CAR004. Iscrizione di Amabilis, dei serbus. Lastra marmorea ...

pac(e) sub d(ie) prid(ie) id(us) ⎡⎡F⎤⎤ebruar(ias),
ind(ictione) prima.
l. 3 rec(tor) ILSARD, Epigrafia
l. 6 Februar(ias) ILSARD, Epigrafia
ILSARD 114; Epigrafia A114.
2. Menas, personaggio di rilievo nella comunità locale, rivestiva la carica di notar(ius) sub
regiona/rius ed era nei fatti il “depositario” degli atti pubblici nella sua qualità di tachigrafo
(sull’argomento cfr. i basilari MENTZ 1944 e HAGENDAL 1971), da porre strettamente in
relazione con l’ufficio del defensor. Vi è da sottolineare piuttosto con TEITLER 1985, p. 99 e
passim, come non sempre i notarii fossero dei tachigrafi, ma a volte dei semplici copisti. In questo
caso però l’abbondanza della titolatura ci fa supporre che si tratti di un funzionario di massimo
livello. 3. Il riferimento alla chiesa di Roma sembra da intendersi stricto sensu e non eventualmente
alla comunità universale della Chiesa; esso risulta essere l'unico caso in Sardegna. Relativamente al
nostro contesto sembra assolutamente da escludersi l'uso del termine rector in riferimento alla
gerarchia ecclesiastica, poiché l’equivalenza rector=vescovo sembra essere, fino ad oggi, una
prerogativa esclusiva di Damaso (cfr. ad es. Epigrammata damasiana 15, 2 e 44, 2), in questo senso
sembra invece esprimersi in generale GROSSI GONDI 1920, pp. 122 e 141. Da ultimo, nel
commentare il nostro caso, BONELLO LAI 1991, p. 1050 n. 83, definisce la figura del retore come
un “prete economo” sottintendendo una sua appartenenza alla gerarchia ecclesistica. In realtà, si
veda come i notarii siano, così come risulta evidente da diversi studi condotti sull’argomento, dei
laici come del resto i rectores, che, giunti al massimo grado della carriera, svolgevano per conto del
papa importanti cariche amministrative; si veda al riguardo il sintetico, ma completo, PIETRI 1986,
passim e in part. pp. 104-105 e sui rectores RECCHIA 1978, pp. 35, 45; cfr. inoltre, per il caso
sardo, MASTINO 1999, p. 72 che ne fa un esattore d’imposta). 6. Da notare la E di pace aggiunta
forse in un secondo momento dopo l’incisione della preposizione sub.
Datazione: V-VI sec.
Foto archivio Sotgiu; tav. XVII.
TAVOLE
Epigrafia Latina 2 15 Anno Accademico 2011/2012