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I MANOSCRITTI DEL MAR MORTO E IL CRISTIANESIMO PRIMITIVO

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salvaguardare la condizione indiscussa di sovranità del potere politico<br />

imperiale sulle province e lo stato di sottomissione dei diversi popoli a<br />

tale potere. Delle resurrezioni, delle nascite verginali delle varie incarnazioni<br />

divine, delle cerimonie di comunione sacrificale e delle preghiere collettive in<br />

onore a questo o quel dio straniero, essi se ne sono sempre tranquillamente<br />

disinteressati. A meno che questo dio, come quello delle scritture degli ebrei,<br />

non fosse un dio come Yahweh che, per bocca dei profeti, incitava il suo<br />

popolo ad una lotta santa contro la sottomissione ai non circoncisi, per la<br />

restaurazione di una dinastia regale di Messia unti dal Signore. Allora in<br />

questo caso sì, lo stato di allarme scattava, e con esso la repressione politica<br />

[vedi immagine].<br />

Un'altra prova elementare di quanto stiamo dicendo la possiamo trovare nel<br />

test a cui i romani sottoponevano le persone che erano state fermate in quanto<br />

sospette di ideologia messianista (cristiana). Essi non esigevano che il<br />

soggetto inquisito rinnegasse il proprio dio, o Gesù, o le sue credenze<br />

particolari. Non si verificava una condizione simile a quella cui gli ebrei furono<br />

sottoposti quando la Giudea era governata dalle dinastie ellenistiche dei<br />

Seleucidi, ovverosia la proibizione letterale di osservare gli obblighi cultuali<br />

della religione mosaica. Niente di tutto ciò. I romani pretendevano<br />

semplicemente una dichiarazione pubblica che suonava in questi termini:<br />

"kaisar despotes", ovverosia "Cesare è il mio sovrano". Coloro che rifiutavano<br />

tale dichiarazione configuravano palesemente un reato di mancata<br />

sottomissione al potere imperiale, e con ciò venivano processati come ribelli.<br />

Questa è la verità: né Claudio, né Nerone hanno mai effettuato alcuna<br />

persecuzione finalizzata a colpire la spiritualità, le credenze cultuali o le<br />

divinità di chicchesia.<br />

Oggi alcuni autori si spingono coraggiosamente fino ad ammettere o sostenere<br />

l'ipotesi, di cui noi non vogliamo assumere per forza le difese, che il famoso<br />

incendio di Roma non sia stato per niente voluto da Nerone, ma proprio da<br />

quei cristiani, ebrei messianisti riottosi e nemici del potere imperiale, che già<br />

quindici anni prima avevano provocato abbastanza disordini da convincere<br />

Claudio a prendere un provvedimento grave e impopolare: allontanarli dalla<br />

capitale. Adesso, evidentemente, un semplice esilio appariva insufficiente,<br />

occorreva una repressione molto più decisa, e i combattenti di Yahweh, in<br />

quanto ribelli politici, furono arsi vivi nelle strade di Roma.<br />

4 - CRISTIANI DI CRISTO, CRISTIANI DI PAOLO<br />

Dopo ciò che abbiamo detto finora, sorgono spontanee alcune importanti<br />

domande sui cristiani del primo secolo:<br />

a - si trattava dei rappresentanti del radicalismo patriottico-religioso<br />

degli ebrei o dei seguaci di una nuova fede distinta dal messianismo<br />

yahwista?<br />

b - i romani si sono sbagliati nell'interpretare il ruolo di Cristo e le<br />

eventuali implicazioni politiche del messaggio cristiano?<br />

In effetti, se fosse vero che i romani hanno equivocato il senso del messaggio<br />

cristiano e che hanno usato la mano pesante nel sospetto erroneo che il Cristo<br />

file:///Y|/News/Letteratura/(e-book%20ITA)%20-%20Van...Scritture/documenti%20mar%20morto/files/premesse.htm (9 di 22)10/03/2005 20.49.44

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