CAR004. Iscrizione di Amabilis, dei serbus. Lastra marmorea ...

CAR018. Iscrizione di Deusdedit, defensor s(an)c(ta)e ec(c)lesi(a)e Kar(a)litan(a)e.
Lastra marmorea di forma irregolare, ricomposta da due frammenti in marmo bardiglio,
originariamente infissa sulla parete a destra della porta di ingresso di S. Saturno.
Il testo è caratterizzato dalla lettera D sempre onciale e dalla lettera A con la traversa spezzata. Alla
fine del testo sembra essere presente una piccola croce greca; l'inizio del testo è invece
contrassegnato da una croce latina.
Dimensioni: cm 26,5x44x1; lett. cm 2-2,5.
Museo Nazionale di Cagliari.
(croce) Hic iacet b(onae) m(emoriae) Deusdedit
defensor s(an)c(ta)e ec(c)lesi(a)e Kar(a)l=
itan(a)e, qui bixit ann(os) plus
minus XLII, requiebit in p=
5 ace su(b) d(ie) II id(us) Nobembres
ind(ictionis) decim(a)e. Karali(bu)s (croce).
l. 5 sub d(ie) id(us) Nobembres AE 1982
l. 6 Karalis PANI ERMINI 1969; AE 1982
TAVOLE
SOTGIU 1969, pp. 63-64 tav. V; PANI ERMINI 1969, pp. 9-18 fig. 2; AE 1971, 134; Epigrafia B36; STEFANI 1992, p. 711, n. 2;
AE 1992, 874.
2. Il quarantenne Deusdedit rivestì la carica di defensor ecclesiae nell'ambito della comunità locale,
che viene definita come ecclesia karalitana. Un tale titolo, non troppo frequente nei testi cristiani, è
per la Sardegna un unicum epigrafico. L'espressione sancta ecclesia risulta essere attestata a
Carales, in chiaro riferimento alla comunità cittadina, in CAR045; il solo termine ecclesia compare
inoltre in MAR001 (da Maracalagonis / Calagonis), dove viene menzionato un p(res)b(iter). Il
defensor era in sostanza un avvocato che curava, in ausilio del vescovo, gli aspetti materiali e
giudiziari relativi alla gestione della diocesi; CUSCITO 1974, p. 228 (e nota 61 con ricca
bibliografia di riferimento) ritiene che questo ufficio fosse in qualche modo affine a quello del
Epigrafia Latina 2 7 Anno Accademico 2011/2012