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Dispense Patrologia 1 e 2 - Istituto Teologico Marchigiano

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La venerazione per questi scritti fu altissima. Molti sono<br />

stati tramandati in manoscritti e codici che contengono i<br />

testi biblici (ispirati).<br />

Le caratteristiche generali di questi autori (o scritti) sono:<br />

Le strutture gerarchiche si sviluppano fino al monoepiscopato<br />

Lo sviluppo della liturgia è ulteriore, distinguendosi dai riti giudaici<br />

Il senso del AT viene integrato nella fede in Cristo; che senso dare all’AT e alla S.S.<br />

Sono vicini agli autori del NT per come usano la Bibbia: citano il NT in modo libero<br />

Non hanno un testo fisso; citano a memoria; alludono, ma mai fanno commenti a<br />

passi; stessi metodi esegetici degli apostoli (rabbinici)<br />

Riconoscono l’autorità di Gesù e le sue parole sono citate come se fossero Sacra<br />

Scrittura<br />

Tendenza di insistere sull’autorità apostolica come criterio per l’autenticità di ciò<br />

che si trasmette. Comincia lo sviluppo del principio della successio apostolorum.<br />

Questo principio diverrà sempre più importante, man mano che cresce la distanza<br />

nel tempo rispetto ai testimoni oculari dell’uomo Gesù.<br />

Forte preoccupazione per l’unità e per l’organizzazione delle comunità<br />

cristiane. La gerarchia basata sui carismi (apostoli, profeti, maestri) si sposta verso<br />

una gerarchia istituzionale (vescovi, presbiteri, diaconi). Questo sviluppo si può<br />

seguire dalle lettere di Paolo attraverso la Didachè fino alle lettere di Ignazio (che è<br />

l’altro lato dei problemi che denuncia la I Clementis).<br />

Gli scritti dei Padri apostolici hanno un carattere pastorale-parenetico:<br />

contengono anzittutto delle esortazioni sul livello morale, piuttosto che delle<br />

speculazioni metafisiche.<br />

Il contesto generale è quello del cristianesimo che si diffonde rapidamente tramite<br />

i mezzi di comunicazione dell’antico Impero. Infatti, proprio verso il 100 il sistema<br />

stradale dell’Impero romano raggiunge un livello di sviluppo che dopo il declino (dal<br />

secolo III in poi) non sarà più superato prima dell’epoca della rivoluzione industriale<br />

nel secolo XIX. Però le comunità cristiane formano ancora delle minoranze in una<br />

società ellenistico-romana che si mostra ostile in misura crescente. Le usanze della<br />

vita mondana nell’antichità tardiva sono difficili da riconciliare con l’etica cristiana.<br />

a. La Didachè (80 ca., o poco dopo il 100)<br />

Composizione, luogo e data<br />

Genere: disciplinare-liturgico. Compilazione. Manualetto catechetico...<br />

Testo riscoperto (successivamente fusa in più varie compilazioni ecclesiastiche, si<br />

perdette) nel 1873 a Costantinopoli in un manoscritto assieme a Barnaba e 1 e 2<br />

Clementis. Un testo molto citato nell’antichità e molto conosciuto, ma poi perduto.<br />

Il titolo completo è: l’Insegnamento del Signore ai gentili trasmesso dai dodici Apostoli,<br />

o brevemente: la Dottrina (didachè) dei dodici Apostoli. Ovviamente non sono stati gli<br />

stessi Apostoli a scrivere questo libretto, che porta il loro nome per aver maggiore<br />

autorità. Si tratta di una compilazione anonima di fonti diverse, testi preesistenti. L’autore<br />

giudeo-cristiano mette insieme testi utili per l’edificazione dei convertiti dal paganesimo.<br />

Sono delle regolamentazioni delle funzioni litrugiche. E’ il più antico regolamento<br />

ecclesiastico che possediamo (un po’ l’inizio del diritto canonico) ed è una testimonianza<br />

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