I MANOSCRITTI DEL MAR MORTO E IL CRISTIANESIMO PRIMITIVO
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Shaul.<br />
Fu infatti un uomo così, che noi conosciamo come San Paolo, a fare qualcosa<br />
di concreto per uscire dalla paralisi in cui si trovavano tutti gli ebrei che non<br />
solo disapprovavano nella stessa misura la conveniente sottomissione ai<br />
romani e lo sconveniente integralismo Yahwista, ma che fossero arrivati al<br />
punto di nutrire un profondo bisogno interiore di immaginare un orizzonte al di<br />
là di questo sclerotico bipolarismo.<br />
Nel Nuovo Testamento si racconta che Paolo si convertì sulla via di Damasco,<br />
si dice che da una condizione di cecità tornò successivamente alla visione, per<br />
poi trattenersi tre anni nel deserto, prima di fare ritorno a Gerusalemme. In<br />
questo modo è stato rappresentato senz'altro un percorso individuale che,<br />
partito da una adesione evidentemente non del tutto convinta alle posizioni<br />
reazionarie del sinedrio ebraico, è passato attraverso il confronto con le<br />
posizioni della dissidenza messianista, risoltosi anche questo nell'impossibilità<br />
di adesione e, successivamente, è sfociato nella elaborazione di una nuova<br />
concezione messianica. Diciamo "nuova" nel senso che superava quella<br />
classica Yahwista, non certo nel senso che i suoi contenuti fossero del tutto<br />
originali e esenti da derivazioni di qualche genere; anzi, l'elaborazione di Paolo<br />
consistette proprio in una colossale operazione sincretistica, che sposò la<br />
visione biblica degli ebrei con le teologie della salvazione ellenistiche ed<br />
orientali, nelle quali si parlava spesso di dei morenti e risuscitanti. E questo, a<br />
lunga scadenza, fu proprio il suo requisito vincente.<br />
Naturalmente il libro degli Atti degli Apostoli, nel raccontare a modo suo la<br />
storia di Paolo, esegue una forzatura tendenziosa della storia. Esso è stato<br />
redatto da un seguace convinto delle idee di Paolo, il quale ha deciso di<br />
effettuare una conveniente "sanatoria" fra il giudeo-cristianesimo dei seguaci<br />
diretti di Gesù e il neo-cristianesimo di Paolo; nel tentativo, niente affatto<br />
riuscito, di ricucire la discontinuità che oppose le idee riformate di Paolo a<br />
quelle degli apostoli Simone e Giacomo; e di far credere che questo "nuovo<br />
messianismo" spoliticizzato e orientalizzato fosse il contenuto originario della<br />
predicazione di Gesù. In realtà il documento svela, con le sue incongruenze,<br />
proprio ciò che vorrebbe negare: inizia a narrare una storia della chiesa<br />
primitiva che poi non conclude, così come abbandona per la strada personaggi<br />
primari quale lo stesso Simon Pietro; dimostrando che l'intento dell'autore non<br />
era affatto quello di completare la storia della chiesa primitiva, bensì che egli<br />
vedeva in tal modo raggiunto lo scopo di insabbiare la memoria dei contrasti<br />
insanabili fra i rappresentanti dell'idea messianica primitiva e quelli dell'idea<br />
riformata. A favore di Paolo, naturalmente.<br />
5 - RESURREZIONI E NASCITE VERGINALI<br />
5-A Madri vergini<br />
Dante Alighieri, nel concepimento della suo straordinario "Inferno", ha voluto<br />
vedere sé stesso come uno dei pochi eletti che avrebbero varcato i confini<br />
dell'Ade per fare poi ritorno nel mondo dei vivi. In realtà, il sommo poeta<br />
non ha avuto un'idea originale, bensì ha sfruttato un cliché molto comune nella<br />
letteratura e nel pensiero religioso di molti popoli e di tutti i tempi. Già duemila<br />
anni prima un altro sommo poeta, il grande Omero, aveva immaginato<br />
file:///Y|/News/Letteratura/(e-book%20ITA)%20-%20Van...Scritture/documenti%20mar%20morto/files/premesse.htm (11 di 22)10/03/2005 20.49.44