leggi la rassegna - CGIL Basilicata
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RASSEGNASTAMPA<br />
Mercoledì 5 settembre 2012<br />
36<br />
L’al<strong>la</strong>rme di Legambiente che chiede uno studio tecnico sulle caratteristiche del suolo<br />
Dopo il fuoco arrivano le frane<br />
L’incendio devastante di Pisticci ha indebolito l’equilibrio geologico dei ca<strong>la</strong>nchi<br />
PISTICCI - Buona parte del<br />
territorio pisticcese è ricoperto<br />
da ulivi, boschi e macchia<br />
mediterranea. Un patrimonio<br />
arboreo tra i più importanti<br />
del Materano per<br />
ampiezza e per varietà di specie.<br />
Ci si trova di fronte ad una<br />
immensa ricchezzaper l'ambiente<br />
e l'economia, per l'equilibrio<br />
del territorio, per <strong>la</strong><br />
conservazione del<strong>la</strong> biodiversità<br />
e del paesaggio.<br />
L’incendio devastante dei<br />
giorni scorsi potrebbe rive<strong>la</strong>rsi<br />
rischioso, poichè il territorio<br />
ha subìto grandi alterazioni<br />
a causa del<strong>la</strong> perdita<br />
di habitat, biodiversità, paesaggi,<br />
storia e stabilità idrogeologica<br />
dei versanti. Può<br />
sembrare strano, ma il fenomeno<br />
degli incendi e quello<br />
del dissesto idrogeologico<br />
potrebbero essere in parte<br />
corre<strong>la</strong>ti.<br />
Legambiente Pisticci vuole<br />
<strong>la</strong>nciare un al<strong>la</strong>rme sul rischio<br />
del territorio pisticcese<br />
e, nello stesso tempo, intende<br />
far riflettere su tutto<br />
quello che è successo, così invita<br />
gli enti preposti a eseguire<br />
al più presto, uno studio<br />
sul<strong>la</strong> vulnerabilità dei<br />
versanti colpiti da incendio.<br />
In seguito al<strong>la</strong> vastità dell’in -<br />
cendiodelmese scorsoeconsiderando<br />
i problemi di dissesto<br />
idrogeologico del<strong>la</strong> collina<br />
pisticcese, due sono i fattori<br />
alquanto preoccupanti:<br />
l’arrivo delle piogge autunnali<br />
e il periodo di siccità. Secondo<br />
i dati ricavati dal<strong>la</strong> medie<br />
di quantità di pioggia, negli<br />
ultimi dieci anni, si evince<br />
che durante il periodo settembre-dicembre<br />
si sono verificate<br />
precipitazioni di circa<br />
300 mm. Ci sono tutti gli<br />
elementi scientifici per par<strong>la</strong>re<br />
di rischio idrogeologico:<br />
daquelli appenaelencati,<br />
al<strong>la</strong> pendenza del versante<br />
diventato nudo da vegetazione,<br />
fino ad arrivare al<strong>la</strong> natura<br />
sedimentologica del ver-<br />
I ca<strong>la</strong>nchi di Pisticci arsi dall’ultimo incendio<br />
sante in questione: sabbie<br />
che poggiano su argille. «Cosa<br />
succede quando un versante<br />
simile è percorso dal<br />
fuoco? -spiegano da Legambiente<br />
Pisticci- Ilsuolo, con il<br />
passaggio del fuoco, subisce<br />
un forte aumento del<strong>la</strong> temperatura<br />
che coinvolge solo<br />
lo strato più superficiale del<br />
terreno, mutandone <strong>la</strong> struttura,<br />
<strong>la</strong> sua composizione<br />
chimica e i microrganismi<br />
presenti superficialmente.<br />
Gli effetti degli incendi sul<strong>la</strong><br />
fertilità dei suoli sono variabili<br />
e controversi: <strong>la</strong> cenere<br />
derivata dal<strong>la</strong> combustione<br />
del<strong>la</strong> sostanza organica è ricca<br />
di nutrimenti che migliorano<br />
<strong>la</strong> fertilità dei suoli (azoto,<br />
fosforo, potassio, magnesio,<br />
sodio). Tuttavia, <strong>la</strong> presenza<br />
del<strong>la</strong> cenere stessa sul<br />
terreno, influendo negativamente<br />
sullo sviluppo radicale<br />
delle piante, inibisce l'assorbimento<br />
dei nutrimenti<br />
stessi. Le alterazioni delle<br />
condizioni naturali del suolo<br />
prodotte dal passaggio del<br />
fuoco favoriscono i fenomeni<br />
di dissesto dei versanti<br />
provocando, in caso di piogge<br />
intense, lo scivo<strong>la</strong>mento<br />
dello strato di terreno superficiale.<br />
Questo è p<strong>la</strong>usibile<br />
perché è un processo favorito<br />
dall’impatto delle piogge<br />
violente ed insistenti sul versante<br />
completamente nudo e<br />
privo di assorbimento.<br />
Sia <strong>la</strong> parte di versante sabbiosa<br />
che quel<strong>la</strong> argillosa,<br />
dopo un incendio, si comportano<br />
come fossero impermeabili.<br />
In più, nel<strong>la</strong> parte<br />
argillosa, l’acqua non essen-<br />
La testimonianza Benedetto racconta il terrore del rogo<br />
«A San Leonardo era l’infer no»<br />
ESATTAMENTE un anno anche Policoro<br />
bruciò per ben due volte nell'arco di pochi<br />
giorni e ancora oggi in località Idrovora si<br />
vedono le macchie nel Cras (Centro recupero<br />
animali selvatici) del<strong>la</strong> Riserva naturale del<br />
bosco Pantano. Centinaia di ettari di pineta<br />
andarono in fumo proprio, come nei giorni<br />
scorsi è stata colpita <strong>la</strong> città di Pisticci. E durante<br />
l'inferno pisticcese c'era un testimone<br />
ocu<strong>la</strong>re, residente a Policoro, che in contrada<br />
San Leonardo ha delle proprietà il cui nome<br />
è Benedetto: «Le fiamme erano paurose,<br />
di quelle che se non l'avessi visto con i miei<br />
occhi sembravano uscite da un film thriller o<br />
dell'orrore. In un attimo si sono propagate<br />
per tutto il circondario mettendo paura a<br />
tutti coloro che hanno <strong>la</strong> pa<strong>la</strong>zzina da quelle<br />
parti. Non nascondo che, ad un certo punto,<br />
ho temuto il peggio sia per l'altezza delle<br />
fiamme che per <strong>la</strong> velocità con <strong>la</strong> quale sono<br />
divampate al<strong>la</strong>rgandosi a macchia d'olio e<br />
“ingoiando” tutto ciò che trovavano di fronte.<br />
Se l'incolumità di chi era presente è stata<br />
messa in sicurezza e lo stesso dicasi per case<br />
e cose il merito è tutto del<strong>la</strong> tempestività degli<br />
aiuti: Vigili del fuoco, forze dell'ordine,<br />
volontari delle squadre antincendio. Ma un<br />
ringraziamento partico<strong>la</strong>re va attribuito al<br />
Comando stazione forestale di Accettura,<br />
guidato dal comandante Angelo Santoro,<br />
che in col<strong>la</strong>borazione con <strong>la</strong> sua squadra e<br />
con <strong>la</strong> Protezione civile dell'area di programma<br />
medio Basento di Grottole, si sono immo<strong>la</strong>ti<br />
per <strong>la</strong> causa dei residenti di San Leonardo<br />
nel<strong>la</strong> giornata del 27 agosto. La loro professionalità<br />
è stata esemp<strong>la</strong>re nel domare le<br />
L’incendio di Pisticci<br />
fiamme e <strong>la</strong> loro presenza è stata rassicurante<br />
per tutti noi che abbiamo rischiato di essere<br />
circondati dalle fiamme senza una via di<br />
fuga, con tutte le conseguenze facilmente<br />
immaginabili. A momenti riuscivano anche<br />
a scendere nei ca<strong>la</strong>nchi ripidi e profondi come<br />
il Grand Canyon, l'unica zona off-limits<br />
per ogni essere umano e anche, per il momento,<br />
per gli eroi del<strong>la</strong> Forestale di Accettura<br />
agli ordini di Angelo Santoro».<br />
Gabriele Elia<br />
do captata da vegetazione distrutta<br />
da incendio, cambia<br />
stato, accentuando lo scivo<strong>la</strong>mento<br />
di versante. Da considerare<br />
importante anche<br />
l’interazione dell’apparato<br />
radicale con i sedimenti.<br />
Senza questo <strong>la</strong>voro, i sedimenti<br />
sono più sciolti e sono<br />
più soggetti a movimenti, influendo<br />
sul<strong>la</strong>stabilità diversante.<br />
Ovviamente -concludono<br />
da Legambiente- gli alberi<br />
e il loro apparato radicale<br />
non sono <strong>la</strong> soluzione del<br />
problema, ma possono limitare,<br />
edi molto,il di<strong>la</strong>vamento<br />
del substrato e conseguenti<br />
dissesti. Tutte queste possibili<br />
considerazioni, dovrebbe<br />
far chiedere a tutti gli<br />
attori interessati, una maggiore<br />
attenzione, salvaguardia<br />
del territorio e prevenzione<br />
da rischi naturali.<br />
Un' eventuale prevenzione,<br />
farebbe parte di quel<strong>la</strong><br />
fetta di manutenzione di cui<br />
il nostro territorio avrebbe,<br />
così tanto bisogno, soprattutto<br />
dopo un incendio del<br />
genere. Pisticci non può più<br />
permettersi di perdere parti<br />
di territorio; anzi deve assolutamente<br />
riattivare quelle<br />
aree che sono considerate<br />
passive restituendole<br />
all’ambiente ed all’economia<br />
locale».<br />
Legambiente Pisticci, per<br />
il secondo anno consecutivo<br />
e in vista degli ultimi eventi<br />
accaduti alterritorio, propone<br />
l'organizzazione del<strong>la</strong> Festa<br />
dell'Albero, invitando<br />
tutte le associazioni, i cittadini<br />
e le amministrazioni a cooperare<br />
insieme, con l’intento<br />
di valorizzare l’ambiente e il<br />
patrimonio arboreo e boschivo<br />
del nostro paese, di perseguire<br />
le politiche di riduzione<br />
delle emissioni, <strong>la</strong> prevenzione<br />
del dissesto idrogeologico<br />
e <strong>la</strong> protezione del suolo,<br />
il miglioramento del<strong>la</strong> qualità<br />
dell’aria e <strong>la</strong> vivibilità del<br />
territorio pisticcese.<br />
provinciamt@luedi.it<br />
Rocco Caramuscio (Lista cittadini)<br />
«Il centro storico<br />
è già a rischio»<br />
«A DIECI giorni ormai dal<br />
rogo che ha letteralmente<br />
bruciato le colline pisticcesi,<br />
l'interesse per una tragedia<br />
che mette a nudo <strong>la</strong> fragilità<br />
delsistema diprevenzione<br />
(ammesso che ci sia),<br />
si è ormai spento insieme alle<br />
fiamme».<br />
E’ il commento del consigliere<br />
Rocco Carmuscio (Lista<br />
dei cittadini), secondo il<br />
quale «ciò che è accaduto è<br />
<strong>la</strong> naturale conseguenza,<br />
per non aver fatto monito<br />
dell'incendio del 2008 che<br />
distrusse gli stessi territori<br />
anche se con conseguenze<br />
più contenute. Di non aver<br />
attivato una programmazione<br />
seria atta a scongiurare<br />
che talica<strong>la</strong>mità potessero<br />
ripresentarsi con più<br />
devastante azione.<br />
A mio parere -spiega- di<br />
un'emergenza ancor più<br />
pericolosa per Pisticci,<br />
sembra non si abbia consapevolezza.<br />
Notoriamente il<br />
centro storico è soggetto a<br />
dissesti idrogeologici tanto<br />
è vero che una delle questioni<br />
che periodicamente tiene<br />
banco nelle discussioni politiche<br />
è il consolidamento<br />
dell'abitato. Ma stranamente,<br />
in un momento in<br />
cui tale pericolo viene acuito<br />
dal<strong>la</strong> devastazione delle<br />
fiamme che hanno di fatto<br />
distrutto una delle principali<br />
barriere contro gli<br />
smottamenti e cioè gli alberi<br />
ad alto fusto presenti sulle<br />
colline pisticcesi, <strong>la</strong> politica<br />
se ne dimentica. Si permette<br />
il lusso di perdere<br />
tempo nelle beghe di partito,<br />
di disperdere energie<br />
nel<strong>la</strong> ricerca spasmodica di<br />
prendere preventivamente<br />
posizione, sperando possa<br />
essere <strong>la</strong> vincente, per le<br />
prossime primarie e le<br />
prossime tornate elettorali.<br />
Tutto qui? Tutto qui è ciò<br />
che sa esprimere <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse<br />
dirigente del nostro paese<br />
di fronte a questioni di così<br />
vitale importanza? -si chiede<br />
ironico Caramuscio-<br />
Stiamo andando verso <strong>la</strong><br />
stagione delle piogge e aver<br />
perso tempo senza aver programmato<br />
né un incontro<br />
con gli addetti ai <strong>la</strong>vori né<br />
un incontro con tutte le forze<br />
politiche locali su tale<br />
priorità, è una colpa che<br />
non risparmia nessuno.<br />
Come cittadino di questa<br />
comunità chiedo che venga<br />
programmato ed attuato<br />
immediatamente un piano<br />
di intervento e che lo si renda<br />
pubblico. Non basta che<br />
si dica che stiamo <strong>la</strong>vorando<br />
quando i risultati dicono<br />
il contrario.<br />
Un così grave pericolo<br />
non può essere sottovalutato<br />
da un'intera c<strong>la</strong>sse dirigente,<br />
né può essere subordinato<br />
a beghe di partito e a<br />
crisi che assomigliano tanto<br />
a temporali estivi. Le<br />
piogge che ci attendo potrebbero<br />
essere ben più copiose<br />
e ben più devastanti<br />
del<strong>la</strong> solita crisi amministrativa<br />
che puntualmente<br />
accompagna le nostre estati».<br />
Ad Aliano le colline ca<strong>la</strong>nchive<br />
secondo il paesologo Arminio<br />
ALIANO - Arminio porta <strong>la</strong> paesologia ad<br />
Aliano.<br />
Il paesologo di Bisaccia, Franco Arminio,<br />
poeta, scrittore e documentarista, sabato 8<br />
settembre sarà nel<strong>la</strong> terra che vide il passaggio<br />
di Carlo Levi, nell'Aliano fascinosa e<br />
d'entroterra, per “La luna e i<br />
ca<strong>la</strong>nchi”. E non esiste luogo<br />
migliore, per un'iniziativa<br />
culturale e d'impatto sociale<br />
di questo genere.<br />
Siamo, più precisamente,<br />
nell'evento conclusivo di “Un<br />
anno di azioni paesologiche<br />
ad Aliano”; perché non è assolutamente<br />
<strong>la</strong> prima volta che<br />
il poeta spunta come visitatore<br />
e amante dei piccoli centri<br />
in uno dei posti dotati di ca<strong>la</strong>nchi<br />
del<strong>la</strong> Lucania.<br />
Per un'idea, tra l'altro, sostenuta<br />
dal<strong>la</strong> Regione <strong>Basilicata</strong>,<br />
Apt (Azienda di promozione<br />
turistica), Comune di<br />
Aliano e, ovviamente, Parco<br />
Letterario "Carlo Levi" di Aliano.<br />
A fare «un festival che<br />
vuole raccogliere intorno a un paese e un<br />
luogo preciso il meglio delle tensioni civili e<br />
artistiche che si stanno sprigionando nel<br />
Mediterraneo interiore, con partico<strong>la</strong>re attenzione<br />
ovviamente a quello che accade in<br />
Lucania e nelle regioni vicine». Ché Arminio<br />
ama infinitamente <strong>la</strong> <strong>Basilicata</strong>. Matera<br />
quanto i paesi al margine e in via di spopo<strong>la</strong>mento.<br />
A raccolta infatti sono chiamati:<br />
"poeti, politici, geografi, architetti, studenti,<br />
contadini, urbanisti, musicisti, attori, artigiani,<br />
artisti, fotografi, registi, pensatori<br />
dei luoghi". Verso il "nuovo umanesimo delle<br />
montagne". Si comincia alle 10.00, con "note<br />
d'avvio" presso <strong>la</strong> Casa di Carlo Levi. Alle 11,<br />
invece, è previsto l’inizio del<strong>la</strong><br />
"Passeggiata comunitaria tra i<br />
ca<strong>la</strong>nchi", accompagnata da<br />
Egidio Bruno, Antonio Petrocelli<br />
e Caterina Pontrandolfo.<br />
Alle 13 buffet con prodotti tipici.<br />
Alle 14.30 si ricomincia con<br />
<strong>la</strong> visita ai luoghi leviani. Mentre<br />
alle 15.30, questa volta<br />
presso l'Auditorium comunale<br />
il festival sarà presentato dallo<br />
stesso Franco Arminio, dal sindaco<br />
di Aliano, Luigi De Lorenzo,<br />
dal responsabile P.O. (Programma<br />
operativo) Val d'Agri,<br />
Franco Pesce, dall'architetto<br />
Nico Flora e dal<strong>la</strong> scultore Pietrantonio<br />
Arminio. A seguire,<br />
"par<strong>la</strong>meti comunitari". Canti,<br />
storie e letture conclusive, poi,<br />
dalle 18 presso piazza San Luigi<br />
Gonzaga. Con Arminio, Bruno, Petrocelli,<br />
Pontrandolfo. Una giornata pensata per<br />
vivere e far rivivere pezzi di terra del<strong>la</strong> deso<strong>la</strong>zione.<br />
Contro <strong>la</strong> logica del<strong>la</strong> reiterazione<br />
del<strong>la</strong> <strong>la</strong>mente<strong>la</strong>. Una manifestazione che<br />
davvero sarebbe giusto traghettare in molte<br />
altre micro-dimensioni del territorio indagato<br />
e preso dal culto delle estrazioni.<br />
Nunzio Festa<br />
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