Nr 3/2012 - Maggio - Giugno - 2012 - Ristorazione e Catering
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fatti in casa con la doppia scelta tra ragù e ricotta affu-<br />
micata con il burro, si può mangiare un antipasto con<br />
salame all’aceto, pancetta al naturale, formaggio asìno,<br />
frico e Prosciutto di San Daniele DOP, oppure optare per<br />
generosi spezzatini di carne, ordinabili anche in mezze<br />
porzioni. L’ingresso ospita una ricca e bella collezione<br />
centenaria di etichette di vini e distillati e ci si siede, oggi<br />
come allora, attorno al tipico “fogher”, il focolare, anche<br />
per un aperitivo o una merenda a base di tartine con il<br />
musetto. C’era una volta, e c’è ancora.<br />
Da Oreste<br />
Lazise (VR)<br />
Via Fontane, 32 - Tel. 045 7580019<br />
www.tavernaoreste.it<br />
CATERING_1-2 PAG MAG GIU <strong>2012</strong>.pdf 1 28/03/12 17.51<br />
46 _ cateringnews.it • maggio/giugno <strong>2012</strong><br />
Il colore è quello dell’oro. Sono sempre belli i tramonti<br />
sulla sponda veronese del lago di Garda, ma a Lazise le<br />
acque del lago assumono una diversa colorazione, caldissima<br />
e lucente come oro. Vale la pena attardarsi sul<br />
lungolago a godere di questo magnifico panorama, con<br />
un buon bicchiere di Chiaretto o di Custoza, in attesa<br />
che venga il proprio turno da Oreste. Eh sì, perché il locale<br />
è tra le mete gastronomiche più ambite del Garda<br />
e prenotare non è consigliabile bensì indispensabile. La<br />
sua fama la deve alla cucina di pesce di lago che mette<br />
in tavola il meglio del pescato che, puntualmente ogni<br />
giorno, la cooperativa dei pescatori consegna nelle mani<br />
del signor Christian, cuoco e marito di Laura Lucchi, proprietaria<br />
del locale insieme alla sorella Paola, entrambe<br />
in sala. Le grigliate di pesce di lago e il risotto alla tinca<br />
basterebbero a farvi scegliere questo ristorante, ma<br />
l’elemento che gioca a favore è l’autenticità che dura da<br />
oltre un secolo. “Nonostante sia in atto una tendenza, da<br />
parte del consumatore, a prediligere il pesce di mare di<br />
cui abbiamo inserito qualche proposta, noi cerchiamo<br />
di mantenere una tradizione che è indissolubilmente legata<br />
ai luoghi in cui siamo nate e cresciute” spiega Laura<br />
Lucchi. Del resto non potrebbe essere altrimenti vista la<br />
posizione del locale di fronte al porticciolo di Lazise, delizioso<br />
scenario per le sere estive in cui si cena all’aperto.<br />
la matita rossa<br />
di Giuseppe Schipano<br />
direttore scuola<br />
alberghiera e di ristorazione<br />
di Serramazzoni<br />
Centomani<br />
In Aprile ho avuto l’onore di essere invitato come relatore ad un’importantissima<br />
kermesse enogastronomica, che si è svolta dall’amico Massimo<br />
Spigaroli, all’Antica Corte Pallavicina.<br />
“Centomani di questa terra” ovvero l’incontro dei professionisti della<br />
gastronomia italiana, che si sono ritrovati per riflettere su una frase del<br />
grande Tonino Guerra, “La grande cucina non nasconde il sapore della<br />
terra dalla quale nasce”.<br />
Così mi sono ritrovato al fianco di vecchi amici, come Massimo Bottura,<br />
Igles Corelli, Paolo Teverini, Umberto Cavina e tanti altri, e ho<br />
conosciuto nuove persone, stimolanti nei loro pensieri e riflessioni.<br />
In occasioni come queste ti puoi confrontare a 360 gradi sullo stato attuale<br />
della ristorazione, capire come si è evoluta e dove siamo arrivati.<br />
Già, dove siamo arrivati? Siamo al top o forse in questa repentina evoluzione<br />
ci siamo persi qualcosa?<br />
Qualcosa sicuramente si è perso, ma lo stiamo ritrovando, come il legame<br />
per la terra, come dice Tonino Guerra.<br />
Lo stesso vale per la formazione, che è andata di pari passo con l’evoluzione<br />
della ristorazione, ma che lungo il cammino ha perso qualcosa.<br />
È come se non si riuscisse a trasmettere a pieno cosa significhi lavorare<br />
nella ristorazione, quali siano i sacrifici e le tecniche per poter arrivare<br />
al cliente finale, che è il vero e proprio obiettivo.<br />
Sono tanti gli elementi che permettono il raggiungimento di questo<br />
obiettivo, tra i quali la conoscenza dei prodotti, la storicità, le tecniche<br />
di preparazione, il continuo aggiornamento, l’essere curiosi.<br />
Senza dimenticare la sana e corretta trasformazione dei prodotti abbinata<br />
alla capacità di creare uno stile personale, che fa la differenza tra un<br />
ristorante e l’altro. Bisogna recuperare l’importanza del servizio di sala,<br />
che è sparito, anzi preferisco dire che è assopito…<br />
Bisogna ridestarlo, ricontestualizzarlo e ricollegarlo alla cucina, in<br />
modo tale che si crei un unico linguaggio, pronto ad arrivare al cliente,<br />
come una sinfonia, suonata da due strumenti, pienamente accordati tra<br />
loro. In poche parole, musica…un linguaggio universale. Come le Centomani<br />
di Chef to Chef, che si uniscono per trasmettere nuove conoscenze,<br />
nuove tecniche, ma anche per sottolineare che non bisogna mai<br />
dimenticare da dove si è partiti, che il territorio è un legame che rimane<br />
per tutta la vita e che creerà lo stile personale di ciascuno.<br />
cateringnews.it • maggio/giugno <strong>2012</strong> _ 7