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Nr 3/2012 - Maggio - Giugno - 2012 - Ristorazione e Catering

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Albino Ivardi Ganapini<br />

Fare ancora più belle le cose che abbiamo<br />

Albino Ivardi Ganapini era assessore all’agricoltura della Provincia<br />

di Parma, dopo un lungo passato alle relazioni esterne del<br />

gruppo Barilla, quando raccolse la sollecitazione del presidente<br />

Borri di pensare a progetti di respiro internazionale per il territorio.<br />

Nasce così l’idea della Scuola Internazionale di Cucina Italiana<br />

di cui Ivardi Ganapini è stato, fino a poche settimane fa, il<br />

primo presidente.<br />

“Sempre meglio ritirarsi per tempo” spiega, con un filo di sana<br />

ironia anche se il suo nome resta indissolubilmente legato ad<br />

Alma, di cui resta presidente onorario.<br />

Come costruì il progetto?<br />

“Andai a visitare le altre scuole internazionali di cucina, tra cui<br />

quella di Lione, voluta dal Ministro della cultura, Jack Lang, e<br />

quella di Heideberg, inserita nell’Università di Scuola Superiore<br />

di cucina. Poi ragionai con Guido Tampieri, al tempo assessore<br />

regionale all’agricoltura, su come costituire il capitale sociale: fu<br />

accolta la mia idea di dire no all’industria e ai privati nel capitale<br />

sociale. Ero convinto che l’imprenditoria privata dovesse essere<br />

coinvolta come sponsor, la scuola non poteva essere condizionata.<br />

Infine si trattava di rendere credibile fin dall’inizio la proposta: da<br />

qui l’idea di un rettore del calibro di Gualtiero Marchesi”.<br />

Quale contributo ha dato Marchesi?<br />

“Molti, ma il più importante è stato quello di valorizzare la conoscenza.<br />

Mi disse: per affermare il valore della cucina italiana<br />

dobbiamo chiamare i migliori chef, rappresentativi della cucina<br />

di ogni regione, a raccontare la loro esperienza agli studenti, trasferire<br />

conoscenza e competenza. Il risultato più grande sa qual è<br />

stato? Tutti gli studenti usciti da ALMA lavorano e più di un terzo<br />

è stato assunto dal ristorante dove aveva svolto lo stage”.<br />

Cosa augura al futuro di ALMA?<br />

“Auguro di continuare su questo percorso straordinario e incrementare<br />

l’internazionalità della Scuola perché è un valore ciò che<br />

insegniamo a questi cuochi del mondo. Grazie a loro continueremo<br />

ad esportare gastronomia e prodotto. Abbiamo avuto l’idea di<br />

allearci con le scuole alberghiere e i grandi gruppi internazionali<br />

che ci mandano studenti da ogni continente, questo fa felici gli<br />

studenti. Infine di fare ancora più belle le cose che abbiamo”.<br />

di Luigi Franchi<br />

l’intervista<br />

cateringnews.it • maggio/giugno <strong>2012</strong> _ 57

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