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Dispense Patrologia 1 e 2 - Istituto Teologico Marchigiano

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titolo in qualsiasi modo come allargamento della propria identità. Padre è anche uno<br />

che viene riconosciuto come tale. Dato questo, potremmo – diremo – accettare<br />

armoniosamente con le parole di Gesù l’uso ampio del concetto di “Padre” nella<br />

tradizione cristiana.<br />

Nell’età apostolica con «padri» si intendono non solo i grandi personaggi biblici,<br />

modelli della fede per i cristiani, ma si incomincia a intendere il vescovo, come<br />

capo della comunità: la prima testimonianza di questa attribuzione del titolo è nel<br />

Martyrium Polycarpi (del 156). Policarpo viene detto padre della fede, pastore.<br />

Il bisogno di tale garante diventa più forte aumentò a causa della crescente confusione<br />

che lungo il secolo II fu causata dalla nascita di una grande varietà di correnti eretiche,<br />

che tendevano a mescolare certi elementi della fede cristiana con delle speculazioni<br />

esoteriche difficili da armonizzare con la stessa fede. Così si ha bisogno dif are<br />

chiarezza e discernere il vero spirito dell’ortodossia e quale lo spirito dell’”eresia”…<br />

non che prima ci sia ortodossia e poi l’eresia…anzi il contrario.<br />

Dalla metà del IV sec. con «padri» si designano le grandi personalità del passato,<br />

soprattutto vescovi, difensori dell’ortodossia e quindi autorevoli e probanti; i padri<br />

che hanno fatto i concilii; questa designazione valse in modo particolare per i 318<br />

vescovi riuniti a Nicea nel 325.<br />

In questo contesto il concetto di “Padre” veniva riferito non soltanto ai partecipanti dei<br />

concili (p.es. i famosi 318 “Padri” di Nicea=simbolo biblico, dei “servi di Abramo”), ma<br />

anche, in modo più generale, a tutti gli scrittori che rappresentarono la vera tradizione<br />

ecclesiastica. Sono vescovi per la stragrande maggioranza, che nel loro consenso fra<br />

di loro costituiscono il punto di riferimento dell’ortodossia. Così venivano citati<br />

frequentemente i “Padri della Chiesa” nei trattati di argomentazione teologica<br />

successivi. La conformità di una dottrina all’insegnamento dei “Padri” diventava prova<br />

di ortodossia…. ?<br />

Vincenzo di Lérins nel 434 precisò definitivamente il concetto: sono “padri” «coloro<br />

che vissero, insegnarono e rimasero nella fede e nella comunione cattolica<br />

santamente, saggiamente e costantemente, e meritarono di morire fedeli a Cristo e di<br />

dare la vita per Lui» 8 …e ha precisato che i Padri, a cui bisogna sempre ricorrere, sono<br />

quelli “che, ai loro tempi e luoghi, rimasero nell’unità della comunione e della fede, e<br />

furono considerati maestri approvati” (Commonitorium 29,1).<br />

Agostino, nel corso delle polemiche donatista e pelagiana, precisò alcune idee<br />

che dovevano segnare il resto della storia. Per esempio “padre” è Cipriano per i<br />

suoi comportamenti approvati in seguito dalla Chiesa; ma nel Contra Julianum<br />

(1.7.34) riporta, come fossero di un padre, anche testi di Girolamo, il quale non era<br />

vescovo: questo perché le testimonianze dei singoli hanno valore in quanto<br />

concordano con quelle degli altri, sì da formare insieme la voce della Chiesa.<br />

Infine nel sec. VI il decreto De libris recipiendis et non recipiendis, attribuito a papa<br />

Gelasio ( 496), stabilì un elenco di scrittori accettati o rifiutati dalla Chiesa.<br />

b. Le note tradizionali<br />

Tradizionalmente (anche oggi) sono state stabilite 4 note caratteristiche o criteri per<br />

considerare uno scrittore ecclesiastico come “Padre della Chiesa” 9 .<br />

Ortodossia (Doctrina orthodoxa): 1. Lo scrittore deve essere in comunione<br />

dottrinale con la Chiesa, almeno globalmente (non significa necessariamente che<br />

tutto ciò che ha scritto sarebbe infallibile).<br />

Santità di vita (Sanctitas vitae): vita conforme al vangelo e testimonianza<br />

coerente con l’insegnamento. Perché è importante questo? Perché il messaggio<br />

evangelico non è mai solo dottrina. Si tratta di un messaggio che è anche vita (ma<br />

8 Commonitorium 28,6.<br />

9 Cfr BOSIO - DAL COVOLO - MARITANO, Introduzione ai Padri della Chiesa. I. Secoli I-II, SEI, Torino<br />

1991, p. 3.<br />

4

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