Bilancio Sociale 2005
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Il futuro Stakeholder e<br />
Stakeholder e<br />
Introduzione<br />
creazione del valore politiche aziendali<br />
Identità aziendale<br />
Le origini e la storia<br />
La realtà attuale<br />
La missione ed i valori<br />
Politiche e strategie<br />
Gruppo, delle aspettative dei propri azionisti e del lavoro dei propri dipendenti.<br />
I principi del Modello Organizzativo si applicano infatti agli organi societari - Consiglio di Amministrazione<br />
e Collegio Sindacale e relativi componenti - ai dipendenti, collaboratori, fornitori, partner, consulenti e, più<br />
in generale a tutti coloro che svolgono attività ritenute “sensibili” per conto o nell’interesse della Società.<br />
Oltre alla redazione del Modello Organizzativo si è provveduto, come previsto dal Decreto, alla nomina<br />
dell’Organismo di Vigilanza, precedentemente descritto, che ha il compito di vigilare sul funzionamento,<br />
sull’efficacia e sull’osservanza del Modello e curarne l’aggiornamento.<br />
La struttura del Modello è composta come segue:<br />
• mappa delle attività e dei processi aziendali considerati “sensibili” rispetto ai reati previsti dal Decreto;<br />
• principi etici legati ai comportamenti a rischio di reato e che trovano riscontro, oltre che nel Modello<br />
Organizzativo, anche nel Codice Etico;<br />
• protocolli relativi ai processi a maggior rischio di reato;<br />
• identificazione dell’Organismo di Vigilanza, con l’attribuzione dei compiti e dei flussi informativi;<br />
• sistema sanzionatorio idoneo a garantire l’efficace attuazione del Modello.<br />
Per quanto riguarda le attività e le funzioni aziendali, la società ha individuato quelle considerate “sensibili”<br />
- in quanto nel loro ambito potrebbero essere commessi i reati previsti dal Decreto - ed i processi aziendali<br />
che potrebbero essere “strumentali” alla commissione di alcune tipologie dei suddetti reati. L’analisi ha<br />
riguardato in particolare i rapporti con la Pubblica Amministrazione e tutte le situazioni in cui essa è<br />
coinvolta, pertanto i reati contro la Pubblica Amministrazione ed il Patrimonio, oltre che i reati societari.<br />
Oltre a tali aree inoltre, la società ha identificato i seguenti processi “strumentali” alla realizzazione di alcuni<br />
dei reati previsti dal Decreto:<br />
• acquisto di beni e servizi;<br />
• assunzione e gestione del personale;<br />
• gestione dei flussi monetari e finanziari;<br />
• gestione dei rimborsi spese, anticipi e spese di rappresentanza;<br />
• gestione delle utilità aziendali e delle liberalità;<br />
• gestione della Sicurezza Informatica;<br />
• gestione della Progettazione;<br />
• gestione ordinaria delle polizze.<br />
Con cadenza periodica, l’Organismo di Vigilanza attesta il rispetto di quanto disposto nel Modello<br />
Organizzativo. Le verifiche, effettuate dall’Organismo di Vigilanza o da soggetti da esso incaricati, possono<br />
suddividersi in 3 tipologie:<br />
• verifiche annuali sugli atti societari e sui contratti di maggior rilevanza conclusi in aree di attività a<br />
maggior rischio di reato;<br />
• verifiche periodiche sul funzionamento del sistema di controlli preventivi e sulla concreta applicazione<br />
delle procedure aziendali;<br />
• verifica delle segnalazioni ricevute durante l’anno, delle azioni intraprese dai soggetti interessati, degli<br />
eventi considerati rischiosi.<br />
L’esito delle verifiche viene incluso nel rapporto annuale che l’Organismo di Vigilanza predispone per il<br />
Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale della Società. Con riferimento all’esercizio appena<br />
chiuso le verifiche, effettuate a partire dal mese di gennaio <strong>2005</strong>, sono state in totale 17. In particolare, nove<br />
di esse hanno riguardato l’area amministrativa, la gestione del personale ed i rapporti con i fornitori, quattro<br />
la gestione delle polizze e quattro quella dei sinistri. Sempre con riferimento all’esercizio 04/05, l’Organismo<br />
di Vigilanza di ciascuna società ha effettuato due incontri che hanno riguardato l’analisi dei resoconti delle<br />
verifiche svolte e la pianificazione delle verifiche successive, anche alla luce dei risultati di quelle già<br />
effettuate. Nelle sezioni successive i contenuti del Modello Operativo verranno ripresi ed ulteriormente<br />
dettagliati.<br />
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