Statistica Ordinis Fratrum Minorum - OFM
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30 AN. CXXV – IANUARII-APRILIS 2006 – FASC. I<br />
La Croce è il “luogo” della rivelazione<br />
del vero volto del nostro Dio: «Dio ha tanto<br />
amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito,<br />
perché chiunque crede in lui non<br />
muoia, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16),<br />
vita che fluisce, come da sorgente, dalle<br />
piaghe del Cristo. Sono quelle piaghe che<br />
bisogna contemplare per capire che «Dio è<br />
amore» (1Gv 4,8). «E partendo da lì deve<br />
ora definirsi che cosa sia l’amore. A partire<br />
da questo sguardo il cristiano trova la<br />
strada del suo vivere e del suo amore» (Benedetto<br />
XVI, Deus caritas est, 12). Traducendo<br />
le parole della prima Enciclica del<br />
Papa in linguaggio francescano, si può dire<br />
che la Croce è il “luogo” che ci fa esclamare:<br />
«Oh, come è... amabile e sopra ogni<br />
cosa desiderabile avere un tale fratello e un<br />
tale figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, il<br />
quale offrì la sua vita per le sue pecore»<br />
(1Lf 13-14). Ma anche è il “luogo” dove<br />
apprendiamo la “via” da percorrere, per<br />
«seguire più da vicino le orme di nostro Signore<br />
Gesù Cristo» (CCGG 5), “via” che<br />
comporta: «l’uno lavi i piedi dell’altro» (cf<br />
Rnb 6,4), secondo l’insegnamento e la testimonianza<br />
del Signore, il quale non è<br />
«venuto per essere servito ma per servire»<br />
(cf Am 4,1) .<br />
Carissimi “Fratelli maggiori”, siete le<br />
persone più adatte per capire il linguaggio<br />
del «fianco squarciato di Cristo» (Benedetto<br />
XVI, l.c.) e per tradurlo in vita, in insegnamento.<br />
Con il passar degli anni, infatti,<br />
si è in grado di fare una “lettura” più<br />
serena delle persone, dei cambiamenti,<br />
delle situazioni; di sfocare i contorni delle<br />
vicende e di addolcire i risvolti dolorosi; di<br />
superare il “mito” della meritocrazia e dell’efficienza.<br />
Allora, nonostante che possano<br />
affievolirsi le energie o si riducano le<br />
capacità operative, siete tuttavia preziosi<br />
nel disegno misterioso della Provvidenza:<br />
«siete capaci di infondere coraggio mediante<br />
il consiglio amorevole, la silenziosa<br />
preghiera, la testimonianza della sofferenza<br />
accolta con paziente abbandono»<br />
(Giovanni Paolo II, Lettera agli anziani, 1<br />
ottobre 1999, 13); siete in grado di «ridare<br />
all’amore la freschezza della gratuità – come<br />
scriveva, rivolgendosi ai Frati anziani,<br />
il precedente Definitorio generale in occasione<br />
della Festa di san Francesco 1998 –;<br />
avete imparato a lasciarvi amare per rispondere<br />
con il sacrificio silenzioso di una<br />
vita che è diventata tutta dono. Allora si ha<br />
più tempo per donare, per amare; si trova<br />
“nell’amore e nell’amare un’occupazione<br />
sufficiente”».<br />
Il Crocifisso di San Damiano, davanti al<br />
quale Francesco prega, è l’«Altissimo,<br />
glorioso Dio» (PCr): è il Vivente, il Risorto,<br />
Colui che ascende presso il Padre. La<br />
preghiera di Gesù, «Padre, glorifica il Figlio<br />
tuo» (Gv 17,1), è stata esaudita. Ciò dà<br />
all’«amore e all’amare» il valore dell’eternità,<br />
orienta la nostra vita verso il vero<br />
orizzonte: Dio stesso. È vero, per tutti la<br />
vita è un pellegrinaggio verso la patria celeste,<br />
ma la vecchiaia è il tempo in cui naturalmente<br />
si guarda al traguardo della maturità.<br />
Gli anni, i giorni che il Signore vi<br />
concede di vivere, non sono, pertanto, attesa<br />
di un «evento distruttivo», ma la trama<br />
di un cammino fiducioso che conduce<br />
tra le braccia di Dio, Padre provvidente e<br />
misericordioso (cf Giovanni Paolo II, l.c.,<br />
15-16; cf anche VC 70).<br />
La conversione di Francesco è iniziata<br />
con la domanda rivolta nel 1206 al Crocifisso:<br />
«Signore, cosa vuoi che io faccia?».<br />
È la domanda che anche voi, quest’anno,<br />
dovete porvi per poter riascoltare la risposta<br />
del Signore, così da cambiar vita, come<br />
dice il progetto La grazia delle origini:<br />
«Ascoltiamo per cambiare vita» (p. 16),<br />
rendendola visibile e significativa; per vivere<br />
con rinnovato entusiasmo quanto avete<br />
promesso nella vostra professione; per<br />
discernere ciò che il Signore vi chiede in<br />
questa stagione della vita. Si tratta di una<br />
sfida. C’è, difatti, un rischio reale, quello<br />
di credere che ormai non avete più nulla da<br />
“chiedere” e da “conoscere” dopo tanti anni<br />
di vita francescana e dopo aver superato<br />
problemi o situazioni difficili; di ripiegarsi<br />
su se stessi e di colmare l’animo di rimpianti;<br />
di sentirsi dispensati dall’esigenza<br />
di un continuo rinnovamento.<br />
È vero, si suole paragonare la vecchiaia<br />
all’autunno della vita. Ma l’uomo, creato<br />
ad immagine e somiglianza di Dio, ha il