Nr 3/2012 - Maggio - Giugno - 2012 - Ristorazione e Catering
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del cibo e l’arte italiana ci insegna che si può realizzare la bellezza<br />
anche con poco, con misura.” Qualche esempio oltre l’argento e il<br />
cristallo? “Ciotole di resina, contenitori di plexiglass, pezzi unici di<br />
legno, centritavola realizzati con sculture vintage, tovaglie confezionate<br />
con tessuti e stoffe per abiti reinventate.” Usare oggetti per<br />
ricavare altri oggetti, individuare nuove destinazioni d’uso, servire<br />
cibi e vini biologici o di provenienza controllata e artigianale: fortuite<br />
intuizioni, quelle di Orti e Commenda, apprezzate tra gli altri da<br />
Poltrona Frau, Jimmy Choo, Flos, Roberto Cavalli e Pomellato.<br />
La filosofia del recupero, per tendenza o per esigenza, piace e funziona,<br />
a tutti i livelli: un esempio eccellente è l’Agriturismo Astapiana<br />
Villa Giusso a Vico Equense, nella cui tenuta si legge tutto il<br />
desiderio di voler preservare e conservare l’uso di oggetti, mobili e<br />
spazi d’epoca. Anche in cucina: “Riproponiamo, negli storici piatti<br />
di Villeroy & Boch su cui è stato impresso lo stemma di famiglia,<br />
le vecchie ricette tramandate di madre in figlia, spiegando ai nostri<br />
ospiti il significato del senso del cibo, perché il modo in cui viene<br />
preparato, servito e mangiato esprime anche il grado di cultura e di<br />
civiltà di un popolo” racconta Giovanna Rispoli, responsabile dell’ospitalità.<br />
E per restare in tema di riciclo, se un piatto si rompe<br />
perché dire addio al servizio? Si può reinventare, come fa il designer<br />
Luca Scarpellini, che con la sua UseDesign ridà vita a oggetti<br />
e arredi che hanno concluso il loro (primo) ciclo vitale: bellissimi<br />
i lampadari costruiti assemblando piatti spaiati in infinite combinazioni,<br />
o le lampade da tavolo ricavate da servizi da the, tutti pezzi<br />
unici e prestigiosi, decorativi ma utili, in cui giocano tradizione e<br />
innovazione per allietare tavole di tutti gli stili.<br />
Che la mise en place sia classica o di tendenza, ergonomia e galateo<br />
ci ricordano che è la massima cura dei minimi dettagli a far sentire<br />
il commensale non un cliente, ma un ospite.<br />
cateringnews.it • maggio/giugno <strong>2012</strong> _ 73