leggi la rassegna - CGIL Basilicata
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RASSEGNASTAMPA<br />
Mercoledì 5 settembre 2012<br />
LEGGE ELETTORALE<br />
Torna il muro contro muro, riforma lontana<br />
ALLA vigilia dell’ennesima riunione del<strong>la</strong> commissione Affari Costituzionali del Senato sul<strong>la</strong> legge elettorale le distanze<br />
tra i partiti sul<strong>la</strong> riforma sembrano tornate siderali. Se qualche settimana fa l’intesa sembrava vicina ora <strong>la</strong><br />
prospettiva che si torni a votare con l’attuale sistema pare davvero concreta. Pdl e Pd sono di nuovo irrigiditi sulle<br />
proprie posizioni e si scaricano reciprocamente le responsabilità. «Per cambiar<strong>la</strong> serve il consenso anche del Pdl»,<br />
al<strong>la</strong>rga le braccia <strong>la</strong> presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro. «E' il Pd che non vuole <strong>la</strong> riforma», dice il suo<br />
omologo del Pdl, Maurizio Gasparri. Di fronte a uno stallo conc<strong>la</strong>mato c'è chi come il leader dell’Udc Pier Ferdinando<br />
Casini, o il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa, propone che sia l’Au<strong>la</strong> a decidere. «Se non si trova una soluzione<br />
– sottolinea il leader centrista – si vada comunque in Par<strong>la</strong>mento e se ne discuta al<strong>la</strong> luce del sole». Del<br />
resto anche il capo dello Stato Giorgio Napolitano, in uno dei suoi inviti a fare <strong>la</strong> riforma, aveva par<strong>la</strong>to del<strong>la</strong> possibilità<br />
che senza intese si procedesse a maggioranza.<br />
Le imprese chiedono <strong>la</strong> riduzione del cuneo fiscale<br />
Competitività, le parti sociali<br />
al tavolo di Pa<strong>la</strong>zzo Chigi<br />
Francois<br />
Hol<strong>la</strong>nd<br />
e Mario<br />
Monti<br />
Operai salgono su un silo a 70 metri<br />
Alcoa, il ministro Passera<br />
ge<strong>la</strong> sull’ipotesi di vendita<br />
CAGLIARI – Altra giornata<br />
concitata e carica di tensione<br />
nello stabilimento Alcoa di<br />
Portovesme. Tre operai sono<br />
saliti a 70 metri d’altezza su un<br />
silos dell’acqua – lo stesso che<br />
infiammò <strong>la</strong> protesta di tre anni<br />
fa –e promettono di restarci<br />
almeno sino al 10 settembre,<br />
quando <strong>la</strong> riunionecon sindacati,<br />
azienda e Regione Sardegna<br />
potrà dare ulteriori elementi<br />
sul futuro dell’impian -<br />
to, cuore del<strong>la</strong> produzione di<br />
alluminio primario in Italia.<br />
In quell'occasione, infatti, il<br />
Governo riferirà le reali intenzioni<br />
di acquisto del<strong>la</strong> svizzera<br />
Glencore, i cui vertici incontreranno<br />
domani a Roma le segreterie<br />
nazionali di Cgil, Cisl<br />
e Uil.<br />
Sul<strong>la</strong> sommità del serbatoio,<br />
dove sono stati portati viveri,<br />
tende e teli per ripararsi<br />
dal freddo e dal<strong>la</strong> pioggia, c'è<br />
anche un operaio con problemi<br />
di salute. «Siamo pronti a<br />
tutto, non possiamo mol<strong>la</strong>re<br />
così – dicono dal<strong>la</strong> cime del<strong>la</strong><br />
torre - Questa azienda è il nostro<br />
pane». La protesta di oggi<br />
non resterà iso<strong>la</strong>ta: l’assem -<br />
blea dei <strong>la</strong>voratori, convocata<br />
questa mattinaa Portovesme,<br />
ha decisodi attuareuna mobilitazione<br />
al giorno sino a domenica,<br />
quando circa 500<br />
operai, sostenuti dagli amministratori<br />
locali, commercianti,<br />
pastori e semplici cittadini<br />
del Sulcis, partiranno per<br />
Roma dove lunedì ci sarà un<br />
nuovo presidio davanti al mi-<br />
Gli operai sul silo<br />
nistero dello Sviluppo economico.<br />
Mentre i sindacati preparano<br />
<strong>la</strong> trasferta, <strong>la</strong> Tirrenia<br />
ha comunicato che anche<br />
questa volta il costo del viaggio<br />
verrà rimborsato. Nel frattempo,<br />
mentre i delegati del<strong>la</strong><br />
Rsu incontravano a Roma i<br />
leader di diversi partiti per fare<br />
pressing sul Governo, una<br />
doccia fredda sulle trattative è<br />
arrivata dal ministro dello<br />
Sviluppo economico, Corrado<br />
Passera, scatenando dure reazioni<br />
del mondo politico e sindacale,<br />
nazionale e sardo. Il responsabile<br />
del Mise ha par<strong>la</strong>to<br />
di una «situazione quasi impossibile<br />
e di scarsissimo interesse<br />
per possibili investitori»,<br />
precisando poi che il Go-<br />
verno sta <strong>la</strong>vorando per trovare<br />
una soluzione. Al minitro<br />
ha replicato anche il governatore<br />
del<strong>la</strong> Sardegna, Ugo Cappel<strong>la</strong>cci,<br />
sollecitando <strong>la</strong> squadra<br />
di Monti a fare «tutto il<br />
possibile e anche l'impossibile,<br />
se necessario, per salvare lo<br />
stabilimento e <strong>la</strong> produzione<br />
di alluminio». In attesa degli<br />
esiti degli incontri romani tra<br />
<strong>la</strong> Glencore e il Governo e con<br />
le parti sociali e istituzionali,<br />
<strong>la</strong> multinazionale statunitense<br />
ha annunciato un rallentamento<br />
delle procedure per <strong>la</strong><br />
progressiva e control<strong>la</strong>ta fermata<br />
dell’impianto di Portovesme,<br />
attività di spegnimento,<br />
precisa l’azienda, “che resta<br />
in vigore» .<br />
ROMA – Il Governo si prepara a ri<strong>la</strong>nciare<br />
<strong>la</strong> pal<strong>la</strong> sul<strong>la</strong> produttività e <strong>la</strong> crescita alle<br />
parti sociali chiedendo a loro di mettere a<br />
punto un patto su queste materie che l’Ese -<br />
cutivo a quel punto cercherà di agevo<strong>la</strong>re.<br />
L’incontro di oggi a pa<strong>la</strong>zzo Chigi dovrebbe<br />
essere assolutamente interlocutorio,<br />
con il Governo a ribadire alle imprese<br />
quanto le risorse siano esigue e da destinare<br />
quindi solo all’appoggio di un eventuale<br />
patto tra aziende e sindacati per <strong>la</strong> crescita<br />
e l'occupazione.<br />
Per ri<strong>la</strong>nciare <strong>la</strong> produttività e <strong>la</strong> competitività<br />
è necessario che imprese e sindacati<br />
– ha detto il presidente del Consiglio Mario<br />
Monti –«acuiscano gli sforzi» perchè «è<br />
il momento di <strong>la</strong>vorare insieme per creare<br />
<strong>la</strong>voro». «Ci aspettiamo che questo patto –<br />
ha detto il ministro dello Sviluppo economico,<br />
Corrado Passera – serva a rimetterci<br />
nel<strong>la</strong> Champions League del<strong>la</strong> produttività.<br />
Per poi fare, come politica e Governo,<br />
tutto ciò che si può fare per appoggiarlo e<br />
renderlo ancora più efficace». Il patto «è<br />
soprattutto tra imprese e sindacati», è stata<br />
<strong>la</strong> premessa. «Se noi vedremo un impegno<br />
forte – ha concluso Passera – potrem -<br />
mo, anzi dovremmo, fare di tutto per facilitarlo.<br />
Per esempio con incentivi fiscali e<br />
norme adeguate».<br />
Le imprese si presenteranno al tavolo<br />
con il documento pubblicato a inizio agosto<br />
nel quale si chiede tra le altre cose <strong>la</strong> riduzione<br />
del cuneo fiscale e contributivo e<br />
di rendere strutturale <strong>la</strong> detassazione delle<br />
erogazioni per premi e straordinari<br />
(meccanismo introdotto dal Governo Berlusconi<br />
e rivisto “al ribasso” dal Governo<br />
Monti riducendo le risorse).<br />
Se quindi le imprese si aspettano risposte<br />
alle proprie richieste rischiano, almeno<br />
sul fronte delle risorse, di rimanere deluse.<br />
E di fronte allo stesso invito (un accordo<br />
tra le parti) si troveranno i sindacati<br />
nell’incontro già previsto per il prossimo<br />
11 settembre. Per mettere a punto un nuovo<br />
patto <strong>la</strong> strada dovrebbe essere quel<strong>la</strong><br />
dell’implementazione dell’accordo del 28<br />
giugno 2011 (sul<strong>la</strong> rappresentanza e sul<strong>la</strong><br />
possibilità per i contratti aziendali di deroghe<br />
ai contratti nazionali).<br />
La Cisl si è detta disponibile a un nuovo<br />
patto ricordando quanto è stato importante<br />
l’accordo del 28 giugno ma ha chiesto<br />
che il Governo non faccia solo «il tifoso» e<br />
7<br />
metta risorse su queste materie a partire<br />
dal ripristino del<strong>la</strong> detassazione sui premi<br />
e gli straordinari. La Uil sottolinea che gli<br />
esiti del confronto su produttività e crescita<br />
«appaiono del tutto incerti». Secondo il<br />
sindacato che è tornato a chiedere <strong>la</strong> riduzione<br />
del<strong>la</strong> pressione fiscale sul <strong>la</strong>voro dipendente<br />
e sui redditi dal pensione il Governo<br />
«non è stato in grado di dare quel<strong>la</strong><br />
scossa necessaria al sistema economico<br />
per puntare verso lo sviluppo». Per il numero<br />
uno del<strong>la</strong> Cgil, Susanna Camusso le<br />
priorità che il sindacato presenterà al Governo<br />
nell’incontro dell’11 settembre sono<br />
provvedimenti per creare <strong>la</strong>voro, detrazioni<br />
sul<strong>la</strong> tredicesima e riduzione delle accise<br />
sul<strong>la</strong> benzina. «Le politiche di rigore –<br />
ha avvertito – stanno alimentando <strong>la</strong> recessione».<br />
L’incontro richiama l’attenzio -<br />
ne anche del<strong>la</strong> politica.<br />
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano,<br />
ha chiesto al governo di mettere «le imprese<br />
al centro di un processo di crescita sistematico,<br />
all’interno del quale ri<strong>la</strong>nciare il<br />
sistema produttivo secondo canoni di innovazione<br />
e competitività». Un tema che<br />
sarà al centro anche di una serie di incontri<br />
che il partito programmerà con le organizzazioni<br />
imprenditoriali nei prossimi<br />
giorni.<br />
Protesta <strong>la</strong> Conferenza del<strong>la</strong> Regioni<br />
Sanità, decreto in Cdm<br />
svuotato delle riforme<br />
ROMA – Il “decretone” sanità<br />
approda, come previsto, in<br />
Consiglio dei ministri oggi,<br />
ma restano da sciogliere alcuni<br />
nodi, come quello sul<strong>la</strong> natura<br />
stessa del provvedimento<br />
che alcuni auspicano diventi,<br />
almeno in parte, disegno di<br />
legge. Il testo è stato asciugato<br />
e svuotato di diverse norme,<br />
tra cui quel<strong>la</strong> sul<strong>la</strong> non autosufficienza,<br />
<strong>la</strong> tassa sulle bibite<br />
e <strong>la</strong> distanza delle slot machine<br />
dalle scuole, mentre sono<br />
rimaste, con delle modifiche,<br />
quelle su cure primarie,<br />
governo clinico, responsabilità<br />
professionale e intramoenia.<br />
Una bozza che non è piaciuta<br />
affatto alle Regioni, che<br />
chiedono più tempo. E i tecnici<br />
del ministero continuano nelle<br />
ultimeore disponibilinel <strong>la</strong>voro<br />
di ulteriore limatura, con<br />
l’obiettivo di salvaguardare<br />
l’impianto.<br />
Il testo presentato ieri al<strong>la</strong><br />
Conferenza delle Regioni ha<br />
subito una “cura dimagrante”,<br />
passando da 27 a 18 articoli.<br />
Potrebbe però essere ulteriormente<br />
rimaneggiato prima<br />
del Cdm di oggi, che potrebbe<br />
dare il via libera “salvo<br />
intese” (ovvero su un testo suscettibile<br />
di modifiche) oppure<br />
stralciare alcune parti del<br />
provvedimento. Confermate,<br />
ma modificate, le norme su cure<br />
primarie, intramoenia, responsabilità<br />
professionale,<br />
nomine manager e primari,<br />
governo clinico e farmaci.<br />
Sparite le norme sul Piano na-<br />
zionale per <strong>la</strong> non autosufficienza<br />
e <strong>la</strong> tassa sulle bibite<br />
gassate. Spariscono i limiti di<br />
distanza delle slot machine<br />
dalle scuole e ospedali, ma<br />
vengono introdotti limiti molto<br />
rigidi sul<strong>la</strong> pubblicità. Rimangono<br />
invece le<br />
sanzioni per chi<br />
vende tabacchi ai<br />
minorenni. Per<br />
l’attività sportiva,<br />
non agonistica e<br />
amatoriale, rimane<br />
l’obbligo di certificazione<br />
medica<br />
«idonea» (manca<br />
<strong>la</strong> specifica se deve<br />
essere redatta da<br />
un medico di fami-<br />
glia o da uno specialista)<br />
e viene introdotto<br />
l’obbligo<br />
per le società sportive, professionistiche<br />
e dilettantistiche,<br />
di dotarsi di defibril<strong>la</strong>tori automatici.<br />
Modifiche sono state<br />
apportate anche al<strong>la</strong> norma<br />
sul<strong>la</strong> revisione del prontuario<br />
farmaceutico nazionale ed è<br />
stata abrogata invece quel<strong>la</strong><br />
sul<strong>la</strong> distanza di prossimità<br />
per l’apertura delle nuove farmacie.<br />
Resta l’aggiornamen -<br />
to dei Lea (i livelli essenziali di<br />
assistenza) per ma<strong>la</strong>ttie croniche,<br />
rare e ludopatie. «Sono<br />
stati accolti parte dei nostri<br />
emendamenti, ma serve ulteriore<br />
tempo, serve soprattutto<br />
un confronto per arrivare al<br />
nuovo patto triennale per <strong>la</strong><br />
salute», spiega l’assessore veneto<br />
al<strong>la</strong> Sanità Luca Coletto.<br />
Primo piano<br />
Il ministro Corrado Passera<br />
Inoltre, secondo <strong>la</strong> Conferenza<br />
delle Regioni, non ci sarebbero<br />
in quest’ultima bozza<br />
«gli elementi di decretazione<br />
d’urgenza». Ogni possibile<br />
aggravio che peserà sulle regioni<br />
dovrà avere <strong>la</strong> certezza<br />
del<strong>la</strong> copertura finanziariarichiesta<br />
dalle stesse. Le<br />
regioni, spiega<br />
l’assessore lombardo<br />
Luciano<br />
Bresciani, hanno<br />
ripresentato in un<br />
documento a parte<br />
gli emendamenti<br />
non recepiti e per<br />
loro «irrinunciabili»,<br />
su cui sarebbe-<br />
ro disposte a fare<br />
Vasco Errani<br />
ricorso.<br />
Il documento è<br />
stato dato a Errani per farlo<br />
avere al ministro Balduzzi. A<br />
chiedere un rinvio è anche <strong>la</strong><br />
Fp-Cgil, «a fronte di una proposta<br />
ministeriale fumosa<br />
sull'assistenza del<strong>la</strong> medicina<br />
generale h24, una sanatoria<br />
del<strong>la</strong> libera professione del<br />
medico pubblico nello studio<br />
privato, e le richieste delle Regioni<br />
anch’esse confuse ed<br />
evanescenti».<br />
Più tranquillii medicidi base<br />
del<strong>la</strong> Fimmg, secondo cui<br />
«il decreto è cambiato nel<strong>la</strong><br />
forma ma poco nel<strong>la</strong> sostanza,<br />
e gli elementi “pericolosi” in -<br />
trodotti dalle regioni non sono<br />
stati accolti. Il <strong>la</strong>voro par<strong>la</strong>mentare<br />
potrà perfezionare il<br />
decreto».<br />
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