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Nr 3/2012 - Maggio - Giugno - 2012 - Ristorazione e Catering

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storie di cucina<br />

Nel cuore dell’alta cucina<br />

I numeri e le esperienze formative di ALMA<br />

di Luigi Franchi<br />

5 _ cateringnews.it • maggio/giugno <strong>2012</strong><br />

Nella conversazione che introduce il volume Gusto italiano, Cucina<br />

contemporanea dei maestri Alma tra Gualtiero Marchesi,<br />

Massimo Montanari e Andrea Sinigaglia c’è una frase che racchiude<br />

il senso di avere ideato la Scuola Internazionale di Cucina<br />

Italiana. Afferma lo storico Massimo Montanari: “L’alta cucina<br />

serve a sperimentare, perché la quotidianità non si può basare<br />

sulla sperimentazione in quanto è fatta di certezze e di routine”.<br />

Non si può certo dire che la routine sia il mood con cui si vive a<br />

Colorno, negli ampi spazi della Reggia Ducale dove, dal 2004, si<br />

trova la sede di ALMA: 1300 studenti, di cui il 30% proveniente<br />

dall’estero, età media 27 anni, sei corsi attivi, un corpo insegnante<br />

di 90 persone, compresi i guest chef che portano quotidianamente<br />

la loro testimonianza; una biblioteca di 10.000 titoli a tema<br />

enogastronomico, gestita da Marino Marini, a disposizione degli<br />

studenti e dei docenti. A cui si aggiungono i collegamenti virtuali<br />

al sito di 500 persone al giorno e i 3200 amici di Facebook. No,<br />

non ci si annoia nel mondo di ALMA, la sperimentazione è una<br />

costante, come deve essere per l’alta cucina.<br />

Il progetto ALMA, nato alla fine del secolo scorso da una sollecitazione<br />

dell’allora presidente della Provincia di Parma Andrea<br />

Borri, oggi vanta numeri straordinari, elencati dall’amministratore<br />

delegato Riccardo Carelli, in occasione della recente assem-<br />

blea annuale che ha visto l’elezione del nuovo<br />

consiglio e del nuovo presidente di ALMA, Enzo<br />

Malanca: “Il fatturato ha fatto registrare un incremento<br />

del 40% sul 2010, raggiungendo il valore<br />

di 7.340.000 euro; il margine operativo è stato di<br />

380.000 euro (più del doppio rispetto all’anno precedente).<br />

Anche il numero di studenti ha raggiunto<br />

il livello record di 1.629, per i corsi realizzati in<br />

Italia e di 560 per quelli realizzati all’estero, con<br />

un incremento complessivo del 46% rispetto al<br />

2010. Il network con i grandi centri di formazione<br />

nel mondo segna 14 accordi di partenariato che<br />

consentono agli studenti e ai professionisti stranieri<br />

programmi di studio presso di noi e periodi<br />

di stage negli oltre 600 ristoranti italiani con cui<br />

abbiamo convenzioni”.<br />

Mentre nella giornata di ALMA Viva si sono delineate<br />

le linee per il futuro della Scuola che, nel<br />

solco di una ricerca dell’US Bureau of Labor Statistics<br />

che mette in evidenza come la figura del<br />

cuoco sia la più richiesta da qui al 2018, si annuncia<br />

fortemente dinamico.<br />

“Siamo tra i primi facilitatori di un sistema di relazioni<br />

che vede i cuochi cominciare a parlarsi tra di<br />

loro – racconta Andrea Sinigaglia, direttore operativo<br />

di ALMA – e, dal momento che chi passa<br />

ad ALMA acquisisce uno stile ed un imprinting,<br />

abbiamo deciso di dar vita ad un nuovo progetto:<br />

Almalink. Si tratta di una modalità di connessione<br />

tra i nostri 1000 diplomati, e tra loro e il mondo<br />

del lavoro”. Almalink è finanziato dalla Camera<br />

di Commercio, partner consolidato di ALMA, e<br />

il presidente Andrea Zanlari nutre una profonda<br />

fiducia in questa modalità di dialogo “basata su<br />

un’offerta specifica a tutti coloro che cercano e<br />

offrono lavoro: l’obiettivo è generare sensibilità a<br />

vari livelli affermando il concetto che ALMA non<br />

è solo una scuola ma un metodo di fare cucina”.<br />

Sono sei i corsi che ALMA organizza: il corso<br />

superiore di cucina italiana, il corso superiore di<br />

pasticceria, il corso tecniche di base, il corso superiore<br />

di sommellerie, il master sommelier quarto<br />

livello AIS, il corso per manager della ristorazione.<br />

L’ultimo nato che sta riscuotendo un grande<br />

successo perché va a toccare il vero problema<br />

che oggi ha la ristorazione, come spiega Luciano<br />

Tona, direttore didattico di ALMA: “La didattica<br />

legata a questo corso è di formazione per gli<br />

operatori. Quindi insegnare ad usare le mani non<br />

solo per produrre, ma per imparare a scrivere al<br />

computer, ad imparare la tecnologia e a fare i conti.<br />

In una parola costruire il prodotto grammando<br />

tutto, imparando a calcolare il prodotto finale alla<br />

produzione, ovvero quanto ho sprecato e quanto<br />

ho reso edibile nel piatto. Ma anche quanto costa<br />

il piatto finito e non solo il prezzo al chilo delle<br />

materie prime. Vogliamo innescare un processo di<br />

perfezionamento di quella che è la gestione della<br />

ristorazione oggi in Italia”. Oltre ai sei corsi istituzionali<br />

si può usufruire anche di corsi su misura<br />

dedicate alle catene alberghiere e di ristorazione e<br />

alle scuole di cucina, di corsi tematici brevi e al-<br />

l’estero. L’ultima idea, giusto per non restare nella<br />

quotidianità che non stimola la sperimentazione,<br />

è la Food Art Italian Experience: un ciclo di corsi<br />

riservati al crescente popolo dei foodies, della durata<br />

di un weekend, che si svolgono a Torgiano in<br />

Umbria, in collaborazione con il gruppo Lungarotti,<br />

storici produttori di vino e proprietari del resort<br />

“Le tre vaselle”. Un’iniziativa che si intreccia con<br />

il fatto che “L’Italia non deve perdere la propria<br />

anima” come ha invocato Ermete Realacci, presidente<br />

di Symbola al termine del convegno Italia,<br />

terra d’eccellenze, in occasione di ALMA Viva, e<br />

ha citato una frase dell’economista John Kenneth<br />

Galbraith che sintetizza alla perfezione cos’è il<br />

made in Italy: “Produrre all’ombra dei campanili<br />

ciò che piace al mondo”.<br />

La cucina italiana è uno di questi piaceri e i campanili<br />

italiani sono a migliaia.<br />

cateringnews.it • maggio/giugno <strong>2012</strong> _ 55

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