Esche e inneschi Le mie personali esperienze sul campo, mi hanno portato a diverse conclusioni per quanto riguarda la scelta delle esche per le sessioni di breve durata. I migliori risultati li ho ottenuti su esche di importante granulometria e di piccolo diametro; per l’esattezza su inneschi che non superavano i 16 mm (sia singoli che doppi ). Un'altra piccola accortezza che alle volte è sinonimo di successo, è quella di innescare boilies spezzate. Le boilies spezzate “lavorano” piu’ rapidamente di quelle integre, diventando di maggior attrazione, in minor tempo. Un asso nella manica, che si puo’ utilizzare soprattutto nei periodi tardo primaverili ( anche se lo r<strong>it</strong>engo un po’ un all seasons ), è sicuramente il pellet da innesco, il quale in veramente poco tempo riesce ad attirare su di se una miriade di prede, rendendo le nostre sessione, piuttosto movimentate ed altrettanto divertenti. Un’ altra mossa strategica che non dimentico mai di mettere in pratica, è quella di utilizzare ba<strong>it</strong> boosters, attrattori, e boilies dip. Delle tre soluzioni ,quella che preferisco è utilizzare ba<strong>it</strong> booster combinati ad attrattori, perché adoro l’idea di lasciare una traccia amminoacidica ed intricante intorno alle mie palline. Sol<strong>it</strong>amente le boilies con le quali intendo pescare vengono “bagnate” qualche giorno prima della pescata, da estratti di fegato liquido ,CSL, o qualsiasi attrattore liquido o ba<strong>it</strong> booster ci ispiri maggior fiducia; effettuata questa operazione lasceremo asciugare le nostre palline in un luogo asciutto per qualche giorno, prima di utilizzarle in pesca. Per verificare l’efficacia di questa strategia, immergiamo dopo qualche giorno di asciugatura, le boilies in un bicchiere pieno di acqua; noteremo da sub<strong>it</strong>o che gli estratti dei ba<strong>it</strong> dip e degli attrattori ,fuoriusciranno dalla pallina stessa; ciò ci farà capire come lavora rapidamente la nostra esca. Nei sacchettini non dimentichiamo di aggiungere alle immancabili boilies spezzettate, anche dei pellets di piccolo diametro, che ci daranno una marcia in più nei paraggi dell’innesco per tutta la durata dell’azione di pesca. Se l’ambiente ce lo consente e troviamo in esso una scarsa presenza di disturbatori, (vedi cavedani, breme, carassi,ect…) l’utilizzo di granaglie miste ad eventuali particles, può fare la differenza. In certi periodi dell’anno come per esempio la primavera inoltrata o l’autunno avanzato, si denota che l’utilizzo di quest’ultime , aumenta nettamente le possibil<strong>it</strong>à di cattura, soprattutto utilizzando in percentuali maggiori canapa e mais ben boll<strong>it</strong>i e dolcificati. Ovviamente è sottointeso dire che se l’hab<strong>it</strong>at del nostro fiume, canale , o cava in cui decidiamo di pescare, possiede un elevato tasso di pesci di piccola taglia, è meglio ev<strong>it</strong>are l’utilizzo delle particles in generale, eccezione fatta per le tiger nuts, le quali sembrerebbero di meno interesse per la maggior parte del pesce di disturbo, e piu’ efficaci in ambiente dove la pressione piscatoria è piu’ elevata. Detto questo volevo concludere dicendo che esistono carpisti che si possono permettere intere settimane di pesca consecutive, mentre altri se riescono a fare un’ usc<strong>it</strong>a giornaliera una tantum , lo possono r<strong>it</strong>enere un miracolo. Il punto è che con tanto o poco tempo libero a disposizione la voglia di pescare deve rimanere immutata; da quando mi sono avvicinato a questa disciplina, ho cap<strong>it</strong>o una cosa: l’importante è pescare, farci le nostre esperienze, crearci delle nostre idee, magari condividerle, e soprattutto una volta trovata la nostra strada, crediamo in quello che facciamo, col tempo riusciremo a toglierci meravigliose soddisfazioni, vedrete… ciao alla prossima
A Casa DD ba<strong>it</strong> ProLOGIC di Williams Baccolini