto e rami che si manifestano<br />
con spaccature che mettono a nudo il sottostante legno. Questi sintomi sembrano associati a stati di<br />
sofferenza da trapianto e, recentemente, più di un caso è stato segnalato sia in vivaio che in impianti dopo<br />
la messa a dimora. Il clone “Bolgheri” manifesta inoltre una certa sensibilità all’afide Cinara cupressi, i<br />
cui sintomi sono stati sporadicamente osservati in annate favorevoli alla proliferazione del fitomizo.<br />
Un articolato programma di incroci controllati ha permesso di definire i principali parametri genetici della<br />
resistenza e di selezionare un centinaio di cloni con elevata attitudine a trasmettere alla discendenza i<br />
fattori della resistenza. Questo è solo il primo passo verso la produzione di seme migliorato in grado di<br />
generare un’alta percentuale di piante resistenti.<br />
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